Cioccolato e Cremlino

E’ tempo di alzare bandiera bianca. Le ultime mosse da scacchista di Putin hanno improvvisamente rivelato le difficoltà dell’occidente e ridisegnato gli equilibri in seno all’Alleanza Atlantica.

L’annunciata partenza di Pupo alla volta di Mosca, la scelta di andare in trincea, la promessa di un nuovo contributo al dialogo tra fratelli russi e fratelli ucraini, inevitabilmente impone nuove strategie.

Un impegno che rischia di fuorviare la pubblica opinione italiana, in queste ore affannata in più delicate questioni: la seduzione intellettuale di Selvaggia Lucarelli, che ha irradiato il confuso concetto di genocidio espresso da Liliana Segre; la stima percentuale del rischio corso dal Generale Vannacci nel confessato incontro con la trans Valentina.

Un brivido dolce è un po’ salato, ma non proprio un gelato al cioccolato.



Classificazione: 1 su 5.
  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Parola di un ipocrita

Indagando la composita sfera di parenti, amici, conoscenti, è raro scorgere persone che abbiano mai fatto ammissione della propria ipocrisia. Il quesito sorge allora spontaneo: se l’ipocrisia è tanto diffusa e radicata, perché ostracizzarla? Perché non annoverarla tra le sane manifestazioni dell’animo umano? Ha davvero senso indignarsi, dissimulare, se nessuno può dirsi immune? Passaggio obbligatorio…

La Putin Doll

La Putin Doll è una linea di bambole tutte simili, interscambiabili negli abiti e nei ruoli, commercializzata da Mattel Corporation  e ideata sul modello di una partigiana filorussa. Con accessori vendibili separatamente, è – secondo le contingenze – interscambiale con tratti identitari della politica filopalestinese, filoiraniana, filosiriana. Per venire incontro alla clientela più esigente, non ha…

Rutti

Abituati come siamo a esaltare l’autoreferenza di frettolosi interpreti digitali, abbiamo a tal punto smarrito la misura dell’arte da licenziare come stolto egocentrico uno dei più abili e corrosivi autori presenti sulla scena italiana. Autore di composizioni sopraffine e di scazzi memorabili, ha da solo nobilitato l’ultimo concerto del Primo maggio lanciando strali contro la…

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Servitore del popolo [calendario Duemila22]

Da un presidente all’altro. In principio fu Mattarella, rieletto Presidente della Repubblica; vennero poi Zelens’kyj l’aggredito, Putin l’aggressore, Johnson l’esautorato, Biden lo scorreggione, Agnelli l’inquisito.

L’uomo copertina, non potrebbe essere altrimenti, è Volodymyr Zelens’kyj. Politico, attore, regista, sceneggiatore, comico. Sesto Presidente della repubblica Ucraina.

GENNAIO

[29 GENNAIO] Mattarella Bis
Sergio Mattarella è rieletto Presidente della Repubblica Italiana con una maggioranza di 759 voti. Intanto nuove forme di vita esplorano il nostro pianeta.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/01/22/lalieno/

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FEBBRAIO

[24 FEBBRAIO] Slava Ukraini!
24 febbraio: la Russia invade l’Ucraina

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/02/23/lucraina-non-esiste/

MARZO

[MARZO] Effetto Ventura
La nazionale italiana di calcio non si qualifica alla fase finale del mondiale del Qatar.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/03/29/ventura-era-morto/

APRILE

[APRILE] Little Bears
Imperversa nelle televisioni il fenomeno Orsini. Saggista, esperto di strategie militari, di fenomeni terroristici, di sovversione, di strategie di repressione. Almeno così dice.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/04/12/limbonitore/

MAGGIO

[MAGGIO] Nuove ideologie
L’Ealloraismo

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/04/28/ealloraismo/

GIUGNO

[GIUGNO] La fattoria dei cartelli
Santa Teresa Gallura, il paese è orwellianamente invaso dai cartelli pubblicitari.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/06/09/linvasione-dei-cartelli/

LUGLIO

[LUGLIO] La macchietta
Giuseppe Conte è uno che ha avuto ‘na botta de culo, un vacuo narcisisita, un quisque de populo germinato nella goffa ambizione di salvare se e il movimento che illusoriamente guida.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/07/18/statisti-wannabe/

Agosto

[AGOSTO] Gli esperti
Nuove frontiere della conoscenza.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/08/06/livello-successivo/

settembre

[SETTEMBRE] La transizione
Il Ministero della transizione ecologica dirama le linee guida per il contenimento dei consumi.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/09/08/fahrenheit-66/

OTTOBRE

[22OTTOBRE] Giorgia
Entra in carica il Governo Meloni.


Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/10/06/cinegiorgiale/

NOVEMBRE

[NOVEMBRE] La crisi del PD
Enrico Letta  esce di casa per recarsi alla vicina stazione di Brambate a prendere il treno che lo condurrà a lavoro. Ma in quell’ufficio Enrico Letta non arriverà mai.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/11/07/il-caso-pd/

DICEMBRE

[Dicembre] Cosa rischia la Juve?
La procura della  Federcalcio chiede la  revocazione della sentenza con cui la Corte d’appello della FIGC aveva assolto il club bianconero e altre dieci società per il caso plusvalenze. Tra i reati contestati anche il falso in bilancio.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/12/08/bar-torino/

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Cioccolato e Cremlino

E’ tempo di alzare bandiera bianca. Le ultime mosse da scacchista di Putin hanno improvvisamente rivelato le difficoltà dell’occidente e ridisegnato gli equilibri in seno all’Alleanza Atlantica. L’annunciata partenza di Pupo alla volta di Mosca, la scelta di andare in trincea, la promessa di un nuovo contributo al dialogo tra fratelli russi e fratelli ucraini,…

Sinner, il sardo

Ha preso il via nei sinuosi tornanti di Scala di Djokovic, che dalla centoTrentino immette a Sassari, il battesimo elettorale di Ghjuannik Sinner, nella sorpresa generale candidato alla Presidenza della Regione Sardegna. Atterrato a bordo di un Boeing 737-200 nello scalo di Isili, sede della compagnia di bandiera EasyliJet, ha salutato deferente il pubblico distribuendo…

Il cane dell’ortolano

Sembrano ispirarsi più alla drammaturgia spagnola che alle sorti della Regione, lacerata da consumate alchimie elettorali, le iniziative che accompagnano la classe politica teresina al voto. Come il cane dell’ortolano, che non mangia né lascia gli altri mangiare, la generosa proposta di nomi e simboli rischia infatti di prosciugare le già aride risorse locali, sottraendo…

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, non ci siamo.

Lo scorso anno, sull’onda della pandemia e dei vaccini, ci siamo lasciati con un carico di promesse e buoni intendimenti. Non ci aspettavamo grandi cose, solo un po’ di normalità. E che cazzo! Ce la saremo meritata un po’ di normalità?!

Ci siamo invece destati con una guerra quasi mondiale nel cuore dell’europa. Conflitto nel quale, negando il terzo principio di Newton, soprattutto in Italia, si contesta all’aggredito l’inelegante consuetudine di reagire a un’invasione. Ma il galateo, si sa, appartiene a un’altra era.

C’è poi la sinistra, Babbo Natale. Ma che cazzo hai combinato con la sinistra? Ma come ti è venuto in mente? L’hai illusa con l’idea del riscatto sociale, il sol dell’avvenire che irradia il cammino del sindacalista nero, i braccianti che varcano la linea del parlamento, la sinistra che torna nei campi e redime dalla schiavitù capitalista. Il sole di una rinascita politica e ideale.

Almeno così pensavano prima di scoprire che la suocera dell’iconico paladino, donna ai vertici di una cooperativa sociale, oltre a tenere i suoi operai in stato di indigenza, dirottava in Ruanda – dove un parente del Deputato gestisce un’attività di ristoro e safari – i contributi ministeriali destinati ai migranti.

Neanche il tempo di indugiare, di riferire l’episodio a un fenomeno di isolata criminalità, che esplode il caso Qatar. L’europarlamentare Panzeri, Partito Democratico, anima di una struttura fraudolenta, di iniziative criminali – scrivono i magistrati – di natura complessa, organizzata, ripetitiva.

Una vertigine di sadismo che esaspera un quadro già drammatico, anche se i Babbi dei Natali futuri annunciano che, scemate le infatuazioni elettorali, declinati i cerimoniali, analoghe umiliazioni incomberanno sull’attuale esecutivo.

Dopo la retromarcia sul contante, la retromarcia sul pagamento elettronico, la retromarcia sui rave party, la retromarcia sugli sbarchi, la retromarcia sui rapporti con l’Europa, lo SPID, la ricetta elttronica, a qualcuno è legittimamente venuto il sospetto che Giorgia Meloni non sia neanche donna, madre, cristiana.

Stai a vedere che questa non si chiama neanche Giorgia.

Buon Natale!


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Gigi Riva

La storia di Gigi Riva è una storia di calcio in cui il calcio diventa marginale. E’ una storia di gratitudine, di verticalità morale, di passione. Non esiste sardo che, pur non avendo vissuto la sua grandezza sportiva, non lo abbia amato o non abbia almeno un aneddoto da ricordare: la sciarpa di un padre,…

Bestemmie

C’è un dato che incontrovertibile emerge dalle polemiche di questi giorni: dal caso Ferragni all’affaire Lucarelli, dall’improvvida iniziativa di Fedez al commissariamento delle attività di Alviero Martini. Il dato incontrovertibile è che le bestemmie funzionano, e non vi è persona, impresa o entità che possa dirsi immune. Impermeabile a ogni alchimia moderna, la bestemmia ha conservato…

Alla cena del MES

Alla cena del MES, con due colpi Un operaio il Deputato sparòAlla cena del MES, con due colpi Un deputato la scorta spuntò. E venne Del Mastro che urlò “Che cazzo hai fatto?!”Al Deputato che il colpo sparò.E venne Del Mastro che urlò “Che cazzo hai fatto?!”Al Deputato che lesto negò. Alla cena del MES,…

Il malcostume

L’Ucraina deve fermarsi. Il malcostume della resistenza, per una questione anche estetica, dev’essere arginato. Tradizione e prestigio dei russi non possono essere sacrificati sull’altare dell’identità ucraina.

Quando mai una nazione aggredita ha preteso il ritiro dell’aggressore? E che modi sono? Il mantenimento dei confini violati, la richiesta di garanzie di sicurezza internazionali, la ricostruzione, l’istituzione di un tribunale per i crimini di guerra sono concetti obsoleti.

Non ha anch’essa un fascino la resa?

La combinazione tossica di orgoglio e difesa dell’aggredito – come teorizzano gli alfieri del pacifismo – non rischia di compromettere il già tormentato appianamento di un conflitto che si paventa nucleare?

Che grande scuola il pacifismo. Come certe opere d’arte moderna, in bilico tra l’intuizione geniale e la cagata pazzesca, non risponde a criteri universali ma si espone all’arbitrio dei venti e delle convenienze..

La pace è astratta, può essere tutto e niente, giusta e infame. Come l’occhiale perso nel 2016 in un museo di arte moderna. Pensando di osservare un’installazione artistica, i visitatori si disposero a fotografarlo dalle più varie angolazioni.

Per buona pace del curatore della mostra.




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Senza Peso

E’ un ibrido tra Mal dei Primitive e Mork della serie Tv Mork e Mindy, nato a Buenos Aires, anarco-capitalista, da poche ore è il nuovo presidente dell’Argentina. E’ Javier Milei. Sguardo da folle, capelli arruffati, occhi spiritati, Milei irrompe nei comizi agitando istericamente una motosega, simbolo dei tagli alla casta, insultando i giornalisti e…

La scala di Bristol

Dopo la diffusione dello scherzo telefonico con il quale Giorgia Meloni è stata circuita da un comico spacciatosi per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, brilla la stella di Mario Sechi, ex portavoce della Presidente. Elevando lo scherzo al rango di operazione di raffinatissima disinformatia dei Servizi Segreti Russi, di prova volta a indebolire l’immagine della…

Ballata del Giambruno

Questa è la vera storia del Giambrunoovverosia il cicisbeo presidenziale Una storia traumaturga e noir. Il Giambruno si innamoròPerdutamente e sessualmente di un’avvenente collega Ma scoprì che invece era una serpe, che dico serpe, un Riccio travestito da collega,E da questa unione nacque una creatura e la chiamarono Pietra.Ma una perfida gocciolina Subentrò nell’innaturale famiglia e…

Eroi, evacuati e operazioni speciali

Il battaglione Azov si è arreso. Nessuna evacuazione, nessun salvacondotto, nessuna ipocrisia semantica. Come non è stata un’operazione militare speciale l’invasione russa, non è altrimenti definibile la resa.

Lasciamo che la mistificazione prosperi nell’apostolato, nei salmi complottardi di apprendisti profeti, nello sciocchezzario di partiti in cerca di visibilità.

Sono occorsi ottantadue giorni di bombardamenti – un tempo infinitamente superiore a quello stimato dalle gerarchie russe per conquistare l’intera nazione ucraina – per conquistare un’acciaieria, ultimo avamposto della resistenza nazionale, presidio del glorificato Battaglione Azov.

Dalle tenebre alla più alta gloria. Se i deragliamenti nazisti – che sembrano pesare più nell’arena italiana che nel consenso ucraino – da un lato squalificano il reparto, è dall’altro inconfutabile la fierezza di chi ha resistito nel lutto, nelle macerie, nell’isolamento.

In Italia si erge intanto un nuovo paradigma pacifista, che anelando una nostalgica primavera sovietica, una variopinta liberazione dell’occupante dall’occupato, supera la dicotomia aggredito-aggressore, ribaltando a onore di quest’ultimo le ragioni del conflitto.

Una tendenza in palese contrasto col crescente sentimento russofobico, con i parlamenti di Finlandia e Svezia che votano a larga maggioranza la richiesta di adesione alla NATO, la Moldova che si appresta a farlo, la borsa che scende, Maroni no, Ferri che batte il record di autogol.

Slava Ukraini!


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All’ombra dei fanciulli in treno

Dell’articolo che tanta indignazione sta costando al giornalista Alain Elkann, colpiscono due aspetti: la pregiudiziale critica del suo pensiero, derubricato a freddo classismo nobiliare; l’imprudenza con la quale il giornalista – al quale non fanno difetto gli strumenti intellettuali – si perde in fuorvianti orpelli che spostano i termini della riflessione. Cronaca di un’ odissea…

Italoistmo

Salvare stralci di stagioneSuonare prima delle sei (forse sì, forse no)A San Teodoro un concertone Da noi cloniamo Casadei (dimmi di sì, dimmi di no) Ho un ballo lento da piazzare così vuol la gioventùA volte ho l’ansia che mi sale (che mi sale)La cosa che mi fa invecchiare mentre Aglientu porta il Blue’sIn piazza…

Unti e presunti

La vera questione, trascurata da autorevoli tribuni , non è la vergata violenza di Penna di veleno, la sua provocazione tonante, l’irruento suo ingresso in una vicenda che, per appartenenza tribale, depone a favore del presunto carnefice o della presunta vittima. La vera questione è che vittima e carnefice sono solo presunti, appesi alle rivelazioni…

Sparata militare

Tradendo le aspettative dell’orgiastica tribuna italica, sembra essersi sgonfiata la carica devastatrice di Vladimir Putin. Il suo discorso, accompagnato dal sussurro di un’imminente catastrofe nucleare, è sembrato sbiadirsi alla luce del più consumato luogocomunismo da osteria.

Non avendo potuto annunciare la vittoria in Ucraina, implicita ammissione del fallimento militare, l’autocrate russo è sembrato ritirarsi su posizioni più quiete, meno apocalittiche, dichiarando di aver agito a preventiva difesa di un’ipotetica invasione da parte della NATO.

Il proclama ha rimandato alla memoria il letterario scontro tra Marco Materazzi e Bruno Cirillo.

Era il 1° febbraio 2004, allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano si giocava la sfida di campionato fra l’Inter di Alberto Zaccheroni e il Siena di Giuseppe Papadopulo. Protagonisti della collutazione i due difensori al rientro negli spogliatoi. A Bruno Cirillo, che declinò i cerimoniali televisivi intervenendo con un labbro spaccato e la palpebra greve, seguì la rudimentale spiegazione di Marco Materazzi:

“Stare qui a spiegare quello che è accaduto è un po’ difficile, anche perché magari succede spesso in un sottopassaggio. Non sarebbe dovuto accadere. Però magari in campo ci siamo presi un attimino in giro, come capita molto spesso, e alla fine io stavo andando via e lui mi ha rincorso per apostrofarmi e quando mi è arrivato lì a due metri mi sono spaventato, ho avuto paura di poter avere una collutazione, e ci siamo scontrati”. 

Colpa della NATO.


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la sirenetta, un anno dopo

Estate 2023. Dopo un anno di impegni cinematografici, Ariel riaffiora dalle cristalline acque della Gallura e, posandosi sullo scenico scoglio di Aglientu, svela all’avvenente bagnino Massimiliano la sua fascinazione per il mondo umano e il borgo di Santa Teresa Gallura; teatro in quei giorni di uno scoppiettante calendario di eventi. Seducendolo con l’ammaliante canto, la…

Il Cavaliere

In vita fui il cavaliere di Arcoreda morto me ne andai tra il giubilo e la beatificazionesulla mia pietra hanno inciso le parole: mi consenta! Non provaste dolore, gente a me ostile,quando il feretro attraversò il Duomoper salutare chi i milioni fece di denari e d’amori. Nessuno di voi fu tanto furboda seguire le mie…

I tetti di Tallin

La prima caratteristica della città di Tallin, fiabesca capitale baltica, è la sua definizione geografica. La domanda che sentirete rivolgervi annunciando la destinazione estone sarà: “E dov’è?” Abbinando alle nozioni cartografiche e culturali confuse tavole concettuali, per quanto generoso si riveli l’impegno, non sempre è risolutivo. Tre le parole salvifiche: davanti alla Finlandia. L’Estonia è…

Ealloraismo

L’Ealloraismo è un movimento politico e culturale sviluppatosi in Italia tra il XX e il XXI secolo. Nato in risposta al dibattito sull’eccidio delle Foibe, si afferma in India con il caso dell’Enrica Lexie, la controversia internazionale sorta dopo l’arresto di due fucilieri di marina italiani accusati dell’omicidio di due pescatori indiani.

L’Ealloraismo ha da quel momento rappresentato qualsiasi forma di pensiero volta a confutare una teoria prevalente, contrapponendo argomenti abitualmente dimorati nella superstizione e nel complottismo. Condizione necessaria perché l’Ealloraismo si esplichi è che la critica sia introdotta dalla formula ‘E allora‘.

Il meccanismo, di elementare applicazione, ha trovato lustro nei due eventi più nefandi degli ultimi anni: la pandemia e l’invasione dell’Ucraina. Distingueremo pertanto un Ealloraismo pandemico e un Ealloraismo filorusso.

L’Ealloraismo pandemico, affermatosi con l’introduzione in Italia di nuove regole per la gestione e il contenimento del Covid-19, è culminato con l’esaltazione del metodo svedese (E allora la Svezia?). Una nazione che fino a ieri divideva l’opinione pubblica per il divano GRÖNLID e il tagliere LÄMPLIG è così assurta a modello strategico per la mitigazione del virus. Uno studio pubblicato dalla rivista Nature ha tuttavia rilevato che nel 2020 il tasso di mortalità in Svezia è stato di dieci volte superiore rispetto a quello della vicina Norvegia, andata controcorrente.

L’Elloraismo filorusso – compendio di sapienze geopolitiche che avrebbero umiliato Limes se Limes non avesse fallato tutte le previsioni – si distingue per il biasimo nei confronti di quanti reputino criminale l’invasione della nazione Ucraina, non esperibile – secondo i fautori – senza aver prima stigmatizzato le guerre in Yemen, Iraq, Palestina, Kurdistan, Jugoslavia e ogni altra situazione riferibile a una cicatrice di Bruce Willis o Edward mani di forbice. Fanno a questo riguardo discutere il presidio delle milizie NATO nei pressi della villa gotica abitata da Edward, a ridosso della collina, e l’invio di nuove forniture di forbici da parte delle famiglie confinanti.

In questa dinamica, facendo un parallelo tra i due orientamenti, taluni causticamente osservano che coloro che fino a ieri protestavano contro il governo per l’adozione del Green Pass e della mascherina, giudicando il provvedimento autoritario e lesivo dei principi democratici, oggi esaltano, con turibolazioni e paramenti ortodossi, il regime totalitario di Putin.

Una deriva ambigua, fallace, suppurata da implicazioni ideologiche e notizie false, nel cui merito l’Ealloraismo si ardimenta alla ricerca di un punto di equilibrio.

E allora la virgola?


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Mustafà l’olandese

E’ di questi giorni la notizia che Roma manderà novecento tonnellate di rifiuti a settimana a Amsterdam, pagando, sempre a settimana, 180.000 euro. I rifiuti saranno riciclati come combustibile per il termovalorizzatore cittadino, generando nuova energia per la capitale olandese. Respirando i fuliginosi paradossi nostrani, le goffe aberrazioni della pubblica amministrazione, l’episodio ha ricordato il…

La quantistica inzaghiana

Nessuna esperienza più dell’ultima stagione di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter, capace di cadute rovinose e risalite prodigiose, può meglio rappresentare la caducità, il principio di incertezza della fisica quantistica. Gloria e tragedia sospese sulla linea del destino. Come il gatto di Schrödinger, esposto al caso, all’arbitrio del veleno, Simone Inzaghi è contemporaneamente vivo e…

Plis, visit Santa Teresa

Fondata in the 1808 dal King Vittorio Emanuele first di Savoia e intitolata alla wife Maria Teresa d’Austria, Santa Teresa is one of the most famous località in the north Sardegna; perfect destination for anyone who loves ciattuli as well as the clear blue sea. Eleganti buildings dai pastel colors si alternano walking down National Street.…

Le mamme di Mariupol

Ieri sera abbiamo appreso che ci sono mamme che da Mariupol, tutti i giorni, scrivono a Alessandro Orsini supplicandolo di convincere L’Italia a non supportare militarmente l’Ucraina e ritirare le sanzioni alla Russia.

Insomma, mentre fuori piovono bombe come l’ira di Achille, migliaia di mamme che non riescono a mettersi in contatto con le proprie famiglie per fargli sapere che sono ancora vive, trovano il tempo di contattare Alessandro Orsini – uno che pochi giorni prima sedeva ai margini dell’indifferenza – chiedendone l’intercessione.

Mi ha ricordato la volta che Naomi Campbell, umiliata dalla mia riluttanza, mi chiese come potesse dimenticarmi.

Tacqui!


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Lo spifferaio magico

La storia si svolge nel 2023 a Roma. Giovanni Donzelli, ribattezzato dai compaesani lo spifferaio magico per l’abitudine di non custodire le confidenze più intime, si presenta un giorno nella Capitale proponendo di disinfestarla dagli anarchichi e accusando il villaggio dei sinistri di fiancheggiare il terrorismo. Il Borgomastro Delmastro, fratellastro di un biondastro impiastro aduso al…

Normali cretini

E’ passata in queste ore sottotraccia la notizia di un gruppo di deputati uscenti, quasi tutti del Movimento Cinquestelle, che, disossando l’ultimo benefit feudale, hanno fatto emettere a proprio nome biglietti di treni per un valore complessivo di quasi centomila euro. Un comportamento nefando consumato nel passaggio dal governo Draghi all’insediamento del nuovo parlamento. Emblematico il caso di un…

OnlyGuns

OnlyGuns è la nuova piattaforma social ideata dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. Un servizio pensato per creatori di contenuti dalla dubbia moralità che pubblicando materiale online possono guadagnare denaro dagli utenti – chiamati in gergo affiliati – che si iscrivono al canale. L’eccessivo ardore, rispetto alla più popolare OnlyFans, può tuttavia rivelarsi deleterio…

L’imbonitore

Quando l’eco delle bombe sopirà sotto le macerie della campagna russa, di Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, figure a loro modo letterarie, non resterà traccia. Brilleranno invece i riflessi di Alessandro Orsini: il professore, lo stratega, l’imbonitore della resa ucraina.

Troppo grande la Russia per fallire, troppo fragile l’Ucraina per resistere. Meglio la resa; una poco dignitosa ma indolore resa. Bene le critiche allora, ma non troppe. Bene le sanzioni, ma non troppe. Magari legate al numero dei bambini uccisi. Una sorta di coefficiente di gravità mutuato dalla raccolta punti del supermercato.

Intanto il conflitto non si arresta. L’avanzata dei carrarmati è lenta, la resistenza tenace. «Putin ha già vinto,» dice Orsini «devono arrendersi! Se Putin perde, ma non perderà, lancerà l’atomica. Ma come fate a non capire?» ripete tremulo.

«Adesso glielo spiego io… da studioso voglio semplicemente dirle questo… Mi scusi, finisco… È molto semplice… Forse noi, anzi voi, non avete capito questo… Mi ascolti, io ho elaborato un manifesto, un manifesto complesso di soli cinque punti. Posso ridurlo a tre… tre e la chiudiamo qua. Dobbiamo fare tre cose. Primo… allora, primo… com’era il primo?, mi faccia pensare… dobbiamo assolutamente… Secondo… dobbiamo sederci attorno a un cavolo… pardon! a un tavolo e… Terzo… il terzo non me lo ricordo, però è importante. Molto importante. Ma come fate a non capire? Io non arretto… io non arretro, scusi…»

Gesticola, beve un sorso d’acqua e riprende: «Dobbiamo fare una dichiarazione ufficiale molto forte a Putin, ma con educazione. Molta educazione. Un foglio, per cortesia. Datemi un foglio».

«Caro Putin… Carissimo Put… Sire! Quanto ci piaci a noi europei, signor Putin! A noi italiani in particolare. Ci rendiamo disponibili a riconoscere il Donbass e la Crimea. Punto! Punto e virgola. A capo. Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… Vladimir, noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi; proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo… puoi muoverti quanto ti pare e piace, e noi zitti sotto. Firmato: i tuoi peccatori di prima con la faccia dove sappiamo

A me Orsini piace, mi diverte. Mi diverte il suo essere pedante, narciso, dogmatico fino allo spasimo eiaculatorio. Io di Orsini ho stima; per me Orsini è un faro. Non come voi che lo contestate per ragioni endopsichiche, terrorizzati dal pensiero che abbia ragione. Orsini ha ragione. Ecco perché lo stimo. Lo stimo perché ha ragione.

Mi piace il suo lessico, la retorica barocca, il linguaggio del corpo, La sudorazione quando parla di NATO. Come suda bene Orsini quando parla di NATO. E poi è così elegante. Prima di affondare la lama, prevedendo le reazioni, blandisce la vittima con liriche accorate e attestazioni di stima.

Anche se degli americani pensa le peggiori cose, non vomita il suo rancore con violenza. No! Premette che stima gli Stati Uniti, che agli Stati Uniti deve la sua formazione, che gli Stati Uniti sono la sua seconda casa; poi, in un crescendo russiniano, li accusa di vigliaccheria e di mandare al macello gli ucraini. Come se durante una cena galante, dopo aver recitato Petrarca alla propria amata, il corteggiatore, tradendo la poetica del momento, si alzasse e liberasse un peto.

Egualmente le affermazioni su Napoli. Ferma restando la mia stima per Orsini, che ho piacere di ribadire, l’esimio professore non dice brutalmente che Napoli è una città inferiore. Prima manifesta amore, fierezza e appartenenza alla città, poi, citando un deprecabile fatto di cronaca, anticipa le ragioni morali a suffragio delle quali declama l’inferiorità della città. 

Insomma, Orsini non dice che sei stronzo. O almeno, non te lo dice subito. Prima dice di stimarti, di apprezzare le tue qualità, la tua carriera, i tuoi percorsi formativi, poi – ma solo poi – libera compiaciuto la sua indignazione. È la tecnica della gallina strapazzata malamente di Benito Urgu, quella secondo la quale prima di tirarle il collo, alla gallina, bisogna carezzarla e farle capire che le vuoi bene.

Io ho molta stima di Orsini.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Da Messina a Siracusa

Un capomafia di origini trapanesi se ne va da Palermo perché la scuola fa schifo. E anche la sanità. Uno dei figli: “So l’anatomia del corpo umano  meglio io della professoressa. Ci sono insegnanti di inglese che parlano palermitano stretto per tutta la lezione.” Matteo,  il capomafia, nella vita di tutti i giorni fa il…

Vernice lava bile

Il mondo incantato nel quale Giorgia Meloni aveva promesso di catapultarci, sembra giorno dopo giorno sgretolarsi. Le accise sul carburante, che molteplici fortune avevano assicurato alla sua parte politica, come un tarlo insidiano le certezze del patriota medio, ancora inebriato dalla gloria elettorale e per questo spoglio di un’ adeguata protezione critica. Tracce di contaminazione…

Servitore del popolo [calendario Duemila22]

Da un presidente all’altro. In principio fu Mattarella, rieletto Presidente della Repubblica; vennero poi Zelens’kyj l’aggredito, Putin l’aggressore, Johnson l’esautorato, Biden lo scorreggione, Agnelli l’inquisito. L’uomo copertina, non potrebbe essere altrimenti, è Volodymyr Zelens’kyj. Politico, attore, regista, sceneggiatore, comico. Sesto Presidente della repubblica Ucraina. GENNAIO [29 GENNAIO] Mattarella BisSergio Mattarella è rieletto Presidente della Repubblica Italiana con una maggioranza…

Classificazione: 1 su 5.

Scacco matto

C’è una nota romantica nell’umiliazione di Matteo Salvini in terra di Polonia; nella mortificazione dell’uomo, flagellato nel corpo e nello spirito.

Il volto opaco, livido, scivola nel corpo esanime e si consuma nella deposizione della carne. La violenza scenica della vergogna sgorga in un’immagine di intensa drammaticità, rivelando particolari anatomici cullati nel compiaciuto tradimento del sindaco.

Mentre prefiche rumoreggianti lo ungono con i balsami della sepoltura, un’essenza amara coglie lo spettatore nel notarlo trafitto, vinto da quella mossa non calcolata.

Nella dissoluzione che avanza, ridenti scorrono le tracce della gloria: il Ministero dell’Interno, il patriottismo, la folla osannante, il mito incompiuto.

Oggi Matteo Salvini compie 49 anni. Se soffia sulle candeline, minimo minimo, prende fuoco la casa.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, non ci siamo. Lo scorso anno, sull’onda della pandemia e dei vaccini, ci siamo lasciati con un carico di promesse e buoni intendimenti. Non ci aspettavamo grandi cose, solo un po’ di normalità. E che cazzo! Ce la saremo meritata un po’ di normalità?! Ci siamo invece destati con una guerra quasi…

Le tette di Giulietta

La tragedia di Romeo e Giulietta, nel cui ritratto s’imprigiona l’identità veronese, trionfo di romantico ardore, è un passaggio importante ma non esauriente della bellezza che annovera Verona tra le più importanti città d’Italia. Tanto più quando il romanticismo è esibito da maschi famelici che, assecondando i voleri di mogli fidanzate e amanti, danno sfogo…

Bar Torino

Al Bar Torino, storico ritrovo per alcolisti al civico 38 di via Allegri, a pochi passi dal Palazzo di Giustizia, non c’è la Luisona. Al Bar Torino non puoi affezionarti alle vetrine come nei bar di provincia, dove gli avventori instaurano un rapporto quasi familiare con l’arredo. Al Bar Torino funziona diversamente perché è tutto…