[Intervista a Giulio Fagnano]
Giulio Fagnano, nasce a Santa Teresa Gallura il 13 maggio 1977, terzo di tre fratelli. Liceo scientifico a Tempio Pausania, università a Olbia, studia economia e gestione delle imprese turistiche, che precocemente abbandona per trasferirsi in Svizzera, dove si iscrive alla scuola per management di Hotellerie di Zurigo. A cinque anni parte come volontario e corrispondente di guerra a Batteria Ferrero, da dove rientra con una lepre e due croci al valor militare. Nel pieno della campagna – è il 25 aprile del 1983 – scopre che i suoi commilitoni lo tradiscono e nottetempo si allontana dal campo base per tornare a Santa Teresa Gallura. Percorrendo il sentiero che avrebbe dovuto riportarlo a casa, i tedeschi lo arrestano e lo confinano a capizza di Vacca, in un’officina adibita a prigione. E’ in carcere che conosce Matteo, l’amico d’infanzia, con il quale, asseconda il suo sogno più recondito: fare il meccanico.
Famiglia di destra, pronipote di un podestà, si riconosce negli ideali del fascismo e del movimento sociale italiano, ma non trascura i valori di sinistra. Onestà, dedizione al lavoro, amore per la famiglia, passione per la politica i suoi tratti identitari. Si definisce un cattolico tiepido, non pratica, raramente porge l’altra guancia, confuta l’idea che un cammello possa attraversare una cruna, ma crede fermamente in Dio. In suo onore papà Francesco proclama un giuliuleo straordinario.
Sviluppa il suo credo politico tra rappresentanza istituzionale e panini con la mortadella, ma trova la sua sintesi nel pensiero socialista di Rino Formica, che in modo brutale ma efficace disse: «La politica è sangue e merda, ma talvolta riesce a diventare persino nobile».
Tradisce un certo nervosismo quando rigetta i sospetti sulla firma fascista della strage di Bologna, e si difende affermando: avevo solo tre anni. Assiste all’evoluzione della scena politica italiana monitorando con timido interesse il movimento cinque stelle, ma al momento è in Svizzera e più che di stelle preferisce parlare di stalle. Le stesse alle quali sembra destinato dopo il risultato delle uniche due candidature comunali.
E’ un Giulio Fagnano 2.0: ironico e sarcastico, insultante e provocatorio, teorizza lo scontro col sistema ma è anche il primo a ridimensionarlo, a volte è beffardo, spesso presuntuoso, disonesto mai lo giuro, ma di quelli che se tradisci non perdona, pur geloso si contraddice ma ribadisce la preziosità della sua attuale compagna, che non ha remore a chiamare moglie.
Passando attraverso critiche e scissioni, con l’esplosione della questione immigrati a porto pozzo diventa il simbolo della resistenza, non lesina commenti e giudizi, affonda ogni tentativo di imbavagliarlo. Per i sostenitori è un salvatore della patria, per i dettratori è un razzista saccente. Il suo atteggiamento non contempla il compromesso: lo dicono le sue parole, che fluiscono veementi quando poggia le dita sulla tastiera, lungo la quale scorrono intenzioni a tratti retoriche, a tratti lungimiranti. Di sicuro non si tira indietro. Non lo ha fatto neppure recentemente, entrando in rotta di collisione con La Nuova Sardegna riguardo allo sbarramento dell’accesso al mare a valle dell’erica.
[D] Buongiorno Giulio Fagnano, partiamo dall’ultimo segmento dell’introduzione: può spiegarci cos’è accaduto a valle dell’erica e cos’ha generato la polemica con la giornalista Walkiria Baldinelli?
[R] La Società Libellula, titolare dell’hotel cinque stelle Valle dell’Erica Resort ha chiuso la strada di accesso al mare su richiesta lecita – questo l’ho appreso dopo – del tecnico responsabile Aldo Borgia, sollevando le proteste di una cittadina, Ilaria Vincentelli, che ha pubblicato la foto sul profilo del Sindaco Stefano Pisciottu, chiedendogli spiegazioni. Una reazione tutto sommato normale per chi si è visto negare l’accesso vitale a una spiaggia bellissima. Questi fatti hanno prodotto il solito articolo della giornalista Walkiria Baldinelli, già autrice di pezzi sul tema degli immigrati recentemente giunti nella frazione di Porto Pozzo.
[D] Perché ha scritto quel commento?
[R] Perché contrariato da articoli che secondo me raccontavano un’altra realtà, compreso quello che ha investito valle dell’erica. Un articolo che non voleva far danno né al sindaco né al titolare di quell’albergo, perpetrando quella che – sempre secondo la mia opinione – è una forma di giornalismo al servizio degli uomini di potere.
[D] Non crede di aver esagerato?
[R] Il post è stato scritto di primo mattino, appena sveglio. Ho un carattere esuberante, pervaso di passione politica, ragion per cui ne è venuto fuori un post duro che, col senno di poi, rileggendolo, capisco si sia prestato a interpretazioni che esulavano dalle mie intenzioni. Il fatto di non citare il cognome – e che ha scatenato l’ira di molti – è stata una leggerezza, ma ormai il danno era fatto, mi dispiace. Avremo comunque modo di chiarirci, adesso non posso perché non mi trovo a Santa Teresa.
[D] Se la sente di chiederle scusa?
[R] Io penso che piuttosto ci confronteremo sul fatto che molti italiani sono stanchi di vedere che nelle classifiche mondiali siamo al settantreesimo posto per libertà di stampa, una stampa che dovrebbe essere al servizio dell’informazione vera e non al soldo di imprenditori e politici; per il resto mi dispiace aver usato toni forti.
[D] Crede che Walkiria accetterà le sue scuse?
[R] Credo di si , è una donna di grande cultura e farà appello al suo lato di clemenza e ragionevolezza femminile.
[D] A parte questo episodio, la sua presenza, soprattutto sui social network, si è fatta decisamente avvertire. In due parole, ci riassume il suo parere sui migranti giunti a Porto Pozzo?
[R] Il Prefetto ha fatto una scelta scellerata. Ha destinato 142 profughi in una frazione (Porto Pozzo) che conta appena 150 residenti; uno sproposito in un comune che conta una decina di unità nelle forze dell’ordine. Ma guardiamo ai fatti: se domani questi decidono di bloccare la strada Olbia -Santa Teresa, per protesta o qualsivoglia motivo, mi spiega chi ci mandiamo a contrastarli? E ancora, possiamo con così poche risorse controllarli ed evitare che delinquano?
[D] Se Lei avesse avuto responsabilità di governo, a livello locale intendo, come avrebbe gestito il fenomeno?
[R] Il sindaco ha molto consenso tra la popolazione, o meglio lui dice di averlo, io sono convinto che non sia cosi. In ogni caso, qualora lo fossi, sindaco intendo, avrei sin da subito sollevato un grossissima polemica sui giornali, financo un presidio permanente fuori dall’hotel in attesa dell’arrivo dei profughi, ostacolando l’ingresso. E’ chiaro che poi sarebbero entrati, ma il messaggio lanciato sarebbe stato chiaro, ovvero che il paese non gradiva l’arrivo dei clandestini. Lui invece ha accettato supinamente la decisione del prefetto, e vedrà che non è ancora finita. Santa Teresa diventerà un ghetto e non più una rinomata località turistica.
[D] La piattaforma sociale che sembra prediligere è la pagina “sondaggio, come vorresti Santa Teresa”, nata con il proposito di intercettare nuove proposte per il paese ma presto riconvertita in discarica dei livori locali. Non trova?
[R] La pagina sondaggio sono l’unico ad averla contrastata sin dalla sua nascita – al tempo delle elezioni – per il suo manifesto carattere d’anonimato, ma allora i sostenitori del sindaco l’amavano perché si scriveva a favore loro. Oggi che quella pagina gli pubblica opinioni contrarie si ergono a moralizzatori, sono molto contrariati, e a volte sono comici.
[D] Prenda il caso dei migranti, per esempio, non trova offensiva e oltremodo sgradevole la loro associazione alle infezioni, all’inciviltà, allo stupro?
[R] Esiste un problema igienico sanitario, sono tornate in Italia malattie da noi estinte da anni come la tubercolosi; tuttavia per me il problema è soprattutto nella sicurezza e nel modo di vedere la donna come essere inferiore, come oggetto da possedere e comandare.
[D] Lei ha usato espressioni piuttosto forti, tuttavia le parole più rancorose sono state espresse da rappresentanti del sesso femminile: è solo paura o certe reazioni tradiscono una punta di ignoranza?
[R] Le Donne di Santa Teresa che si sono schierate contro l’arrivo di questi clandestini sono donne eccezionali, madri di famiglia, imprenditrici , avvocati come Antonella Pirredda, Giovanna Nicolai, Monica Molino, Giovanna Vela e tante altre, donne che penso di avere l’onore di conoscere e che oggi si battono con una forza e una tenacia maggiore di tanti uomini, accomunate da un sentimento di protezione materna nei confronti di chi, cosi come viene scritto ogni giorno sui giornali, commette contro la popolazione locale che li ospita delitti efferati e violenti.
[D] Ma ora, serenamente, possiamo ammettere che non è successo nulla di quanto paventato?
[R] Le ripercussioni negative dell’arrivo dei migranti si vedranno nel lungo periodo. Purtroppo continuerà il deprezzamento degli stipendi, verranno commessi reati che nella nostra comunità erano sconosciuti… ma spero chiaramente di sbagliarmi.
[D] Lei si definisce un uomo di destra: cosa significa essere di destra oggi negli anni duemila?
[R] Vede, io non so più cosa voglia dire destra o sinistra, le dico però cosa penso io del Giulio politico: lavorare per il bene della gente, in maniera onesta, libera, senza mai pensare a interessi personali o di amici, ma dando a tutti la possibilità di realizzare i propri sogni. Vorrei essere un politico che oltre a passare la metà della giornata in ufficio a organizzare la vita della propria comunità trascorre il pomeriggio a lavorare con gli operai, ogni giorno in un settore diverso, per comprenderne anche le criticità e trovare delle soluzioni.
[D] Storicamente si riconosce nel fascismo?
[R] Mi riconosco nel fascismo che ha costruito le case per chi non le aveva, nel fascismo delle colonie per i bambini in estate, nel fascismo dell’annullamento del debito pubblico e della riduzione dell’emigrazione verso l’estero, nel fascismo della bonifica di zone paludose rese fertili e produttive.
[D] Quali errori ha commesso il fascismo?
[R] Le leggi razziali, la partecipazione alla seconda guerra mondiale al fianco di Hitler, la creazione dell’impero. Insomma, tutte le scelte scellerate che hanno generato morte e distruzione.
[D] Cos’ha rappresentato e cosa rappresenta ancora Mussolini per l’Italia?
[R] Mussolini è un importante personaggio storico, al pari di Cesare e Napoleone. Rappresenta come l’uomo, nonostante abbia a disposizione tanti esempi ancora non riesca a gestire questa essenza volubile chiamata potere; dopo alcuni anni di buon operato, tutti, esauriscono la spinta innovativa e si addormentano sulla loro vanità. Per questo sposo pienamente l’idea del M5S, che sostiene l’incandidabilità dopo i due mandati.
[D] Mussolini – Almirante: chi ha fatto più bene all’Italia?
[R] Senza dubbio Almirante, uomo di straordinaria intelligenza, culturalmente preparatissimo, un oratore al pari di Cicerone, capace di incantare folle di entrambi gli schieramenti politici, carismatico. Non ha avuto l’onore di comandare l’Italia, quindi il suo saldo nei confronti di Mussolini è attivo, giacché la guerra ha distrutto l’Italia. Ad ogni modo, cosi come Berlinguer e Pertini, era un uomo straordinario, di una caratura morale che oggi si è estinta.
[D] A parte lei, crede che a Santa Teresa esistano dei fascisti autentici?
[R] Il termine Fascista rimane per qualche tarato mentale nostalgico degli anni sessanta che vuole cercare per forza un nemico da combattere.
[D] Cosa la infastidisce di più della sinistra e dei suoi militanti.
[R] Mi infastidisce che le persone che si definivano di destra come me, ad un certo punto, delusi dalle porcate dei nostri politici, hanno fatto ammenda e hanno cominciato a criticare e combattere i propri rappresentanti; mentre quelli di sinistra, sono incapaci di farlo, per loro importa sempre troppo il potere. Questa è anche l’unica cosa che contesto a lei, a volte vorrei che scrivesse un po’ di più sulle porcate di Renzi, invece vedo che si trattiene. Spero però nel futuro.
[D] E’ discutibile il dato quantitativo, ma non mi dia del Renziano: il mio ultimo voto a sinistra risale al pleistocene. Torniamo a lei: quanto c’è di ipocrita nelle politiche di sinistra?
[R] L’ipocrisia sta nel voler aiutare con i soldi pubblici delle persone disagiate, che poi magari neanche lo sono, e che anzi sfruttano un sistema che presenta delle falle soprattutto nei controlli. Il problema è che utilizzano soldi pubblici che poi aiutano a ottenere un maggior consenso al momento delle votazioni. Questa linea è molto facile da sorpassare ed è ancor più facile tenerla nascosta: vedi il caso dell’assessore ai servizi sociali che è stata la più votata, con una strana assonanza tra 600.000 euro spesi ogni anno per l’assistenza agli indigenti e i corrispondenti 600 voti presi. Sia chiaro, non è un’accusa a Tiziana, ma c’è uno strano nesso che non mi piace e sto ancora aspettando che pubblichino i nomi di chi riceve questi contributi, per accertare se veramente ne hanno diritto.
[D] A suo parere, a Santa Teresa, qual è stato il più grave danno provocato dalle amministrazione di sinistra?
[R] Il più grave danno delle amministrazioni di sinistra è quello di aver deturpato il territorio con centinaia di metri cubi di cemento, scegliendo un’edilizia a favore di un turismo di massa, fatta da residence di fattura scadente e che tra vent’anni, se non si faranno le dovute ristrutturazioni, renderanno il nostro paese una sorta di villaggio decadente post unione sovietica. Inoltre, con la crisi, il mercato del turismo di massa al quale ci rivolgiamo adesso soffre parecchio.
[D] E le amministrazioni centriste o di destra hanno qualche responsabilità?
[R] Amministrazioni di destra non ne abbiamo mai avute, perlomeno non da quando io sono al mondo. La breve parentesi di centro è stata un esperienza non molto positiva, ma molti erano alla prima esperienza. Da una parte li capisco e non li condanno.
[D] Perché il centrodestra guidato dalla dottoressa Antona ha subito una sconfitta così netta? Cos’ha sbagliato?
[R] Be’, intanto è sbagliato prendere un candidato che non sia del posto e che vuole fare sempre tutte le cose un po’ così, in maniera molto pacata, cercando le parole giuste per non toccare nessuno. In politica ci vuole grinta, astuzia, passionalità, reazione pronta. Pensi che gli avversari, durante la campagna elettorale mi hanno fatto passare per un loro sostenitore. In effetti li difendevo, e lei non si è mai espressa su questo, non mai ha commentato alcun mio post a loro favore. L’altro giorno invece, quando ho avuto l’alterco con la giornalista, lei (Antona, ndr) si e’ subito schierata a favore di chi in campagna elettorale non li ha certo osannati. Insomma, se hanno perso con un margine di voti così ampio, ora, possiamo dire di conoscerne il motivo.
[D] Fra le scelte adottate dall’amministrazione Pisciottu, a suo parere, quali hanno prodotto o rischiano di produrre le ripercussioni più negative?
[R] L’assitenzialismo è la scelta che più di tutti ha distrutto e distruggerà ulteriormente il mercato del lavoro teresino, fino a far scappare intere generazioni.
[D] In una valutazione da 1 a 10, che punteggio dà all’amministrazione teresina?
[R] Il voto è due, per non dare zero. Non è tutto marcio: ritengo la consigliera Taras, per esempio, persona con tanti difetti prodotti dalla ideologia, ma allo stesso tempo molto preparata per la delega al turismo, mi aspetto che abbia delle belle iniziative. E anche Paolo Sardo, dal quale mi aspetto buone cose e la costanza del suo entusiasmo iniziale.
[D] Lei ha dei precedenti politici?
[R] Si, mi sono candidato due volte nel comune di Santa Teresa.
[D] Com’è andata?
[R] I risultati non sono stati soddisfacenti, ma sono state esperienze bellissime fatte – soprattutto la prima volta – con colleghi dello stesso partito; addirittura facevo squadra con Beppe Tusacciu, mio acerrimo interlocutore durante l’ultima campagna elettorale, ma che al di là di quanto io sia stato aggressivo con lui, ritengo una persona preparata e di esperienza politica.
[D] Come e dove si vede fra cinque anni?
[R] tra cinque anni mi vedo qui in Svizzera, voglio fare carriera nel settore del turismo. I miei studi sono cari, ma alla fine ne verrò fuori con una posizione di quadro. La Svizzera è una nazione in cui non devi fare la gavetta per crescere, ti viene subito riconosciuta la carica per la quale hai studiato. Tra dieci anni invece mia moglie si vuole assolutamente trasferire in Sardegna, e spero di poterlo fare.
[D] Mia moglie?! Ci siamo persi qualcosa?
[R] Chiaramente vivendo insieme e condividendo quasi tutti gli interessi, dalla cultura allo sport, nonché la responsabilità di crescere insieme suo figlio, fa sì che io la consideri mia moglie, anche se non abbiamo nessun atto che lo sancisca come ufficiale.
[D] Potendosi scegliere l’avversario, con chi vorrebbe confrontarsi in un ipotetico futuro politico?
[R] Se dovessi scegliere un avversario politico sceglierei senza dubbio Gianni Usai. In politica abbiamo fatto tante cose belle insieme, sarebbe un confronto all’ultimo sangue, perché lui è astuto, sottile, preparato, ce ne diremmo di tutti i colori, ma alla fine so che ci stringeremmo la mano. La campagna elettorale, chiaramente, la affronterei con quasi tutte donne nello staff e alcuni ragazzi giovani tipo Andrea Cossu, Gian Mario Grindi, Diego Fanari. Giovani che non mi dispiacerebbe avere tra le mie fila.
[D] E a sinistra con chi vorrebbe confrontarsi?
[R] Ora come ora nessuno mi impensierisce.
[D] Quale sarebbe il primo provvedimento assunto da un ipotetico sindaco Fagnano?
[R] Cercherei di mettere insieme più risorse possibili da destinare all’istruzione e alla professionalizzazione nel campo turistico, per creare quelle figure professionali che oggi mancano a Santa Teresa: Room Division, hotel Manager, Food &Beverage Manager, Barman, Maitre, responsabili di eventi, responsabili della comunicazione turistica, restaurant Manager, chef, e di conseguenza il potenziamento dell’assessorato al Turismo, che secondo la mia visione, dovrebbe essere l’assessorato principe di un comune che vive di questa risorsa.
[D] La piazza, i giardinetti, il campo sportivo di buoncammino: quale opera sottoporrebbe a un pesante intervento?
[R] Come spesso ho detto nelle mie campagne elettorali, raderei al suolo la zone del palazzetto e del campo sportivo per fare una nuova area sportiva multifunzionale, con un solo campo sportivo degno di chiamarsi tale, piscine al coperto, un nuovo palazzetto e più spazio al tennis, che oggi conta tanti appassionati e – per questo – necessita di maggior supporto. Devo riconoscere che Marcello Mannoni e tutta la sua cerchia hanno già fatto tanto per non far morire questa bellissima passione.
[D] Che opinione si è fatto riguardo all’ipotetico abbattimento dell’Esit?
[R] E’ un’ opera oscena, ha fatto bene a ricordarmelo. E’ una delle poche azioni che riconosco come positiva al Sindaco Pisciottu. L’eliminazione di quella struttura permetterà di avere una veduta sulle Bocche di Bonifacio unica e magnifica; io abbatterei anche la piazza, per ricostruirla uguale ma interamente in vetro e acciaio, con verande che si affacciano sul mare e un corredo di servizi: bar, ristoranti, centro benessere, tutto realizzato e gestito da imprenditori teresini.
[D] E sull’area marina protetta?
[R] L’area marina protetta rappresenta oggi quello che ha rappresentato per anni la Silene, ossia una fucina di posti di lavoro che faranno leva sul voto di scambio. Anche qui vede che, cosi come nell’assistenza alle persone indigenti, la linea tra il voler fare una cosa buona per l’ambiente e avere lo scopo infimo di comprarsi i voti con la promessa di un lavoro è molto sottile. Vedrà che sarà approvata quasi alla fine della legislatura.
[D] Sempre a livello locale, oggi, chi è il suo principale avversario?
[R] Il mio principale avversario rimane il Sindaco, reo – secondo me – di voler sempre driblare i problemi col silenzio e l’affossamento.
[D] E’ credente?
[R] Sono un credente tiepido, nel senso che non pratico, ma sono fermamente convinto che Dio esista, non so in quale forma precisa, ma io ne sento la presenza in tutto ciò che ci circonda. Resta il fatto che la fede non si può imporre, è una cosa che viene da dentro, quindi ognuno è libero di credere o meno.
[D] Come reagisce rispetto alle interferenze della chiesa?
[R] Ho difeso per anni il messaggio della chiesa , e dico il messaggio perchè non voglio che si faccia confusione con quello che oggi fanno gli uomini di chiesa. La pedofilia e le mani in pasta negli affari loschi dello IOR vengono perpetrati dagli uomini, ma il messaggio di pace e di inno alla vita della chiesa è tutt’altro. Penso comunque che, per rispondere alla sua domanda, la Chiesa debba essere al servizio dei bisognosi e non debba far politica.
[D] Lei che è un uomo di mondo, come si pone rispetto alle unioni civili? E’ favorevole o contrario al riconoscimento dei diritti degli omossessuali?
[R] Io penso che debbano avere il diritto di sposarsi e penso che gli debbano essere riconosciuti tutti i diritti che hanno gli eterosessuali. Sull’adozione sono contrario, mi sembra una forzatura.
[D] È mai stato a letto con Mancini?
[R] Da Juventino andrei meglio a letto con l’ex moglie, dato che non è un segreto che mi sono sempre piaciute le MILF.
[D] Ha mai fatto uso di droghe?
[R] Anche questo non è un segreto, non mi sono mai nascosto. Quando avevo vent’anni ne ho fatto largo uso con effetti catastrofici. Col tempo sono cambiato e ho capito che fanno male, ma soprattutto costano troppo. E’ il passato, non me ne faccio una colpa.
[D] Ego te absolvo. E’ favorevole o contrario alla legalizzazione delle droghe leggere?
[R] Favorevole, ma a condizione che lo stato faccia delle leggi severe per le quali, se viene riconosciuto che hai commesso un crimine sotto effetto di droghe, becchi l’ergastolo se hai ucciso e vent’anni in caso di stupro, furto, pestaggio e varie. Per il resto sono contrario, perchè in realta’ fanno male, e ribadisco di essere per la vita e non per la morte.
[D] Ferma la responsabilità che si assume in merito a ciascuna delle risposte fornite, crede che quest’intervista genererà malumori o polemiche?
[R] Sono ben consapevole che il punto toccato sull’assessore ai servizi sociali e la risposta sul parco genereranno più di qualche mal di pancia, ma io sono così , diretto, schietto e sincero. A loro la palla nel dare le giuste risposte.
[D] Grazie Giulio, forza Svizzera.
[R] Anda e colcati!
Comunque la pensiate, favorevoli o contrari, questo era Giulio Fagnano.
Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?