Che tempo che Fra’

E’ ancora vivo lo sdegno per l’intervista trasmessa domenica sera su Raitre a Che tempo che fa. Al conduttore, che ha deposto il consueto garbo curiale e impresso alla puntata un taglio anglossassone, l’ufficio vaticano contesta la tendenziosità delle domande e un atteggiamento apparso palesemente ostile e irriverente.

Un registro inedito per l’abituale approccio della cultura italiana davanti alla massima autorità cattolica e per l’inglorioso epilogo della trasmissione, degenerata nell’aggressione fisica e verbale, benché annunciata dalle fanfare dell’evangelismo .

Naufragato il tentativo di dirottare il dibattito sull’infatuazione per la professione del macellaio, a sorprendere è stata la reazione del Santo Padre. Provocato sul controverso Rapporto Monaco e dallo sguardo allusivo dei presenti in studio, la reazione è culminata in un’intemerata nei confronti di Fabio Fazio: «Ma ‘n padre po’ ave’ ‘n fijo così, senza ‘na casa, senza ‘na famiglia, con le pezze ar culo, a Raitre a chiede l’elemosina?» ha sbottato. «E co’ ‘sta stronza» rivolto a Filippa Lagerbäck «che so due ore che sta a mastica’, ma che te ciancichi, ao

Dalla pedofilia nel clero al celibato dei sacerdoti, dall’esenzione dell’Imu sugli immobili ecclesiastici al ruolo della donna, dal rapporto con Benedetto XVI alla crisi delle finanze vaticane, dalle posizioni sul fine vita all’omosessualità. Una bulimia polemica a esaurimento della quale il Pontefice ha abbandonato lo studio visibilmente contrariato.

A Fabio Fazio gli onori di un’intervista dignitosa, scevra da sottomissioni sacrificali, in armonia col rispetto dei ruoli, della professione, della sacralità.

Viva la RAI!


Classificazione: 1 su 5.

  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Parola di un ipocrita

Indagando la composita sfera di parenti, amici, conoscenti, è raro scorgere persone che abbiano mai fatto ammissione della propria ipocrisia. Il quesito sorge allora spontaneo: se l’ipocrisia è tanto diffusa e radicata, perché ostracizzarla? Perché non annoverarla tra le sane manifestazioni dell’animo umano? Ha davvero senso indignarsi, dissimulare, se nessuno può dirsi immune? Passaggio obbligatorio…

La Putin Doll

La Putin Doll è una linea di bambole tutte simili, interscambiabili negli abiti e nei ruoli, commercializzata da Mattel Corporation  e ideata sul modello di una partigiana filorussa. Con accessori vendibili separatamente, è – secondo le contingenze – interscambiale con tratti identitari della politica filopalestinese, filoiraniana, filosiriana. Per venire incontro alla clientela più esigente, non ha…

Rutti

Abituati come siamo a esaltare l’autoreferenza di frettolosi interpreti digitali, abbiamo a tal punto smarrito la misura dell’arte da licenziare come stolto egocentrico uno dei più abili e corrosivi autori presenti sulla scena italiana. Autore di composizioni sopraffine e di scazzi memorabili, ha da solo nobilitato l’ultimo concerto del Primo maggio lanciando strali contro la…

Vita da strega

Alessandra Mura, teresina, classe 1976, figlia di Lina e Andrea, sorella di Gianbattista, amica inseparabile di Margherita. Cresce come una delle tante ragazze galluresi, rincorsa dai maiali nelle campagne di San Pasquale. Di buona famiglia e dalle straordinarie frequentazioni, Alessandra è indulgente ma anche assertiva e tenace. Vacilla all’ultimo anno di materna, quando un’epidemia di pidocchi ne scuote l’infanzia. Convalescente inaugura una nuova stagione sentimentale, amorosi sensi che frequenti ricorrono nello zibaldone Le avventure di Pidocchio. Protagonista delle sue illustrazioni uno spavaldo parassita, Pidocchio, che fa breccia nel cuore della disegnatrice.

Il 2010 è l’anno della svolta, con un’azione squadrista occupa i locali della nota gelateria Big del Gelato e fonda il suo primo laboratorio creativo in via Maria Teresa. Nel 2017, avvalendosi dell’anarchico informatico Julian Assange, vìola il sito http://www.bigdelgelato.it e migra nel commercio online, imponendosi come una delle più influenti botteghe artigianali  del pianeta.



Oggi con i suoi 97 miliardi, una fortuna cresciuta in modo esponenziale nell’anno del lockdown, la prestigiosa rivista Forbes la colloca a una sola posizione da Mark Zuckerberg.

Classificazione: 5 su 5.

[D] Alessandra Mura, buongiorno!
[R] Buongiorno Fiorellino… scusi, dott. Muntoni.
[D] Faccia poco la spiritosa e “si sieda su quella seggiola, senza interrompere…” Prego la regia di mandare la sigla! SIGLA!!!



[D] Alessandra, conosce questo Blog?
[R] Credo di esserne una delle fan più accanite.
[D] Lei è la mia prima intervistata di sesso femminile.  In verità è la seconda, dopo Nadia Matta, ma quell”intervista riguardava più l’autorità che la persona. Fatta questa premessa, dopo le parole del professor Barbero, si sente più onorata o emozionata?
[R] Mi sento una donna a cui le differenze strutturali con gli uomini non hanno impedito di avere successo.
[D] E’ consapevole della notorietà che le deriverà da quest’intervista?
[R] Sono qui per questo.
[D] Come reagirà quando la riconosceranno per strada?
[R] Sono una persona umile, non lesinerò selfie e autografi.
[D] Perché ha deciso di farsi rappresentare da una strega?
[R] Il termine strega ha un’accezione negativa dal Cristianesimo in poi; le donne accusate di stregoneria altro non erano che profonde conoscitrici dell’ambiente che le circondava, in stretta connessione con la natura. E comunque, sono sarda, figlia di una cultura intrisa di miti e paganesimo. Per me la Strega è un personaggio positivo.
[D] Un’accezione negativa, il cristianesimo, il paganesimo… è arrivata la professorona! Lei che strega è? Si sente più Samantha o strega di Blair?
[R] Della Strega di Blair ricordo un trailer del film che mi faceva un sacco paura (mai visto un horror in vita mia); Samantha da piccola mi piaceva tanto, oggi la vedo un po’ troppo dipendente e sottomessa. Né una né l’altra, solo la Strega della Bottega.
[D] Perché ha deciso di migrare il negozio fisico nel non luogo del mercato online?
[R] Le dinamiche del commercio legato alla stagione turistica del posto in cui vivo mi stavano strette già da un po’, ed ero molto incuriosita dalle possibilità di svolta del mercato online; prima tra tutte quella di potersi connettere con la nicchia di mercato giusta, ovunque e da qualunque posto ci si trovi.
[D] Le manca il contatto diretto con l’acquirente?
[R] Ero giunta a un tale livello di saturazione da “lavoro a contatto con il pubblico” che avevo completamente perso la pazienza, dote imprescindibile se si vuole lavorare in un esercizio pubblico. Perciò le rispondo di no. Il fatto che comunque è possibile instaurare delle belle relazioni anche con le clienti online però è stata una piacevole scoperta.
[D] Di cosa si occupava nella sua vita precedente?
[R] Ho fatto davvero di tutto, dalla barista nei peggiori bar di Caracas alla responsabile di un noleggio di attrezzature da sci.
[D] Qual è stata la sua prima creazione?
[R] La sagoma dell’ape Maya in polistirolo, da appendere alle pareti della classe dell’asilo. Sono passati quarant’anni ma ancora ricordo quanto mi aveva emozionato fare questa cosa insieme alla maestra Donatella. Poi per una vita intera me ne sono scordata, fino a quando non ho riprovato la stessa emozione e ho deciso che la creatività doveva diventare parte integrante delle mie giornate.
[D] Il suo Blog ospita una rubrica curata dalla dottoressa Mainiero, psicologa. Non si sente una merda a non avermi mai chiesto un parere o un contributo pedagogico da dispensare ai suoi lettori?
[R] Non volevo creare conflitti d’interesse.
[D] In cosa consiste la sua attività? Ce la può descrivere?
[R] Mi occupo di illustrazioni dedicate alla prima infanzia, disegno personaggi rotondetti e sorridenti che hanno l’ambizioso compito di spiegare a bambini e bambine la bellezza dell’unicità e il valore aggiunto dell’essere tutti diversi. I personaggi diventano poi protagonisti di complementi d’arredo per le camerette, quadri e scrigni dei ricordi che vendo online come regali per nascita e Battesimi.
[D] La sua attività è parte di una rete artigiana nell’ambito della quale sono germinate diverse amicizie. Ne ha sviluppato una in particolare?
[R] Un’altra piacevole scoperta del mondo online è stata quella di aver modo di conoscere una rete al femminile che si supporta e condivide progetti molto interessanti di crescita e confronto; la grafica Michela Bellomo mi ha inserito nel team del portale www.sognosoloacolori.it e da questa collaborazione è nato anche un bel rapporto personale
[D] Sono sinceramente commosso. Davvero!
[R] Su, non faccia così, un po’ di contegno. E’ un’intervista seria questa!
[D] Ha mai realizzato un’opera sugli “zuddoni” delle persone commosse? Un quadretto, una tela, una tazza…
[R] Mi sta dando un bello spunto….
[D] Come possiamo raggiungerla? Ha un indirizzo?
[R] www.bottegadellastrega.it
[D] Oltre la dimensione professionale, chi è il suo migliore amico o amica?
[R] La mia migliore amica è Marghe.
[D] Esiste l’amicizia tra uomo e donna?
[R] Assolutamente!
[D] La sua bottega – diciamo – è molto Gay friendly. Recentemente ha riferito la testimonianza di un comune amico: qual è stato il suo sentimento dominante? Ha prevalso la meraviglia o la gioia?
[R] La mia Bottega è friendly a 360 gradi; sono fermamente convinta che il rispetto per se stessi e per gli altri sia la prima regola per una convivenza sociale; se c’è il rispetto reciproco tutto il resto conta poco. Men che meno le preferenze o i gusti sessuali altrui. O la provenienza. O la religione. La normalità è un concetto molto relativo.
Per quanto riguarda l’amico, ha prevalso la gioia al pensiero che dopo una vita di bugie e negazione di se stesso finalmente avesse trovato il modo di essere libero.
[D] L’incipit “La mia bottega è  friendly a 360 gradi “è un invito a nozze per ogni battutista… Avrebbe reagito con altrettanto lucidità se le avesse detto, per esempio, “ho scoperto di essere juventino”?
[R] Non seguo il calcio, ma per farla felice rispondo che in quel caso avrei reagito con violenza fisica.
[D] Sarebbe il minimo sindacale. Lei che rapporto ha con le donne?
[R] Ripeto, la condizione fondamentale per rapportarmi agli altri è che ci sia rispetto reciproco; a prescindere che si tratti di uomini o donne.
[D] Se una donna le confessasse di essersi innamorata di lei, come reagirebbe?
[R] Le spiegherei che non ci sarebbe alcun futuro visto che sono etero.
[D] Attualmente è innamorata?
[R] No!
[D] Che caratteristiche deve avere il suo uomo ideale?
[R] Dev’essere orfano; un fidanzato potrei contemplarlo, una suocera no.
[D] Che giudizio ha di quelle coppie melense che scandiscono i loro istanti con espressioni tipo “un anno di noi“?
[R] Sono lontanissime dal mio modo di vivere relazioni e sentimenti ma – come si dice – gustu toiu, manicu di truddha. E questo lo traduce lei!
[D] Non comprendo il suo idioma arcaico, andiamo avanti. Non trova strumentale e indigesto il nuovo corso femminista? Per esempio, la declinazione dei mestieri al femminile: l’avvocato che diventa avvocata, il ministro che diventa ministra. Non trova la formula ipocritamente compiacente?
[R] Né strumentale né indigesto, la lingua italiana è fortemente declinata al maschile, se si evolve e cambia per diventare più inclusiva ben venga.
[D] La nuova frontiera dell’inclusione linguistica e fonetica è lo schwa [Ə], una vocale intermedia che dovrebbe abbattere le disparità della lingua italiana: le piace?
[R] Come nella risposta precedente.
[D] Sappiamo molto poco della sua vita sentimentale: a parte Leo, ha avuto un grande amore?
[R] Come Leo, nessuno mai.
[D] Come reagirebbe se Leo le confessasse di essere omosessuale?
[R] Gli direi , come sopra, gustu toiu
[D] …Bau! Che rapporto ha con gli elettrodomestici?
[R] Ahahahahahah!
[D] Ha mai aperto un congelatore?
[R] Per fortuna c’era solo una parmigiana di melanzane.
[D] Comunque, ci tengo a comunicarle che recentemente l’ho vista. E’ viva!
[R] Evviva!
[D] Lei è vaccinata?
[R] Sono in attesa di un consulto medico con uno specialista perché ho avuto reazioni allergiche importanti in passato; spero di poterlo fare al più presto.
[D] Non poteva consultare Google come fanno tutte le persone normali?  Vabbe’… Crede alla vulgata secondo la quale il virus sarebbe stato creato in laboratorio?
[R] Non penso di avere elementi per poter dire se sia vero o meno. Così, a sentimento, mi sembra una cazzata.
[D] Lei ha un laboratorio, vero?
[R] Sì, anche un allevamento di pangolini… perché?!
[D] Le domande le faccio io! Come ha vissuto il periodo della pandemia?
[R] Male, ci ho messo un po’ a trovare un equilibrio in questa situazione, ho avuto molta paura.
[D] Che giudizio ha degli antivaccinisti o No Vax che dir si voglia?
[R] Credo che ognuno abbia il dovere di informarsi e il diritto di scegliere come comportarsi a riguardo, ma trovo difficile farsi un’idea precisa senza le adeguate conoscenze della materia; perciò cerco di stare lontana dall’argomento e dalle inutili polemiche che ne derivano.
[D] In una spinta di ottimismo, in piena la pandemia, si è affermato che la natura si stava riprendendo i suoi spazi. Come valuta, in questa contesa tra uomo e natura, le dibattute concessioni a Rena Bianca?
[R] Dobbiamo davvero aprire l’argomento? ci vorrebbe un’altra intervista!
[D] Nella sua famiglia la politica ha sempre avuto un ruolo importante: ha mai pensato di candidarsi?
[R] Proprio perché ne ho conosciuto molto presto dinamiche e meccanismi, assolutamente no. E’ un mondo che non mi appartiene.
[D] Destra, centro, sinistra: dove si colloca la Strega?
[R] Parecchio a sinistra. Ma non mi riconosco in nessuna forza politica contemporanea.
[D] In un’ipotetica amministrazione Mura, quale sarebbe il suo primo atto?
[R] Rivedere il PUL forse?!
[D] Le piace l’attuale amministrazione?
[R] E’ uno schieramento politico molto lontano dai miei valori e i miei principi, con all’interno qualche elemento che ha comunque tutta la mia stima a livello personale.
[D] E la precedente?
[R] Era uno schieramento politico molto lontano dai miei valori e i miei principi, con all’interno qualche elemento che ha comunque tutta la mia stima a livello personale.
[D] Che caratteristiche deve avere il suo sindaco ideale?
[R] Tra i quaranta e i cinquanta anni, una laurea in giurisprudenza, una mente sveglia…
[D] Ha un nome da suggerire alla comunità?
[R] Ha presente quel simpatico ragazzo che è impiegato nella compagnia di assicurazioni sulla via principale?
[D] Sì, ma è un ragazzo molto lontano dai miei valori e i miei principi, con all’interno qualche elemento che ha comunque tutta la mia stima a livello personale. Come si immagina tra vent’anni?
[R] Non sono capace di pensare a lungo termine.
[D] Le piace il pettegolezzo? Non si senta obbligata a rispondere la verità.
[R] Lo detesto.
[D] C’è qualcosa che la imbarazza?
[R] Stare davanti ad un obbiettivo. Farmi una foto è una piccola tragedia ogni volta.
[D] Le piace la spettacolarizzazione del dolore, l’ostentazione della sofferenza alla quale diversi programmi televisivi devono la loro fortuna?
[R] Accendo la TV per guardare le gare di MotoGp, serie anni novanta e Propaganda Live. Non ho mai capito la morbosità che spinge le persone a recepire come cronaca le tragedie altrui, lo trovo irrispettoso.
[D] Vuole aprire la busta?
[R] …



[D] A parte quest’intervista, qual è stato il momento più bello della sua vita?
[R] Questa è troppo personale!
[D] Leggo un filo di imbarazzo. Vuole che mandi la pubblicità e riprendiamo?
[R] Pubblicità!!!




[D] Ringraziamo gli amici di Paranix e torniamo in studio. Alessandra, si ritiene una sognatrice?
[R] Sono molto realista e concreta, e fermamente convinta che con impegno e volontà i sogni si possano realizzare.
[D] Qual è il suo incubo peggiore?
[R] Perdere le persone che amo.
[D] Ha paura della notte?
[R] Ho paura del buio.
[D] Le è mai capitato di ricevere un messaggio serale non destinato a lei? Uno tipo: “Quindici minuti e ti chiamo?”
[R] Recentemente… ancora aspetto la chiamata.
[D] Era l’alieno che cercava di comunicare. Crede in Dio?
[R] No!
[D] Se avesse la possibilità di andare nello spazio, che oggetto porterebbe con se?
[R] Non andrei nello spazio per nulla al mondo, ma siamo matti?!
[D] Se dovesse andare e potesse portare con sé un libro, che libro sceglierebbe?
[R] Un romanzo di Jodorowsky.
[D] Se potessi intervistare una persona che oggi non c’è più, chi vorrebbe ascoltare?
[R] Andrea Quiliquini
[D] Che ricordo ha di Andrea?
[R] Un uomo di un fascino e una cultura incredibili, a cui devo tanto del mio animo ambientalista e dell’attaccamento e il rispetto reverenziale della mia terra. E’ stato un buon amico dei miei genitori e sono estremamente felice di aver avuto la possibilità di trascorrere tanto tempo con lui durante la mia infanzia

[D] Un’ultima domanda: ha restituito la prolunga?
[R] Era la mia. Cribbio!

Dicono tutti così!


Classificazione: 2 su 5.
  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Cioccolato e Cremlino

E’ tempo di alzare bandiera bianca. Le ultime mosse da scacchista di Putin hanno improvvisamente rivelato le difficoltà dell’occidente e ridisegnato gli equilibri in seno all’Alleanza Atlantica. L’annunciata partenza di Pupo alla volta di Mosca, la scelta di andare in trincea, la promessa di un nuovo contributo al dialogo tra fratelli russi e fratelli ucraini,…

la lotta amata

Se il sonno della ragione genera mostri, cade in queste ore opportuno il caso di Donatella Di Cesare, filosofa e discussa editorialista della vivace agorà d’Italia. Espressione di una linea intellettuale riuscita nell’impresa di rendere ostile la sinistra anche a chi alla sinistra si sente idealmente affine, Donatella Di Cesare balza agli onori per il…

Non è un giorno da dimenticare

Sono le ore 00:59, un folto assiepamento di giornalisti e simpatizzanti accoglie Alessandra Todde, nuova presidente della regione Sardegna. Un banchetto frettolosamente allestito davanti alla sede raccoglie le sue prime dichiarazioni. Doveva essere un normale scrutinio elettorale, di quelli che a metà pomeriggio la gente s’incontra al bar e si prende per il culo imputandosi…



Operazione Valchiria

[Intervista a Giulio Fagnano]

Giulio Fagnano, nasce a Santa Teresa Gallura il 13 maggio 1977, terzo di tre fratelli. Liceo scientifico a Tempio Pausania, università a Olbia, studia economia e gestione delle imprese turistiche, che precocemente abbandona per trasferirsi in Svizzera, dove si iscrive alla scuola per management di Hotellerie di Zurigo. A cinque anni parte come volontario e corrispondente di guerra a Batteria Ferrero, da dove rientra con una lepre e due croci al valor militare. Nel pieno della campagna – è il 25 aprile del 1983 – scopre che i suoi commilitoni lo tradiscono e nottetempo si allontana dal campo base per tornare a Santa Teresa Gallura. Percorrendo il sentiero che avrebbe dovuto riportarlo a casa,  i tedeschi lo arrestano e lo confinano a capizza di Vacca, in un’officina adibita a prigione. E’ in carcere che conosce Matteo, l’amico d’infanzia, con il quale, asseconda il suo sogno più recondito: fare il meccanico.

Famiglia di destra, pronipote di un podestà, si riconosce negli  ideali del fascismo e del movimento sociale italiano, ma non trascura i valori di sinistra. Onestà, dedizione al lavoro, amore per la famiglia, passione per la politica i suoi tratti identitari. Si definisce un cattolico tiepido, non pratica, raramente porge l’altra guancia, confuta l’idea che un cammello possa attraversare una cruna, ma crede fermamente in Dio. In suo onore papà Francesco proclama un giuliuleo straordinario.

Sviluppa il suo credo politico tra rappresentanza istituzionale e panini con la mortadella, ma trova la sua sintesi nel pensiero socialista di Rino Formica, che in modo brutale ma efficace disse: «La politica è sangue e merda, ma talvolta riesce a diventare persino nobile».

Tradisce un certo nervosismo quando rigetta i sospetti sulla firma fascista della strage di Bologna, e si difende affermando: avevo solo tre anni. Assiste all’evoluzione della scena politica italiana monitorando con timido interesse il movimento cinque stelle, ma al momento è in Svizzera e più che di stelle preferisce parlare di stalle. Le stesse alle quali sembra destinato dopo il risultato delle uniche due candidature comunali.

E’ un Giulio Fagnano 2.0: ironico e sarcastico, insultante e provocatorio, teorizza lo scontro col sistema ma è anche il primo a ridimensionarlo, a volte è beffardo, spesso presuntuoso, disonesto mai lo giuro, ma di quelli che se tradisci non perdona,  pur geloso si contraddice ma ribadisce la preziosità  della sua attuale compagna, che non ha remore a chiamare moglie.

Passando attraverso critiche e scissioni, con l’esplosione della questione immigrati a porto pozzo diventa il simbolo della resistenza, non lesina commenti e giudizi, affonda ogni tentativo di imbavagliarlo. Per i sostenitori è un salvatore della patria, per i dettratori è un razzista saccente. Il suo atteggiamento non contempla il compromesso: lo dicono le sue parole, che fluiscono veementi quando poggia le dita sulla tastiera, lungo la quale scorrono intenzioni a tratti retoriche, a tratti lungimiranti. Di sicuro non si tira indietro. Non lo ha fatto neppure recentemente, entrando in rotta di collisione con La Nuova Sardegna riguardo allo sbarramento dell’accesso al mare a valle dell’erica.


 

[D] Buongiorno Giulio Fagnano, partiamo dall’ultimo segmento dell’introduzione: può spiegarci cos’è accaduto a valle dell’erica e cos’ha generato la polemica con la giornalista Walkiria Baldinelli?
[R] La Società Libellula, titolare dell’hotel cinque stelle Valle dell’Erica Resort ha chiuso la strada di accesso al mare su richiesta lecita – questo l’ho appreso dopo – del tecnico responsabile Aldo Borgia, sollevando le proteste di una cittadina, Ilaria Vincentelli, che ha pubblicato la foto sul profilo del Sindaco Stefano Pisciottu, chiedendogli spiegazioni. Una reazione tutto sommato normale per chi si è visto negare l’accesso vitale a una spiaggia bellissima. Questi fatti hanno prodotto il solito articolo della giornalista Walkiria Baldinelli, già autrice di pezzi sul tema degli immigrati recentemente giunti nella frazione di Porto Pozzo.

[D] Perché ha scritto quel commento?
[R] Perché contrariato da articoli che secondo me raccontavano un’altra realtà, compreso quello che ha investito valle dell’erica. Un articolo che non voleva far danno né al sindaco né al titolare di quell’albergo, perpetrando quella che – sempre secondo la mia opinione – è una forma di giornalismo al servizio degli uomini di potere.

[D] Non crede di aver esagerato?
[R] Il post è stato scritto di primo mattino, appena sveglio. Ho un carattere esuberante, pervaso di passione politica, ragion per cui ne è venuto fuori un post duro che, col senno di poi, rileggendolo, capisco si sia prestato a interpretazioni che esulavano dalle mie intenzioni. Il fatto di non citare il cognome – e che ha scatenato l’ira di molti – è stata una leggerezza, ma ormai il danno era fatto, mi dispiace. Avremo comunque modo di chiarirci, adesso non posso perché non mi trovo a Santa Teresa.

[D] Se la sente di chiederle scusa?
[R] Io penso che piuttosto ci confronteremo sul fatto che molti italiani sono stanchi di vedere che nelle classifiche mondiali siamo al settantreesimo posto per libertà di stampa, una stampa che dovrebbe essere al servizio dell’informazione vera e non al soldo di imprenditori e politici; per il resto mi dispiace aver usato toni forti.

[D] Crede che Walkiria accetterà le sue scuse?
[R] Credo di si , è una donna di grande cultura e farà appello al suo lato di clemenza e ragionevolezza femminile.

[D] A parte questo episodio, la sua presenza, soprattutto sui social network, si è fatta decisamente avvertire. In due parole, ci riassume il suo parere sui migranti giunti a Porto Pozzo?
[R] Il Prefetto ha fatto una scelta scellerata. Ha destinato 142 profughi in una frazione (Porto Pozzo) che conta appena 150 residenti; uno sproposito in un comune che conta una decina di unità nelle forze dell’ordine. Ma guardiamo ai fatti: se domani questi decidono di bloccare la strada Olbia -Santa Teresa, per protesta o qualsivoglia motivo, mi spiega chi ci mandiamo a contrastarli? E ancora, possiamo con così poche risorse controllarli ed evitare che delinquano?

[D] Se Lei avesse avuto responsabilità di governo, a livello locale intendo, come avrebbe gestito il fenomeno?
[R] Il sindaco ha molto consenso tra la popolazione, o meglio lui dice di averlo, io sono convinto che non sia cosi. In ogni caso, qualora lo fossi, sindaco intendo, avrei sin da subito sollevato un grossissima polemica sui giornali, financo un presidio permanente fuori dall’hotel in attesa dell’arrivo dei profughi, ostacolando l’ingresso. E’ chiaro che poi sarebbero entrati, ma il messaggio lanciato sarebbe stato chiaro, ovvero che il paese non gradiva l’arrivo dei clandestini. Lui invece ha accettato supinamente la decisione del prefetto, e vedrà che non è ancora finita. Santa Teresa diventerà un ghetto e non più una rinomata località turistica.

[D] La piattaforma sociale che sembra prediligere è la pagina “sondaggio, come vorresti Santa Teresa”, nata con il proposito di intercettare nuove proposte per il paese ma presto riconvertita in discarica dei livori locali. Non trova?
[R] La pagina sondaggio sono l’unico ad averla contrastata sin dalla sua nascita – al tempo delle elezioni – per il suo manifesto carattere d’anonimato, ma allora i sostenitori del sindaco l’amavano perché si scriveva a favore loro. Oggi che quella pagina gli pubblica opinioni contrarie si ergono a moralizzatori, sono molto contrariati, e a volte sono comici.

[D] Prenda il caso dei migranti, per esempio, non trova offensiva e oltremodo sgradevole la loro associazione alle infezioni, all’inciviltà, allo stupro?
[R] Esiste un problema igienico sanitario, sono tornate in Italia malattie da noi estinte da anni come la tubercolosi; tuttavia per me il problema è soprattutto nella sicurezza e nel modo di vedere la donna come essere inferiore, come oggetto da possedere e comandare.

[D] Lei ha usato espressioni piuttosto forti, tuttavia le parole più rancorose sono state espresse da rappresentanti del sesso femminile: è solo paura o certe reazioni tradiscono una punta di ignoranza?
[R] Le Donne di Santa Teresa che si sono schierate contro l’arrivo di questi clandestini sono donne eccezionali, madri di famiglia, imprenditrici , avvocati come Antonella Pirredda, Giovanna Nicolai, Monica Molino, Giovanna Vela e tante altre, donne che penso di avere l’onore di conoscere e che oggi si battono con una forza e una tenacia maggiore di tanti uomini, accomunate da un sentimento di protezione materna nei confronti di chi, cosi come viene scritto ogni giorno sui giornali, commette contro la popolazione locale che li ospita delitti efferati e violenti.

[D] Ma ora, serenamente, possiamo ammettere che non è successo nulla di quanto paventato?
[R] Le ripercussioni negative dell’arrivo dei migranti si vedranno nel lungo periodo. Purtroppo continuerà il deprezzamento degli stipendi, verranno commessi reati che nella nostra comunità erano sconosciuti… ma spero chiaramente di sbagliarmi.

[D] Lei si definisce un uomo di destra: cosa significa essere di destra oggi negli anni duemila?
[R] Vede, io non so più cosa voglia dire destra o sinistra, le dico però cosa penso io del Giulio politico: lavorare per il bene della gente, in maniera onesta, libera, senza mai pensare a interessi personali o di amici, ma dando a tutti la possibilità di realizzare i propri sogni. Vorrei essere un politico che oltre a passare la metà della giornata in ufficio a organizzare la vita della propria comunità trascorre il pomeriggio a lavorare con gli operai, ogni giorno in un settore diverso, per comprenderne anche le criticità e trovare delle soluzioni.

[D] Storicamente si riconosce nel fascismo?
[R] Mi riconosco nel fascismo che ha costruito le case per chi non le aveva, nel fascismo delle colonie per i bambini in estate, nel fascismo dell’annullamento del debito pubblico e della riduzione dell’emigrazione verso l’estero, nel fascismo della bonifica di zone paludose rese fertili e produttive.

[D] Quali errori ha commesso il fascismo?
[R] Le leggi razziali, la partecipazione alla seconda guerra mondiale al fianco di Hitler, la creazione dell’impero. Insomma, tutte le scelte scellerate che hanno generato morte e distruzione.

[D] Cos’ha rappresentato e cosa rappresenta ancora Mussolini per l’Italia?
[R] Mussolini è un importante personaggio storico, al pari di Cesare e Napoleone. Rappresenta come l’uomo, nonostante abbia a disposizione tanti esempi ancora non riesca a gestire questa essenza volubile chiamata potere; dopo alcuni anni di buon operato, tutti, esauriscono la spinta innovativa e si addormentano sulla loro vanità. Per questo sposo pienamente l’idea del M5S, che sostiene l’incandidabilità dopo i due mandati.

[D] Mussolini – Almirante: chi ha fatto più bene all’Italia?
[R] Senza dubbio Almirante, uomo di straordinaria intelligenza, culturalmente preparatissimo, un oratore al pari di Cicerone, capace di incantare folle di entrambi gli schieramenti politici, carismatico. Non ha avuto l’onore di comandare l’Italia, quindi il suo saldo nei confronti di Mussolini è attivo, giacché la guerra ha distrutto l’Italia. Ad ogni modo, cosi come Berlinguer e Pertini, era un uomo straordinario, di una caratura morale che oggi si è estinta.

[D] A parte lei, crede che a Santa Teresa esistano dei fascisti autentici?
[R] Il termine Fascista rimane per qualche tarato mentale nostalgico degli anni sessanta che vuole cercare per forza un nemico da combattere.

[D] Cosa la infastidisce di più della sinistra e dei suoi militanti.
[R] Mi infastidisce che le persone che si definivano di destra come me, ad un certo punto, delusi dalle porcate dei nostri politici, hanno fatto ammenda e hanno cominciato a criticare e combattere i propri rappresentanti; mentre quelli di sinistra, sono incapaci di farlo, per loro importa sempre troppo il potere. Questa è anche l’unica cosa che contesto a lei, a volte vorrei che scrivesse un po’ di più sulle porcate di Renzi, invece vedo che si trattiene. Spero però nel futuro.

[D] E’ discutibile il dato quantitativo, ma non mi dia del Renziano: il mio ultimo voto a sinistra risale al pleistocene. Torniamo a lei: quanto c’è di ipocrita nelle politiche di sinistra?
[R] L’ipocrisia sta nel voler aiutare con i soldi pubblici delle persone disagiate, che poi magari neanche lo sono, e che anzi sfruttano un sistema che presenta delle falle soprattutto nei controlli. Il problema è che utilizzano soldi pubblici che poi aiutano a ottenere un maggior consenso al momento delle votazioni. Questa linea è molto facile da sorpassare ed è ancor più facile tenerla nascosta: vedi il caso dell’assessore ai servizi sociali che è stata la più votata, con una strana assonanza tra 600.000 euro spesi ogni anno per l’assistenza agli indigenti e i corrispondenti 600 voti presi. Sia chiaro, non è un’accusa a Tiziana, ma c’è  uno strano nesso che non mi piace e sto ancora aspettando che pubblichino i nomi di chi riceve questi contributi, per accertare se veramente ne hanno diritto.

[D] A suo parere, a Santa Teresa, qual è stato il più grave danno provocato dalle amministrazione di sinistra?
[R] Il più grave danno delle amministrazioni di sinistra è quello di aver deturpato il territorio con centinaia di metri cubi di cemento, scegliendo un’edilizia a favore di un turismo di massa, fatta da residence di fattura scadente e che tra vent’anni, se non si faranno le dovute ristrutturazioni, renderanno il nostro paese una sorta di villaggio decadente post unione sovietica. Inoltre, con la crisi, il mercato del turismo di massa al quale ci rivolgiamo adesso soffre parecchio.

[D] E le amministrazioni centriste o di destra hanno qualche responsabilità?
[R] Amministrazioni di destra non ne abbiamo mai avute, perlomeno non da quando io sono al mondo. La breve parentesi di centro è stata un esperienza non molto positiva, ma molti erano alla prima esperienza. Da una parte li capisco e non li condanno.

[D] Perché il centrodestra guidato dalla dottoressa Antona ha subito una sconfitta così netta? Cos’ha sbagliato?
[R] Be’, intanto è sbagliato prendere un candidato che non sia del posto e che vuole fare sempre tutte le cose un po’ così, in maniera molto pacata, cercando le parole giuste per non toccare nessuno. In politica ci vuole grinta, astuzia, passionalità, reazione pronta. Pensi che gli avversari, durante la campagna elettorale mi hanno fatto passare per un loro sostenitore. In effetti li difendevo, e lei non si è mai espressa su questo, non mai ha commentato alcun mio post a loro favore. L’altro giorno invece, quando ho avuto l’alterco con la giornalista, lei (Antona, ndr) si e’ subito schierata a favore di chi in campagna elettorale non li ha certo osannati. Insomma, se hanno perso con un margine di voti così ampio, ora, possiamo dire di conoscerne il motivo.

[D] Fra le scelte adottate dall’amministrazione Pisciottu, a suo parere, quali hanno prodotto o rischiano di produrre le ripercussioni più negative?
[R] L’assitenzialismo è la scelta che più di tutti ha distrutto e distruggerà ulteriormente il mercato del lavoro teresino, fino a far scappare intere generazioni.

[D] In una valutazione da 1 a 10, che punteggio dà all’amministrazione teresina?
[R] Il voto è due, per non dare zero. Non è tutto marcio: ritengo la consigliera Taras, per esempio, persona con tanti difetti prodotti dalla ideologia, ma allo stesso tempo molto preparata per la delega al turismo, mi aspetto che abbia delle belle iniziative. E anche Paolo Sardo, dal quale mi aspetto buone cose e la costanza del suo entusiasmo iniziale.

[D] Lei ha dei precedenti politici?
[R] Si, mi sono candidato due volte nel comune di Santa Teresa.

[D] Com’è andata?
[R] I risultati non sono stati soddisfacenti, ma sono state esperienze bellissime fatte – soprattutto la prima volta – con colleghi dello stesso partito; addirittura facevo squadra con Beppe Tusacciu, mio acerrimo interlocutore durante l’ultima campagna elettorale, ma che al di là di quanto io sia stato aggressivo con lui, ritengo una persona preparata e di esperienza politica.

[D] Come e dove si vede fra cinque anni?
[R] tra cinque anni mi vedo qui in Svizzera, voglio fare carriera nel settore del turismo. I miei studi sono cari, ma alla fine ne verrò fuori con una posizione di quadro. La Svizzera è una nazione in cui non devi fare la gavetta per crescere, ti viene subito riconosciuta la carica per la quale hai studiato. Tra dieci anni invece mia moglie si vuole assolutamente trasferire in Sardegna, e spero di poterlo fare.

[D] Mia moglie?! Ci siamo persi qualcosa?
[R] Chiaramente vivendo insieme e condividendo quasi tutti gli interessi, dalla cultura allo sport, nonché la responsabilità di crescere insieme suo figlio, fa sì che io la consideri mia moglie, anche se non abbiamo nessun atto che lo sancisca come ufficiale.

[D] Potendosi scegliere l’avversario, con chi vorrebbe confrontarsi in un ipotetico futuro politico?
[R] Se dovessi scegliere un avversario politico sceglierei senza dubbio Gianni Usai. In politica abbiamo fatto tante cose belle insieme, sarebbe un confronto all’ultimo sangue, perché lui è astuto, sottile, preparato, ce ne diremmo di tutti i colori, ma alla fine so che ci stringeremmo la mano. La campagna elettorale, chiaramente, la affronterei con quasi tutte donne nello staff e alcuni ragazzi giovani tipo Andrea Cossu, Gian Mario Grindi, Diego Fanari. Giovani che non mi dispiacerebbe avere tra le mie fila.

[D] E a sinistra con chi vorrebbe confrontarsi?
[R] Ora come ora nessuno mi impensierisce.

[D] Quale sarebbe il primo provvedimento assunto da un ipotetico sindaco Fagnano?
[R] Cercherei di mettere insieme più risorse possibili da destinare all’istruzione e alla professionalizzazione nel campo turistico, per creare quelle figure professionali che oggi mancano a Santa Teresa: Room Division, hotel Manager, Food &Beverage Manager, Barman, Maitre, responsabili di eventi, responsabili della comunicazione turistica, restaurant Manager, chef, e di conseguenza il potenziamento dell’assessorato al Turismo, che secondo la mia visione, dovrebbe essere l’assessorato principe di un comune che vive di questa risorsa.

[D] La piazza, i giardinetti, il campo sportivo di buoncammino: quale opera sottoporrebbe a un pesante intervento?
[R] Come spesso ho detto nelle mie campagne elettorali, raderei al suolo la zone del palazzetto e del campo sportivo per fare una nuova area sportiva multifunzionale, con un solo campo sportivo degno di chiamarsi tale, piscine al coperto, un nuovo palazzetto e più spazio al tennis, che oggi conta tanti appassionati e – per questo – necessita di maggior supporto. Devo  riconoscere che Marcello Mannoni e tutta la sua cerchia  hanno già fatto tanto per non far morire questa bellissima passione.

[D] Che opinione si è fatto riguardo all’ipotetico abbattimento dell’Esit?
[R] E’ un’ opera oscena, ha fatto bene a ricordarmelo. E’ una delle poche azioni che riconosco come positiva al Sindaco Pisciottu. L’eliminazione di quella struttura permetterà di avere una veduta sulle Bocche di Bonifacio unica e magnifica;  io abbatterei anche la piazza, per ricostruirla uguale ma interamente in vetro e acciaio, con verande che si affacciano sul mare e un corredo di servizi: bar, ristoranti,  centro benessere, tutto realizzato e gestito da imprenditori teresini.

[D] E sull’area marina protetta?
[R] L’area marina protetta rappresenta oggi quello che ha rappresentato per anni la Silene, ossia una fucina di posti di lavoro che faranno leva sul voto di scambio. Anche qui vede che, cosi come nell’assistenza alle persone indigenti, la linea tra il voler fare una cosa buona per l’ambiente e avere lo scopo infimo di comprarsi i voti con la promessa di un lavoro è molto sottile. Vedrà che sarà approvata quasi alla fine della legislatura.

[D] Sempre a livello locale, oggi, chi è il suo principale avversario?
[R] Il mio principale avversario rimane il Sindaco, reo – secondo me – di voler sempre driblare i problemi col silenzio e l’affossamento.

[D] E’ credente?
[R] Sono un credente tiepido, nel senso che non pratico, ma sono fermamente convinto che Dio esista, non so in quale forma precisa, ma io ne sento la presenza in tutto ciò che ci circonda. Resta il fatto che la fede non si può imporre, è una cosa che viene da dentro, quindi ognuno è libero di credere o meno.

[D] Come reagisce rispetto alle interferenze della chiesa?
[R] Ho difeso per anni il messaggio della chiesa , e dico il messaggio perchè non voglio che si faccia confusione con quello che oggi fanno gli uomini di chiesa. La pedofilia e le mani in pasta negli affari loschi dello IOR vengono perpetrati dagli uomini, ma il messaggio di pace e di inno alla vita della chiesa è tutt’altro. Penso comunque che, per rispondere alla sua domanda, la Chiesa debba essere al servizio dei bisognosi e non debba far politica.

[D] Lei che è un uomo di mondo, come si pone rispetto alle unioni civili? E’ favorevole o contrario al riconoscimento dei diritti degli omossessuali?
[R] Io penso che debbano avere il diritto di sposarsi e penso che gli debbano essere riconosciuti tutti i diritti che hanno gli eterosessuali. Sull’adozione sono contrario, mi sembra una forzatura.

[D] È mai stato a letto con Mancini?
[R] Da Juventino andrei meglio a letto con l’ex moglie,  dato che non è un segreto che mi sono sempre piaciute le MILF.

[D] Ha mai fatto uso di droghe?
[R] Anche questo non è un segreto, non mi sono mai nascosto. Quando avevo vent’anni ne ho fatto largo uso con effetti catastrofici. Col tempo sono cambiato e ho capito che fanno male, ma soprattutto costano troppo. E’ il passato, non me ne faccio una colpa.

[D] Ego te absolvo. E’ favorevole o contrario alla legalizzazione delle droghe leggere?
[R] Favorevole, ma a condizione che  lo stato faccia delle leggi severe per le quali, se viene riconosciuto che hai commesso un crimine sotto effetto di droghe, becchi l’ergastolo se hai ucciso e vent’anni in caso di stupro, furto, pestaggio e varie. Per il resto sono contrario, perchè in realta’ fanno male, e ribadisco di essere per la vita e non per la morte.

[D] Ferma la responsabilità che si assume in merito a ciascuna delle risposte fornite, crede che quest’intervista genererà malumori o polemiche?
[R] Sono ben consapevole che il punto toccato sull’assessore ai servizi sociali e la risposta sul parco genereranno più di qualche mal di pancia, ma io sono così , diretto, schietto e sincero. A loro la palla nel dare le giuste risposte.

[D] Grazie Giulio, forza Svizzera.
[R] Anda e colcati!

 

Comunque la pensiate, favorevoli o contrari, questo era Giulio Fagnano.

 

Intervista al Kamikaze

Quando si parla di attacchi kamikaze, la prima profanazione ideologica si consuma nell’ardimentoso parallelo tra i recenti protagonisti del fondamentalismo religioso e i kamikaze storici,  che l’immolazione personale in difesa di valori più alti l’avevano ereditata dall’etica samurai.

Tuttavia, mentre il sacrificio morale dei soldati nipponici  nasceva con un obbiettivo preciso e si esauriva in missioni militari tese alla protezione del territorio nazionale, il fondamentalismo religioso ha la peculiarità di colpire in modo indiscriminato.

Attraverso un’accurata disamina di fattori sociali e disturbi traumatici, gli studi finora  condotti  rivelano un fenomeno tanto complesso da precludere l’esatta definizione del profilo degli attentatori.

A questa e altre domande cercheremo oggi di dare una risposta con un vero kamikaze

[A] Buongiorno signor kamikaze, grazie per aver accettato il nostro invito.
[K]

 

 

La versione di Doddie

[SPECIALE ELEZIONI]

Domenico Ogno, noto Doddie, nasce a Ozieri il 12 settembre 1983 da mamma Gavina e papà Massimo. Educato secondo i rigidi precetti khomeinisti, Doddie sviluppa una personalità forte ma introversa. All’asilo è il primo ad arrivare e l’ultimo a uscire, e mentre gli altri bambini incespicano sulla parola mamma, lui disserta di meccanica statistica e di entropìa.

Ostico e agnostico, stitico e mistico, è apparentato al “panificio di su” ma ha un rapporto controverso con il divino e il trascendentale. Superstite della generazione simpson, si dimena tra uciatine e canestre dell’azienda di famiglia.

Cresce in un periodo felice per l’arte e la musica. Frequenta il liceo artistico prima e l’accademia delle belle arti poi. Si laurea a ventisei anni e del suo diploma dice: “ci ho fatto dei sottobicchiere”. Caparbio, ostracizza l’esistenza grigia dei mediocri e inaugura un nuovo rinascimento riversando la propria genialità nella pittura e nella scultura.

In sintonia con la disciplina sportiva e  le pulsioni militari mai sopite, spara pallini di plastica sulla gente e pratica il softair con una squadra di La Maddalena.

La vita sentimentale è ciclotimica, una telenovela popolare in cui alla vulnerabilità degli attimi tristi si alterna l’esaltazione e il delirio di onnipotenza. Da tre anni è legato a Simona, una shiatsu terapista che attraverso le tecniche orientali sta respingendo le tensioni politico-sociali che bloccano i chakra del suo compagno. Donna amorevole e protettiva, di lui dice: “è più veloce di Gengis Khan davanti alla muraglia cinese”. Ma non precisa in quale circostanza.

Gagliardo e creativo, filma, monta e archivia documenti. Sembra avviato a un gioioso carnevale, ma viene denunciato per un cortometraggio del quale ancora si discute. Il suo patrimonio artistico e intellettuale si dissolve, ma non si perde d’animo e fa bene, perché al danno si aggiunge la beffa quando il giudice in doppia istanza lo assolve per non aver fatto il commesso e per non aver commesso il fatto.

Il grande amore è comunque la musica. Suona e si esibisce con decine di gruppi, gira un video nelle stanze dell’isituto di igiene mentale di Rizzeddu, ma a incensarlo è il tema “Lungoni ormai non c’è piu“.

La politica è un continuo avvicendarsi di coraggio e contraddizioni. Spregiudicato e intelligente, cresce all’ombra di Gianfranco Fini, del quale custodisce la reliquia in camera da letto. Ancora adolescente, indugia e abbraccia il Partito dell’amore, ma la morte di Moana lo deprime e ripiega sul nazismo con una dieta a basso contenuto di prodotti animali. Per lui il politologo Ernesto Galli Della Loggia conia l’ espressione: veget-arianesimo. Per un periodo è presidente del forum dei giovani e consigliere provinciale della Giunta dei Giovani. Sembra profetico quando annuncia a Paolo Sardo: “tutto questo un giorno sarà tuo!”. Intendendo la discarica della Gesenu.

Medita un progetto politico autonomo, si dimette da ogni incarico istituzionale per poi resuscitare nella tornata elettorale del duemilaquindici.

Fonda il partito Lista Nostra. Antonio Luna di lui dice: “è un piccolo Peron alla teresina”. Il tessuto sociale è ampio e il consenso non tarda ad arrivare. L’hashtag #iovotododdie diventa virale. Da tutto il mondo teresini e non si mobilitano a suo favore. Con l’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna porta all’acme la sua popolarità, e con essa il turbamento delle liste concorrenti. L’inno Lungoni ormai non c’è più viene elevato a rango di canto partigiano. Le maestre lo insegnano a scuola e i calciatori lo intonano prima di picchiarsi al torneo dei bar. La confusione serpeggia e la gente smarrisce il confine tra la celia e la vita reale. E’ impopolare ma lungimirante quando programma di somministrare pillole di vita reale senza glutine agli assertori della celia. Oggi 29 maggio i sorrisi sarcastici hanno ceduto terreno al dubbio, ma a pochi giorni dal voto le sue intenzioni non sono ancora chiare.

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[D] Insomma, Doddie, era tutto uno scherzo?
[R] No, è stato un esperimento sociale che ha rivelato degli aspetti molto interessanti su come viene percepita la politica.

[D] Attraverso l’hashtag #IoVotoDoddie il suo movimento ha riscosso consensi in ogni angolo del pianeta. Di quale è più orgoglioso?
[R] Quello di Charles Manson.

[D] E’ vero che Maurizio Sini per la sua esposizione a favore del progetto ha ricevuto delle intimidazioni?
[R] Si, è vero, anche se devo ammettere che è sempre stato un ragazzo timido.

[D] Cosa significa essere Doddie nel duemilaquindici?
[R] Galleggiare nel sottosuolo.

[D] Se fosse stato un comune cittadino, avrebbe espresso qualche preferenza elettorale?
[R] Quando urino lo tengo con la destra, ma mi pulisco sempre il sedere con la sinistra.

[D] Perché si parla di discesa e non di ascesa in politica?
[R] Pensi, caro amico,  che la parola Ministro – se non ricordo male – deriva da “meno” e indica una persona subordinata a un’altra. Lo stato dovrebbe essere servo del cittadino ma sappiamo benissimo che non è così.

[D] Che giudizio ha dei candidati delle liste concorrenti?
[R] Molti li ho visti in giro per la prima volta un mese fa. Ora li vedo molto spesso.

[D] Conosce Stefano Pisciottu?
[R] Certamente!

[D] Che amministratore è stato?
[R] Mi aspettavo almeno l’invasione della Polonia.

[D] E Angela Antona?
[R] Penso che i capelli rossi vanno saputi portare.

[D] Dal suo punto di vista, il fatto che la dottoressa Antona non sia teresina  costituisce un problema?
[R] Perchè quelli che vanno a votare sono tutti teresini?

[D] Antona dice di aver rinunciato all’incarico di sindaco di Tempio, a una candidatura al senato, a incarichi regionali, ma di aver accettato Santa Teresa. Lei – Doddie – a parte a Valsoia, ha mai detto sì a qualcuno?
[R] Certo. Una volta ho detto di sì al mio paese, ma il mio paese mi ha stuprato nella prigione del monopoli.

[D] Cosa non le è piaciuto dell’amministrazione uscente?
[R] Beh! spesso mi è capitato di sostituire l’ufficio turistico perchè nessuno degli addetti  parlava l’inglese… poi vabbè quei cazzo di fiorellini lisergici del tunnel e la totale mancanza di coordinazione tra i vari settori del Comune.

[D] Faccia un pronostico… a proposito, predilige la forma “faccia un pronostico” o “cara un pronostico”?
[R] Preferisco metterci il “muccichile”: 6 giugno, vince il Barcellona 2-1.

[D] A prescindere da questo, chi vincerà?
[R] Il migliore. IO!

[D] Quando ha deciso di candidarsi?
[R] Quando per la ventesima volta sono inciampato nella pavimentazione devastata della piazza.

[D] Lei quanti voti si aspetta?
[R] Il mio.

[D] Cosa accadrebbe se dovesse ottenere più voti di un candidato ufficiale?
[R] Il paese finalmente galleggerebbe.

[D] La sua campagna elettorale si protrae da quasi tre mesi. Quanto l’ha cambiata quest’esperienza?
[R] Profondamente caro amico, da quando sono finito sulla Nuova Sardegna mi sento più famoso di Enzo Favata. Una volta una signora mi ha chiesto durante musica sulle bocche a che ora era la Favata in piazza. Questo mi ha fatto capire che la gente antepone al jazz il mangiare a scrocco.

[D] Cosa farà Doddie il giorno dopo le elezioni?
[R] Costituirò un corpo paramilitare chiamato “Legione Gallura” e trasferirò il mio quartier generale alla torre aragonese, dalla quale partirà la riconquista della Corsica e – dopo essermi ricongiunto con i miei parenti – dichiarerò l’isola di Cavallo territorio teresino sotto il loro controllo.

[D] Come giudica le persone che aprioristicamente decidono di votare una persona piuttosto che un’altra?
[R] Mi dispiace perchè un politico serio non mantiene mai le promesse. Io infatti rifiuto bevande offerte dai parenti dei candidati.

[D] La politica è ancora percepita come servizio o, anche a livello comunale, è un affare privato?
[R] Rimane un affare privato fino a quando non ti beccano.

[D] La dottoressa Antona  nel suo programma vorrebbe introdurre aree di arrampicata su roccia, che – ha ribadito – hanno impegnato tutte le strutture ricettive di Luogosanto. Anche lei monitora con interesse le dinamiche turistiche di Luogosanto?
[R] Sì, anche perché per un quarto sono di Holy Place. Comunque, i percorsi di rampicata ci sono già. Basterebbe segnarli su una mappa.

[D] Uno dei temi più dibattuti e strumentalizzati di questi giorni è l’assistenzialismo. Ci spiega la differenza tra assistenza e assistenzialismo?
[R] Allora, se ti devi scaccolare e ti portano dei fazzolettini, in questo modo ti danno assistenza. Se invece vengono con i fazzolettini e ti scaccolano pure, quello è assistenzialismo.

[D] Una politica adagiata sull’assistenzialismo è più umana o rischia di impoverire ulteriormente il paese?
[R] Io mi sono candidato perchè sono povero e voglio un lavoro. Non voglio l’elemosina. Preferisco che quei soldi vengano utilizzati per creare un posto di lavoro.In questo modo posso risarcire il Comune. Ma se nessuno ci segue passo per passo siamo fottuti.

[D] Alcuni rappresentanti della lista “a cara a ventu ” affermano che il comune ha favorito una politica assistenziale. Che opinione si è formato?
[R] Non credo che sia così, io che ho un diploma di laurea di primo livello e non ho un posto fisso non ho ricevuto nulla.

[D] E’ concreto il rischio di plasmare una massa inerte appiattita sui contributi di disoccupazione?
[R] E certo! Io ho anche ricevuto gli ottanta euro di Renzi, ma li ho spesi per corrompere una persona perchè non mi chieda più dei voti.

[D] Quanto può durare questo stato di cose?
[R] Altri cinque anni, poi entrerò definitivamente in politica.

[D] Lei come si campa?
[R] Sono responsabile di un bar per sei mesi all’anno. Gli altri sei mesi mangio pasta in bianco.

[D] A suo parere ha senso lo studio della lingua gallurese in un paese in cui il livello di conoscenza dell’inglese è rimasto sul tavolo accanto alla penna sovente evocata nella lesson one?
[R] No. Anche perchè non conosco nessuno che parli il gallurese.

[D] Lei è stato presidente del Forum dei giovani e consigliere provinciale. Che fine ha fatto il forum?
[R] Guardi che i giovani nel corso degli anni diventano adulti e se non c’è un ricambio generazionale non si va avanti. Comunque non lo deve chiedere a me, ma a chi lo ha gestito negli ultimi sette anni.

[D] Alcuni giovani aderenti alla lista “a cara a ventu” hanno contestato all’amministrazione comunale la scarsa attenzione ai problemi che dicono di aver posto. A suo parere, di quali iniziative parlano?
[R] Non lo so, ultimamente frequento poco i bar.

[D] Che giudizio ha dei giovani?
[R] Mi fanno tenerezza perchè li vedo impauriti, proprio come lo eravamo noi.

[D] Entro quale fascia di età ci si può ritenere giovani?
[R] Quando inizi a frequentare solo il pianobar.

[D] Che giudizio ha dei giovani candidati da entrambe le liste?
[R] Mi dispiace per tutti gli psicofarmaci che dovranno prendere i loro genitori nei prossimi cinque anni per sopportare le critiche e la falsa stima.

[D] Vista dagli occhi di un’artista , come giudica la condizione artistica teresina?
[R] Mi ricorda un quadro di Bacon. Lo consiglio sempre con un uovo all’occhio di bue.

[D] Visto che non lo fanno gli altri, parliamo di qualche tema elettorale: a suo parere in questi cinque anni le tasse sono aumentate?
[R] No, comunque non sono equiparate al livello del servizio erogato.

[D] A livello nazionale come si posiziona?
[R] Ultimo!

[D] Salvini le piace?
[R] Con i vestiti addosso può essere anche un bell’uomo.

[D] L’Italia è un paese razzista?
[R] Nella stessa misura in cui lo è Santa Teresa.

[D] Contributo video

[R] Quando si candiderà il reverendo Sini (Maurizio, ndr).

[D] A chi si sente più alternativo: alla destra o alla sinistra?
[R] Sono un Nazi-proletario. Faccia lei, caro amico.

[D] Promettere l’impossibile può far vincere le elezioni, ma poi ottenerlo, impossibile resta. Sa chi proferito queste parole?
[R] Boh! mi viene solo in mente una canzone di Rita Pavone.

[D] E’ il motivo per il quale la domenica la lasciano sempre solo?
[R] Si. Mi sento cosi solo che quando sono solo mi rivolgo la parola.

[D] Doddie,  come intende regolamentare la spinosa questione del volume della musica nei locali?”
[R] Dotando di cuffie senza fili i clienti di ogni singolo bar, garantendo a ciascuno la libertà di scegliere se e che musica ascoltare.

[D] Contributo video

[R] Affidando il forum dei giovani a M.I.L.F. e cougar.

[D] Maria Antonietta da Sassari ci chiede di  rivolgerLe una domanda: quali politiche intende adottare Lista Nostra per il rilancio del turismo?
[R] Pink Floyd su un palco galleggiante a capo testa.

[D] Ma i detrattori le contestano che un’iniziativa simile è stata già suggerita da Alessandro Borgia, quando propose il concerto dei Depeche Mode a cala grande.
[R] Spesso io e Alessandro siamo la stessa persona.

[D] A proposito di manifestazioni, cosa ne pensa di Primavera In Gallura (P.I.G.), l’evento organizzato dall’associazione culturale contro[E]vento?
[R] Il bar dove lavoro ha incassato dieci euro, io ne avrò spesi cento.

[D] E’ vero che l’acronimo PIG nasconde un messaggio satanico? Leggendo la sigla al  contrario qualcuno ha fatto maliziosamente notare che viene fuori GI.P (Silviani, ndr)
[R] Non credo ma mi ricorda il grande compare Mario Pig.

[D] Ha mai tradito?
[R] Si, il rispetto che avevo per me stesso rilasciando questa intervista.

[D] Parliamo di amore e di donne: lei è innamorato?
[R] Si, molto.

[D] Che cos’è l’amore? Anche secondo lei è un “sasso nella scarpa che punge il passo lento di bolero con l’amazzone straniera”?
[R] No, una sculpina che si nasconde sotto il bagnasciuga.

[D] Chi è Krabba arresta?
[R] Una fantastica verità in questa stupida vetrina chiamata realtà.

[D] Ha mai ispirato qualche sua produzione artistica?
[R] Tutto quello che ho prodotto negli ultimi anni.

[D] Contributo video

[R] Quanto alle prurigini di Minnie, caro Tarcisio, il cane al quale allude è della mia compagna, e si chiama Spank (il catello, non la mia compagna), ma non me la sento di fare la trassa. Diverso è il discorso per le quote rosa: Sto facendo meditazione per risvegliare la mia parte femminile.

[D] Chi è il suo maestro?
[R] Fred Buscaglione.

[D] Cosa conteneva l’agenda rossa di Borsellino?
[R] Una bomba atomica.

[D] E la borsa rossa di Agendino?
[R] Un senegalese.

[D] Paolo Sardo – Rocco Siffredi: chi ha raccolto più patate?
[R] Se me lo concede faccio due citazioni:
“Quello che mi piace è fare sesso vero: in un film hard non puoi solo recitare perché diventerebbe banale, pornografico nel senso assoluto del termine, una vera e propria presa per il culo, tanto quanto il politico che ti raggira raccontandoti cavolate” (cit. Rocco Sifredi)
“Alla fine, Lungoni siamo noi…” (cit. Paolo Sardo).

[D] Non trova incestuosa questa riflessione secondo cui siamo le patate che raccogliamo?
[R] Sono pienamente d’accordo con lei caro amico

[D] Contributo video

[R] Perché sto perdendo i capelli e non vorrei accelerarne la caduta.

[D] A suo parere, è meglio uscire dall’Euro o entrare al bar?
[R] Riuscire a uscire da un bar con un euro.

[D] A proposito di bar, anche quest’anno il torneo è terminato anzitempo. Considerato che la platea teresina è abbastanza composta e signorile, come pensa di risolvere il problema della violenza nei campi da gioco?
[R] Facendo pagare trecento euro a testa per l’iscrizione.

[D] Il momento più alto della sua campagna elettorale è coinciso con l’annuncio del suo impegno dalle colonne de La Nuova Sardegna. Se lo aspettava?
[R] Minimo.E’ stato il sostegno che ho avuto dagli amici lontani che rappresento a darmi questa visibilità. Peccato che nessuna delle due liste mi abbia fatto una proposta. Forse pensavano che le famiglie Pirisi e Ogno sono troppo piccole.

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[D] Giocando sul filo della semantica, è probabile che un bis di Ogno (dopo Gianluca, ndr) avrebbe distorto l’ottimismo della comunicazione politica? La gente vuol sentir parlare di valori positivi, non di bis-Ogno.
[R] Questa è una sua opinione e io la rispetto, per questo lei verrà spedito a La Maddalena a convertire i maddalenini.

[D] Sono da sempre interessato al rapporto che le persone hanno con la Morte. Ha paura di morire?
[R] No, ma spero di avere in tasca un barattolo di crema solare.

[D] E’ mai morto?
[R] Sono forse mai nato? Sono solo la versione 2.0 dei miei genitori.

[D] Chi si ostina a dimenticare la luce accesa in fondo al tunnel?
[R] Chi non ha imparato ancora a galleggiare.

[D] Crede in Dio?
[R] No, ho smesso di drogarmi.

[D] Anche in Mario?
[R] Dritto per’ dritto.

[A questo punto dell’intervista, i ruoli si ribaltano]

Doddie:   Posso farLe una domanda?
Muntoni: I protocolli non lo prevedono, ma farò un’eccezione. Prego, la faccia.

Doddie: La domanda era questa! Volevo semplicemente sapere se potevo fargliela.

[D] Grazie, Doddie. Fottiti e in bocca al lupo!
[R] Prego merda. Lubrificami.

L’australiano [speciale elezioni]

Occhiali spessi da pentapartito, occhio azzurro e tagliente, gobba da consumato stratega democristiano. Così si presenta all’incontro Paolo Sardo, reduce da una notte insonne, dopo le polemiche degli ultimi giorni.

[D] Paolo Sardo, prima di dare corso all’intervista, la redazione Le ha preparato una sorpresa. Vuole vederla?
[R] Si, sono molto curioso.

Paolo Sardo, 26 anni, teresino, figlio di papà Michele, commerciante, e mamma Marcella, cuoca. Brusco e cordiale, misurato e demagogo, irrequieto e riflessivo. Di privato in lui non c’è quasi nulla.

Già alle elementari si intuisce che non sarà una persona comune. In prima, durante un’ uscita con i compagni di classe e la maestra, va a mangiare una pizza, cade e si provoca una distorsione alla colonna vertebrale che minaccia di tenerlo fuori fino al termine dell’anno scolastico. Per i compagnetti è un eroe, per il padre è una caduta doppia come la libidine con i fiocchi di Jerry Calà. Folgorato dal successo del film Titanic, e dal fascino casereccio di Leonardo Di Caprio, decide di farsi biondo, ma la famiglia lo osteggia e in lui monta il rancore. In un giorno apparentemente comune, a soli otto anni, si allontana  da casa, volgendo verso il campetto di Ziruddu e affidando le sue volontà a una lettera sconcertante: “ciao, io me ne ando, perché non mi fare i capeli biodi”.

Inizia la ricerca di Rose, teorizza l’amore tra differenti classi sociali, ma incontra soltanto Giandomenico Ziruddu, che lo riporta a casa nonostante la resistenza del fratello Pierpaolo, secondo il quale ” era andendi be’!”. La passione crescente per il mare lo porta a La Maddalena, maturità all’istituto nautico Millelire. E’ tra le aule che nasce la passione politica: milita nel fronte della gioventù, teorizza lo scontro frontale,  resiste a tutti e a tutto, passando attraverso scissioni e tentati golpi interni, ma ne esce sempre vincitore. Sembra destinato a una carriera folgorante, ma a rimanere folgorato è il suo cuore. Si innamora, non capisce più un cazzo, perde i capelli, cambia taglio e si rigenera all’ombra degli ideali di sinistra. Forum dei giovani, associazionismo e relazioni sociali i suoi fiori all’occhiello, ma è anche batterista, promessa del calcio e seduttore seriale. Nel duemiladieci si iscrive al PD e coordina la campagna elettorale di Bersani per le primarie contro Renzi. Bersani vince ma è l’inizio di un calvario (il monte, non l’imbarcato). Privo di maggioranza, non riesce a costituire il governo; perde la guida del partito; colpito da ictus, lotta tra la vita e la morte; Renzi diventa segretario prima e presidente del consiglio poi, consolidando un primato inimmaginabile pochi mesi prima. Alla proposta di coordinare la sua campagna elettorale, Stefano Pisciottu gli ha risposto: “tranquillo, faccio da solo”.

Nel duemilatredici inizia la corsa verso un nuovo continente e si imbarca per l’Australia. La sua avventura inizia il 12 novembre a Brinsabane. Dicevano che avrebbe mollato, invece è ancora lì. Confermando le sue doti di amatore, conosce Yuko, una giovane ragazza giapponese. Si innamora, inaugura una nuova telenovela sentimentale, ma stavolta non cambia partito; anzi, rilancia e si candida alle elezioni comunali di Santa Teresa Gallura. I suoi nemici vociferano che sia rientrato per interesse; i suoi amici lo difendono e dicono: “è una novità assoluta”. Secondo i  sondaggi, con lui Pisciottu ha la vittoria in mano.

[D] Buongiorno, Paolo Sardo.
[R] Buongiorno.

D] Partiamo da quest’ultima considerazione: con lei Pisciottu ha la vittoria in mano?
[R] Ecco, questo non credo (cit.)

[D] Da quanti anni viaggia e trascorre parte della sua vita in Australia?
[R] Dal novembre 2013, anche se non sono stato sempre in Australia.

[D] Secondo un famigerato quotidiano, particolarmente diffuso a casa di Bruno Fadda, Lei sarebbe rientrato dall’Australia per accettare l’offerta di una candidatura poco trasparente. Cosa c’è di vero?
[R] Assolutamente niente, io sto rientrando principalmente perché insieme ad altri tre soci intendiamo prendere un chiosco in gestione. Avevo già ricevuto una precedente richiesta di candidatura durante l’ultima riunione di partito, prima della mia partenza. Si sapeva che in caso di un mio rientro mi sarei schierato a sinistra.

[D] Si vocifera che i suoi trasferimenti aerei siano finanziati dal clan dei marsigliesi. Lo conferma?
[R] [ride] Certo, ho una valigia piena di sapone che lo conferma.

[D] Il direttore Fadda, trincerandosi dietro un semplicistico “si vocifera“, insinua che l’eventuale vittoria di Stefano Pisciottu Le garantirà un’occupazione annuale. Esiste veramente una contropartita per il suo rientro?
[R] Faccio parte del PD dal 2010, ho portato avanti come coordinatore la campagna per le primarie a favore di Bersani. Se avessi voluto qualcosa in cambio, l’avrei chiesta tempo addietro.

[D] Come ha reagito quando ha appreso la notizia?
[R] Inizialmente ho pensato si trattasse di uno scherzo, poi mi sono ricordato chi fosse l’autore. Ora dice di non aver scritto niente di offensivo nei miei confronti, e lo capisco, per lui non è un’ offesa dire che mi candido per una contropartita, per lui questa è politica di alta scuola. E ora è meglio che mi fermi!

[D] Un giornalista non dovrebbe assumersi la responsabilità di quello che scrive?
[R] Certo, ma forse dovremmo vedere le cose da un altro punto di vista. Lui non è un giornalista, e l’ordine dei ciattuloni non è stato ancora costituito.

[D]  Possiamo dire che certo giornalismo sia come il mare d’inverno, ovvero un concetto che il pensiero non considera?
[R] Potrebbe essere visto in questa maniera.

[D] Diffamare le persone, sostenendo  poi che “ in campagna elettorale se ne sentono di cotte e di crude“  non è uno strumento disonesto e fuorviante?
[R] Credo proprio di si, ci sono le voci e i fatti. Le voci, per quanto mi riguarda, sono aria fritta, con i fatti la situazione è ben diversa.

[D] Adoperando lo stesso strumento,  ha mai sentito vociferare qualcosa sul direttore Fadda? Tanto siamo in campagna elettorale, e Lei sa che in campagna elettorale se ne sentono di cotte e di crude.
[R] Gli piace scrivere dopo sedute di campari; almeno cosi dicono. Ora faccio un po’ il Razzi e ti dico: “beh! io non credo!”

[D] Secondo Lei Bruno Fadda si inventa le notizie?
[R] Diciamo che il signor Fadda ama sguazzare nel sentito dire, però non quando si tratta di amici.

[D] chi è Bruno Fadda?
[R] Una persona che ha sbagliato e di conseguenza ha pagato; in ogni caso, le persone come lui hanno portato la politica distante dal popolo e dagli onesti.

[D] Che opinione ha di lui?
[R] E’ una vecchia volpe.

[D] Perché ha scritto quelle cose sul suo conto?
[R] Lui poteva anche scrivere sul mio conto, so perfettamente che la mia famiglia era orientata a destra, lo è da sempre. Saltuariamente, ho anche dovuto saltare qualche pasto a causa dei litigi di matrice politica. Però scriva la verità; sono iscritto al PD da cinque anni, non da ieri.

[D] Da quanti anni frequenta l’Australia?
Due anni. Il primo bacio è stato orribile, un uomo che mi dava una “mazza” per la raccolta del mango. Lì ho capito quanto era dura la vita degli schiavi.

[D] Secondo CairnsDiGalluraOnline, popolare quotidiano del Queensland, Lei si sarebbe deciso a partire in Australia per accettare l’offerta di una candidatura che le avrebbe garantito lavoro per  un certo numero di mesi. Smentisce anche questa versione?
[R] Mi hanno offerto un posto in un barca chiamata Marco Polo, ma ho rifiutato.

[D] In Australia cosa pensano di Bruna Fadda?
[R] Non pensano…

[D] La sua candidatura nella lista di Stefano Pisciottu ha prevedibilmente generato malumori nella lista concorrente e in famiglia. E’ stata una scelta sofferta?
[R] Molto, non volevamo rendere questa storia pubblica non per pre-tattica, ma perché volevo essere io a informare i miei familiari.

[D] Chi ha reagito peggio?
[R] Mio zio, ma era normale. Lui pensa che la sua lista sia buona, io penso tutto l’opposto. Spero che un giorno capirà le mie motivazioni.

[D] Quale punto programmatico della lista Pisciottu ha trovato più convincente? Faccia finta di conoscerlo.
[R] Lo conosco. Mi piace molto la parte che parla del turismo Eco-sostenibile; qui ho viaggiato abbastanza e Le posso assicurare che applicando le ricette che ci sono qui, probabilmente, potremmo allungare la stagione e consegnare ai giovani un lavoro come si deve.

[D] Fra i candidati della sua lista, c’è qualche figura che direttamente o indirettamente le è poco gradita?
[R] [ride] Si, Andrea Ogno. Troppo estremista per i miei gusti, sopratutto quando parla di juve.

[D] Fossi al suo posto, su questo tema, farei meno lo spiritoso. Con quali misure intende stimolare le politiche giovanili?
[R] Innanzitutto facendo sentire i giovani al centro del progetto politico. Bisogna anche concedergli strumenti adeguati per affrontare il mondo del lavoro, con dei corsi specializzati sul turismo. Occorre creare delle figure competenti in questo ambito, perché noi viviamo da quello. Poi, da buon comunista, penso che le cooperative siano un bene, per dare ai giovani la possibilità di crearsi un lavoro.

[D] Se Doddie dovesse conseguire un discreto risultato elettorale, in caso di vittoria, sarà un suo interlocutore?
[R] La mia stima per Doddie è sconfinata. Oltre a essere un vero “cranio”, si tratta anche di un amico vero.

[D]  Ha ascolta l’inno “Lungoni ormai non c’è più” che accompagnerà la campagna elettorale di Lista Nostra?
[R] Si, molto bello. Ci potete aggiungere chi trova un lavoro di un anno intero.

[D] Conosce il delegato uscente Andrea Cossu?
[R] Certo, eravamo insieme nel forum dei giovani; diciamo che lui è stato un po’ il mio mentore.

[D] Tranquillo, ci sono cose peggiori. Ha qualcosa da contestare alla sua azione amministrativa?
[R] Si, poco tecnologico, ma Andrea è cosi. Con qualche accortezza comunicativa, molte altre persone avrebbero avuto conoscenza di quanto ha lavorato.

[D] Un’amministrazione seria come dovrebbe sviluppare le politiche turistiche? Sia specifico, non si esprima con espressioni vacue e democristiane, con me non funzionano.
[R] Di certo non deve utilizzare il motto: noi abbiamo il mare.

[D] Conosce la dottoressa Antona, capolista della lista civica a Lei avversa?
[R] Di fama. Una volta con il forum, nell’ambito del progetto Andrea Quiliquini, cercammo di contattarla, ma non fu reperibile. Se non ricordo male doveva rintracciarla Paoletta.

[D] Ci ha detto di essere iscritto al PD, chi è il suo segretario locale?
[R] Gianni Godelmoni.

[D] Cos’ha fatto il PD teresino per i giovani?
[R] Il PD deve stare fuori dal forum dei giovani come tutti gli altri partiti. Questo l’ha fatto e anche bene.

[D] Durante l’amministrazione Pisciottu, Antonio Alvau è partito in America, Cristian Secci in Asia, Lei in Australia. In compenso, ci siamo tenuti zio Peppe, Domenico Borrielli e Mario Ciboddo. Cos’abbiamo sbagliato?
[R] [ride] Siete coscienti di aver tenuto i pezzi migliori.

[D] Cosa manca a Santa Teresa?
[R] Idee.

[D] Quanto è importante la cultura nell’amministrazione di un paese?
[R] Moltissimo

[D] Lei si definisce colto?
[R] Certo, ma so perfettamente che la cultura non è mai abbastanza.

[D] Facciamo una prova: assegni la paternità intellettuale a queste frasi:

[1] Purtroppo a essere buoni la si prende sempre in culo da oggi cambio divento veramente un bastardo venirmi a dire uno che mi a fatto un lavoro alla cazzo di cane che le ho detto io che la fatto male mi a detto che e un pretesto x nn pagarlo e mi a detto di essere un ebreo x quanto son tirchio tu sarai ebreo li mortacci sua!
[R] Paolo Doro [ride]

[2] Imparate a conoscere gli Italiani. Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà. Noi italiani non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi, alle donne.
[R] E’ di un tipo a cui piaceva il nepente.

[3] Vuoi saltare gli ostacoli più li eviti e più sono li e se no li cerchi sono loro che ti cercano…per me sono tutti caga sotto e sinceramente della vita non avete capito un cazzo…
[R] Questa mi e’ sconosciuta!

[D] A me pare che non le sia sconosciuta solo questa: la prima è di Mario Ciboddo, la seconda è di D’annunzio, la terza è della buonanima di Paolo Doro. Andiamo avanti: le piace Matteo Renzi?
[R] Deve passare ai fatti!

[D] Cosa ne pensa dello scandalo Expo-tessere del PD?
[R] Una buffonata che ci costerà cara.

[D] A questo riguardo, il sito satirico Kotiomkin.it si chiede se si tratti di corruzione, ricettazione, bagarinaggio o circonvenzione d’incapace. Secondo Lei?
[R] [ride] Bagarinaggio!

[D] In questi giorni, dopo la pronuncia della corte di Strasburgo, è riemersa la questione di Carlo Giuliano, e di riflesso il dibattito manicheo sullo scontro tra forze dell’ordine e manifestanti. Lei generalmente da che parte sta?
[R] Nel mezzo! Assaltare una camionetta in trenta e pensare pure che un uomo armato al suo interno non ti spari è un’idiozia. Per la macelleria messicana la storia cambia, quelli andrebbero puniti severamente.

[D] E’ l’orientamento della corte. Ma torniamo all’Australia: quanto tempo ha impiegato a trovare lavoro?
[R] La prima volta venticinque giorni, la seconda quasi un mese.

[D] E’ un classico: la seconda dura sempre di più. Ci tornerà?
[R] Non penso. Ho ancora molti posti da vedere.

[D] In caso di elezione, come pensa di coniugare l’impegno amministrativo e il desiderio di tornare nel Queensland?
[R] Non potrei tornare, comunque il mio secondo visto scade a novembre.

[D] Sembra una minaccia per gli australiani. E’ fidanzato?
[R] Se perdo ancora tempo in questa intervista no. Fra tre ore ho l’aereo per Tokyo.

[D] Come ha conosciuto Yuko, la sua attuale compagna?
[R] A una cena tra amici.

[D] Anche Yuko è un attivista politica?
[R] Si, dello yoga.

[D] Come la vedrebbe in una lista “Osaka Adesso”?
[R] [ride] Molto bene!

[D] Si vocifera (me lo ha detto Bruno Fadda) che vorrebbe investire in Australia, è vero?
[R] No!

[D] In Australia che opinione hanno degli italiani sui temi etici? Sull’omosessualità, per esempio.
[R] Non gliene frega niente… i loro nemici sono gli aborigeni, come se non gli avessero inculato la terra.

[D] Si scagliano sugli aborigeni perché non conoscono Gasparri. Le piace Papa Francesco?
[R] Borrielli mi ha detto che di Anticristo si tratta… io lo ammiro.

[D] Anch’io ammiro Borrielli. Crede in Dio?
[R] Si, ma non nelle istituzioni come la chiesa.

[D] E’ favorevole alla manipolazione genetica?
[R] No!

[D] E’ per effetto della manipolazione genetica che nell’articolo di Bruno Fadda, in un intervallo di poche righe, suo padre Michele Sardo diventa Michele Frassetto?
[R] [ride] Così si vocifera.

[D] Andrea Cossu ha ammesso di aver pensato al suicidio tre o quattro volte. Lei?
[R] Qualche volta, come tutti.

[D] Ha paura della morte?
[R] Cazzo, se ho paura…

[D] Si vocifera che l’intervista sia finita.
[R] Si vocifera che ho perso l’aereo.

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L’amore ai tempi del Dalai Liano

Quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato, amici della notte, noi ci siamo; per chi è ancora sveglio, per chi non ha voglia o non può dormire, per chi vuole sapere di più questa notte di Andrea Cossu.

Trentaquattro anni, Teresino, di sinistra, è una delle figure emergenti della politica locale. Figlio di Ernestina e di Liano, fratello di Maria Elena, che di lui dice: – sì, è mio fratello! -. Frequenta le scuole elementari in via del porto, ma entra subito in contrasto con maestra Dorina, accusandola di cesarismo. Abbandona gli studi per cercare lavoro all’estero, s’imbarca per la Corsica, ma è solo in seconda elementare e il sindaco di Bonifacio lo respinge. I compagni lo avversano, anche gli sconosciuti si rifiutano di offrirgli le caramelle, ma lui non si perde d’animo.
Ingenuo e malinconico, duro e grintoso, entusiasta e arrivista , affabulatore di discorsi spesso difficili , ma anche uomo dalle parole chiare e dirette. S’iscrive alle scuole serali, ma va a letto presto e frequenta solo la prima lezione. Si sente grassottello e timidissimo, eppure a quattordici anni, con un microfono in mano è già un’attrazione: dal Poldo’s Pub al Groove caffè, dal Cristal bar alla sagra della trippa, canta le canzoni dei Litfiba e di Rino Gaetano, ma il trionfo lo coglie nel mondo del cinema, quando qualche anno più tardi diventa Massimo Boldi. Da bambino voleva fare il farmacista, ma frequenta studi turistici. Incuriosito dagli esperimenti di Mirko, l’amico d’infanzia, progetta la macchina del tempo. Alle 22,04 del 12 novembre si trovano entrambi nella piazza centrale di Hill Valley, in California, quando un fulmine ferma l’orologio del municipio e colpisce una mehari parcheggiata male. Nasce la sua passione per l’elettricità.
Nel duemiladieci, senza tessera e senza partito, si candida con la lista Lungoni Adesso, portando la sua popolarità al massimo storico, ma l’ampiezza del consenso non va oltre la delega allo spettacolo, sport e turismo. Dicono che piace alle donne perché appare indifeso, invece si difende benissimo. Celebra più matrimoni di Don Peppino, si fidanza a Dorgali, la relazione va a gonfie vele, ma alla lunga avverte il peso della distanza. Chiude il capitolo con le donne, diventa omosessuale, ma si pente e pochi minuti dopo risale sulla Delorean per tornare indietro nel tempo e ridiventare etero. Nel viaggio spazio temporale sostituisce la Delorean con una Punto. Cerca una nuova compagna, ma promette di non spingersi oltre Bassacutena. Dal duemilatredici è fidanzato con Tatiana, ingegnere di San Pietroburgo. Un amore a prima vista. Per lui Tatiana ha solo parole d’amore, ma le esprime in russo e lui non le capisce.

[D] Buongiorno, Andrea Cossu.
[R] Buongiorno!

[D] E’ la sua prima intervista?
[R] Si, è la mia prima volta.

[D] Si sente a suo agio?
[R] Beh, è la mia prima volta, si immagini.

[D] Conosce il gioco della ghigliottina, in onda su Raiuno?
[R] Si!

[D] Proviamo a rilassarci con il gioco. E’ pronto?
[R] Sono pronto!

[D] Scelga una parola per coppia: acqua/vino – partire/tornare – notizia/giornale – nutella/crema – mano/piede
[R] Vino – partire – giornale – crema – mano.

[D] Ghigliottina!
Conti

[D] Ha sessanta secondi per scoprire la parola nascosta…

[riflessione]

[R] La parola a cui ho pensato è: BOMBA.

[D] E’ la risposta esatta. Andrea Cossu, per lei cos’è il potere?
[R] Non ho ancora un’ idea chiara in merito. Il concetto secondo me è soggettivo, dipende da quanto ogni singola persona dà peso ad esempio a gerarchie effettive o presunte. A cuor leggero posso dire che il potere assegnatomi dai miei elettori è stato un bel fardello.

[D] Cosa le piace di più del potere?
[R] Dopo quindici minuti passati a fissare un sacchetto di pellet mi verrebbe da dire non lo so, ma sono sicuro che i più maliziosi mi crederebbero in un escamotage di fuga, quindi le dico che mi piace che crea possibilità; purtroppo di ogni sorta, è vero, ma non mi viene altro in mente.

[D] E di meno? Cosa che le dà più fastidio?
[R] Crea il distaccamento da parte di molti che lo percepiscono, purtroppo. Spesso sono persone che pensavi di conoscere.

[D] Lei è un delegato dell’amministrazione uscente: come pensa di aver operato in questi cinque anni?
[R] Credo di non aver dato tutto quello che potevo ma purtroppo questo tipo d’impegno male si conciliava con il mio lavoro e con i miei orari di allora. Spesso mi sono sentito amareggiato, rendendomi conto che soprattutto durante i sei mesi caldi presentarmi in municipio solo per un ora durante la mia pausa pranzo e poi dover svolgere i “compiti a casa” la sera grazie alle e-mail sempre inviatemi dagli uffici, fosse gravemente insufficiente a soddisfare le mille esigenze di una comunità come quella teresina. Inoltre ho peccato molto nella comunicazione, forse avrei dovuto dedicare un po’ di tempo anche alla cura della mia immagine e postare ogni mia azione politica, come di moda in questi anni. Purtroppo ho una formazione antica, quindi questi cinque anni li ho vissuti come ogni cosa che ho fatto prima di candidarmi. Ci ho messo il cuore e la testa, sono stato sempre leale con i miei compaesani ma soprattutto con la mia coscienza, abbondantemente rompi coglioni ficca naso ma comunque sempre partecipativo, mi do anche un voto: 6,5.

[D] La sua esperienza politica è stata come se l’aspettava?
[R] Assolutamente no. Mi ha fatto cambiare idea su molte persone e su molti aspetti della vita sociale.

[D] Chi l’ha delusa?
[R] Beh, all’interno della maggioranza nessuno, non avendo studiato molto, per me il mondo quasi onirico della saggezza è a portata di mano, cosi come il mio istinto primordiale. Tutto è stato chiaro fin da subito, partenze incluse!

[D] A telecamere spente risponderebbe così?
[R] Mi va di sussurrarle una cosa….ad inizio mandato nei miei sogni più romantici ho avuto l’illusione che essendo io un consigliere senza tessera di partito, potessi coinvolgere all’interesse per la vita pubblica molti di quei giovani da sempre delusi dalla politica. Inseguendo questa chimera, nonostante i miei limiti dati da una preparazione non accademica, in questi cinque anni ho speso molte ore della mia vita inseguendo e stressando compaesani per svariati motivi a partire dai ragazzi del Forum dei giovani, la quale bolla di entusiasmo si affievolita in soli due anni, fino ad arrivare all’ ultimo tentativo fatto quando insieme a pochi ho cercato di mettere insieme ristoratori, albergatori e altri operatori per organizzare il capodanno 2013/14. Nella circostanza, l’ entusiasmo è stato un flash durato il tempo di due riunioni. Sì, ha capito bene. Mi ha deluso la gente comune, il Teresino che critica senza essere bene informato, quello che solo perchè annoiato e quello che lo fa per partito preso. Mi hanno deluso i ragazzi del “si dovrebbe fare” pusati in poltrona, quelli che “invece a San Teodoro” e “guarda Castelsardo” , quelli che un’estate firmano per togliere le bancarelle, l’estate seguente firmano perché rivogliono le bancarelle, quelli che amano il loro paese ma gli sta sulle palle metà della popolazione. Mi hanno deluso tutti quelli che possono dare un grande contributo e si danno banditi… e anche lei mi ha deluso! Un giovane cosi brillante come lei dovrebbe partecipare più attivamente alla vita pubblica, ne gioverebbe la comunità e ne gioverebbe lei che osservando da più vicino scriverebbe meno caxxate sul suo blog.
Per fortuna, anche se a fine mandato, il mio grido d’aiuto ha risvegliato antiche forze sopite da venti anni che sono convogliate in ControEvento e la mia sete di partecipazione verrà soddisfatta (quest’ultima è spam).

[D] Cosa rimpiange?
[R] Rimpiango che alcuni colleghi non abbiano ascoltato il mio istinto, appunto. Rimpiango di non aver stimolato un associazione come controEvento nel 2010, ma forse è giusto che sia andata cosi.

[D] Esordendo in una trasmissione televisiva, Carmelo Bene disse che il suo più grande desiderio era quello di rendersi inutile. Possiamo dire che lei è riuscito laddove Carmelo Bene ha fallito?
[R] Carmelo Bene ha detto molte stronzate in carriera, crede di potersi permettere il lusso di imitarlo?

[D] Qui le domande le faccio io, non si allarghi. Crede che a Santa Teresa ci sia spazio per i giovani?
[R] Credo che il concetto di politiche giovanili sia una presa per il culo. Gli spazi ci sono ma i giovani faticano ad occuparli perché se ne fottono. Si ricordi che il Teresino medio è come tutti gli altri Italiani. Il tempo della politica è al mattino al bar, poi alla sera spaghettino, partitina, fichettina e si dimentica il vicino che chiede il sussidio in comune, al quale loro non avrebbero dato la casa popolare perchè…che so Rumeno. Comunque oggi spero di dare il mio contributo anche alla prossima amministrazione cercando di portare i “giovani” in consiglio comunale al motto di più partecipazione meno chiacchere, ovviamente a prescindere dall’esito delle elezioni.

[D] Qualche anno fa, origliando, sentii un politico teresino di lungo corso affermare: questi giovani non capiscono un cazzo. Parlava di giovani assessori e delegati in carica. Trova che questo giudizio sia diffuso nelle alte sfere?
[R] Non particolarmente diffuso. Però è vero che ancora persiste qualche dinosauro che considera il giovane che dissente incapace di intendere. Che dire, punti di vista.

[D] A Sentire la gente, un nome giovane e spendibile per future elezioni comunali è quello di Christian Secci, attualmente a Hong Kong: le piacerebbe?
[R] Se dovesse tornare sì, per le elezioni no. Un amministratore può essere preparato, ma deve conoscere il territorio e soprattutto viverlo per poter contribuire positivamente. Cristian lo conosco come un lavoratore instancabile, un uomo brillante e inoltre mi sta simpaticissimo, ma se non rientra in paese almeno un paio di anni prima delle elezioni 2020 allora non mi piacerebbe come candidato.

[D] Secci è un mio lettore, come crede che reagirà apprendendo questa sua posizione?
[R] Non credo che si offenderà, rinnovo la mia stima per Crisitan ma il ragionamento non è personale. Credo solo che se si vorrà mettere in gioco dovrà farlo prima delle elezioni 2020, magari rientrando anzitempo in patria e partecipando ad un gruppo con l’intento di pensare a un programma.

[D] Secci si è trasferito in Cina e ha acquisito le sembianze fisionomiche di un cinese; Maurizio Sini è andato a Tenerife e gli abitanti del luogo sono diventati come lui. Non sarebbe meglio candidare Maurizio?
[R] Vale il discorso fatto per Crisitian. Però la carnagione di Maurizio l’ho sempre invidiata.

[D] Durante l’estate non le sono state risparmiate critiche per il provvedimento sulle percussioni; io stesso ricordo di essere stato poco tenero nei suoi confronti. Difende ancora quella misura?
[R] Certo che la difendo. Purtroppo il sindaco aveva ricevuto un ultimatum dal prefetto e un provvedimento andava preso. La scelta era o questo o niente musica per tutta l’estate.

[D] Uno dei temi più dibattuti a livello comunale riguarda la discarica. Perché è chiusa?
[R] E’ stata una scelta sconsiderevole che ha creato enormi disagi alla comunità. La situazione di quell’area era nota a tutti, ma chi frequenta i consigli comunali e legge le bacheche sa che già erano stati presi provvedimenti in merito. Quella denuncia ha fatto si che dovessimo spendere più soldi del previsto nell’istruttoria, ma oltre al disagio della comunità niente altro.

[D] Come cambia il punto di vista di un comune cittadino che diventa responsabile amministrativo?
[R] Inizi a prendere a cuore la situazione anche di persone che ti stanno altamente sulle palle!

[D] Si ricandiderà?
[R] No, per il momento no.

[D] Cosa intende con “per il momento?”. Esclude categoricamente di candidarsi a queste elezioni?
[R] Volevo dire che non mi allontanerò dalla politica paesana, in questa tornata elettorale sono venute a mancare le condizioni per potermi candidare per motivi di lavoro, ma fra cinque anni, chissà, magari sosterrò Secci sindaco.

[D] Quali sono queste condizioni ostative?
[R] Per questioni lavorative. Ora sono titolare con un altro socio di una minuscola impresa artigiana, se in futuro sarò più libero ne riparleremo. Ma non temete miei concittadini, non sparirò! [ride sardonicamente]

[D] E’ di questi giorni la notizia dell’alleanza tra Isis e Boko Haram. La stupisce maggiormente l’intesa tra le due fazioni o la presenza – in Nigeria – di un’organizzazione ispirata a un noto dirigente sardista e un marmista locali? [vediamo quanto tempo impiega a capirla]
[R] [ride] Ho impiegato un attimo!

[D] Ho notato che negli ultimi tempi molti politici, o aspiranti tali, stanno riscoprendo un sentimento sardista o sovranista che non avevano mai manifestato prima: ha una spiegazione?
[R] Beh! da una parte molte persone semplicemente approfondiscono gli studi di storia e scoprono che dietro la storia delle nazioni c’è sempre un porco con le scarpe lucide e i suoi interessi. Dall’altra i surfisti del trend!

[D] Anche senza fare nomi, le viene in mente qualcuno?
[R] Moltissimi!

[D] Per molte di queste persone il Lussu era l’abitudine sarda a un tenore di vita dispendioso. Quanto è importante la statura culturale nella formazione di chi gestisce la cosa pubblica?
[R] Abbastanza, ma lo è molto di più la statura etica e morale. Ne abbiamo visto architetti, commercialisti e scienziati di ogni tipo in passato o no?? Certo un Emilio di quella portata avrebbe fatto la differenza!

[D] Crede che la politica abbia perso il rapporto con la gente?
[R] Un po’ si, è direttamente proporzionale con il concetto contrario.

[D] A maggio si vota. E’ di questi giorni l’ufficializzazione della candidatura a sindaco da parte dell’archeologa Angela Antona, la conosce?
[R] Solo superficialmente.

[D] Non è paradossale conoscere solo superficialmente un’archeologa?
[R] E’ vero, mea culpa. Mi impegno ad andare più a fondo nella conoscenza della dott.ssa Antona.

[D] E allora scavi con maggiore applicazione. Detto questo, qual è la sua impressione?
[R] Non saprei, ha un bel sorriso.

[D] L’unica lista di disturbo pare essere quella capeggiata da Doddie. Quanti voti crede che possano confluire in Lista Nostra?
[R] Beh! Aspetterò la presentazione della lista prima di esprimermi.

[D] Risponda seriamente: oltre l’orbita giocosa, crede che la proposta di un progetto fittizio, sostenuta da un candidato fittizio, possa costituire un problema democratico?
[R] Credo di no.

[D] Se Doddie dovesse convogliare un numero ragguardevole di consensi, come reagirebbe il candidato sconfitto?
[R] Dipende, non conosco la dott.ssa Angela Antona, ma sono sicuro che Stefano Pisciottu si farebbe molte domande, molte delle quali non avrebbero una risposta sensata.

[D] Politicamente, oltre che di sinistra, lei si dichiara sovranista. Può essere più chiaro? Cosa significa essere sovranista?
[R] Beh! a parte il tono giocoso credo che negli ultimi decenni i popoli non siano più sovrani delle terre che abitano. Mi piace sognare un mondo dove le persone, insieme, in un modo non violento si liberano di questo giogo che ormai è in mano a poteri occulti che l’uomo della strada non sa ricononoscere più. Non siamo liberi di decidere se essere protetti o meno, vedi Quirra ad esempio.

[D] Con l’adesione all’Europa, in Italia, ma anche in altre nazioni, si è posta con crescente insistenza proprio la questione della sovranità, emersa con forza nel caso dei marò Girone e Latorre. Lei con chi si schiera: India o Italia?
[R] Mi schiero con la giustizia, ma non conosco bene le carte processuali, insomma nun si ni piddha capu.

[D] Ha destato non poche polemiche l’appello rivolto dalle ragazze di Cooltour alle autorità indiane. In via transitoria hanno proposto il rientro di un solo marò: “Latorre”. Crede che vogliano speculare sulla vicenda per trarne profitto?
[R] Le loro macchinazioni di intelligence sono difficilmente decifrabili, chissà….

[D] Crede in Dio?
[R] Credo che non siamo soli in questo abisso.

[D] Secondo lei, il verde brillante della prateria può dimostrare in maniera lampante l’esistenza di Dio?
[R] No, ma può dimostrare un autunno piovoso, che inoltre è insufficente per progettare la frontiera e costruire la ferrovia.

[D] Tra la vita e la morte Buffalo Bill scelse l’America, lei ha preferito la Russia. Come ha conosciuto la sua attuale compagna?
[R] A quel tempo io ero un ragazzo che giocava a ramino e fischiava alle donne, credulone e romantico…. no scusi ma mi piace troppo questa canzone, semplicemente ci siamo conosciuti all’ipnobar.

[D] Insomma, galeotta fu la goletta. Le piace Putin?
[R] Eh! Un gran paraculo, ma virile. Si intenda solo in senso lato. Un super comunicatore con la fortuna di avere come nemici gli U.S.A. che fanno sembrare vittime e agnellini anche l’Isis.

[D] Un argomento sensibile nella politica di Putin è l’omossessualità, avversata come nei regimi più autoritari. L’Italia tuttavia non è messa meglio. Ammesso che sul tema si possa essere a favore o contro, Lei come la pensa?
[R] Mia madre è una parruchiera, io sono cresciuto nel suo salone.

[D] In questi giorni il suo nome figura tra i promotori dell’associazione culturale controEvento: può essere un’occasione per riconquistare l’anima svenduta al diavolo?
[R] [ride] No,no, l’anima non l’ho venduta; al massimo qualche volta ho mangiato un cucchiaino di cacca. L’associazione sarà il mio colluttorio.

[D] Teme l’insorgenza di personalismi all’interno dell’associazione?
[R] Sono preparato, eventualmente.

[D] Se dovessero manifestarsi, come reagirebbe?
[R] Non mi va di pensare a ipotesi future negative. Preferisco rimanere proiettato nell’intento iniziale di questa associazione che è l’ esatto contrario di ciò che lei ha pensato, cioè l’aggregazione. I problemi ci saranno, come è normale che sia, ma credo che avremo la forza e l’intelligenza di superarli in modo costruttivo.

[D] Gliela butto così, perché dal punto di vista comunicativo e promozionale potrebbe essere una formula vincente: avete pensato di arricchire gli stand con il porcetto rifiutato dall’EXPO?
[R] Ci abbiamo pensato, si!

[D] Investighiamo il suo intimo: ha paura della morte?
[R] No.

[D] Cosa ne pensa dell’eutanasia?
[R] Giustizia.

[D] Le capita spesso di piangere?
[R] Moltissimo.

[D] Ha mai pensato al suicidio?
[R] Tre o quattro volte, come tutti.

[D] Qual è la sua paura più ricorrente?
[R] Diventare ancora più bello.

[D] E allora si metta l’anima in pace. Come ci si sente a essere intervistato dopo Tarcisio Pani?
[R] Benissimo, non ci conosciamo personalmente ma visto che lui a volte porta il panama cedo il passo volentieri.

[D] Le è piaciuta l’intervista?
[R] Si, molto!

[D] Ricominciamo?
[R] Certo Amore, ma questa volta stai tu sotto!

[D] Forse non abbiamo tarato bene la Delorean.

Comunque la pensiate, questo era Andrea Cossu.

Cinquanta sfumature di Tarcisio

[Colloquio con Tarcisio Pani]

Tarcisio mi dà appuntamento nei pressi delle cantine Argiolas di Serdiana, alle tre del mattino. Dice che al mattino il cervello è più reattivo; ma si presenta a mezzogiorno e mezzo, ancora in pigiama. Il sole è caldo, il cielo azzurro, quando arriva lui. Alle tre, quando sono arrivato io, c’era buio, faceva freddo e non s’intravedeva un’anima. La massima autorità del governo serdianese, 60 anni, entra, sorride, scorreggia e si accomoda su una poltrona, circondato dalle donne del paese, che sublimano il suo ego dispensandogli fiori e frutta traboccanti da una cornucopia sottratta ai rivali parteollesi.

Tarcisio Pani, serdianese, nato il 14 aprile del 1954 a Siurgus Donigala da babbo Salvatore, contadino, e mamma Maria Teresa, casalinga. A sei anni è in collegio e pensa di farsi prete, ma a otto incontra satana e ne rimane affascinato. A nove diventa segretario della federazione satanica giovanile della trexenta. Frequenta medie e ginnasio in seminario, maturità classica al Siotto. A diciassette anni conosce Angela. Nel ’79 la sposa andando in comune a cavallo di un asino e con due testimoni trovati in piazza. Ricattato moralmente, lo stesso anno, si sposa anche in chiesa. Ama la cucina sarda, adora Tagore e Salgari. Occhi azzurri tra l’ammiccante e il tagliente; sa essere mellifluo e insultante, gli strumenti oratori li conosce tutti. Ha sempre oscillato, dicono, tra la moderazione vellutata e l’oltranzismo violento. Ha molti amici e ignora i nemici; di carattere non è semplice, duro fino all’estremo ma anche timido; spontaneo e chiuso; aggressivo e ingenuo; brusco e cordiale. Alle accuse risponde ragionando, agli insulti querelando. Non è tipo da porgere l’altra guancia.

[D] Buongiorno Tarcisio, grazie per aver accettato il mio invito.
[R] Buongiorno, grazie a te.

[D] Da pochi giorni abbiamo un nuovo presidente della repubblica. Di Mattarella un autore di spinoza.it ha detto: “a confronto, Napolitano era Balotelli”. Le piace Mattarella?
[R] Decisamente no! Confesso che ignoravo chi fosse, mi sono informato su Wikipedia. Un gran pezzo di mattarellum!

[D] La recrudescenza del terrorismo mediorientale ha monopolizzato le prime pagine dei giornali. Rivolgendomi al dipendente Inail, chiedo: anche il ruolo del prigioniero politico è un infortunio sul lavoro?
[R] Solo se viene condannato ai lavori forzati.

[D] Ha tagliato più teste l’Isis o l’Inps?
[R] Senza alcun dubbio l’Inps.

[D] Quanto è importante la comunicazione nel terrorismo moderno?
[R] Quanto la non comunicazione delle tante guerra in atto.

[D] Oltre che un raffinato scrittore e un vorace turista del social network, Tarcisio Pani è un poeta profondo e sensibile. A quale sua poesia si sente più legato?
[R] La mia preferita, e quella che descrive con maggiore intensità un’emozione vissuta, è Bagno di luna.

[D]Ce la recita?
R] Non la ricordo a memoria ma posso fare copia-incolla: bagno di luna.

Cammino avvolto da soffici pensieri
Sui miei sandali è già sabbia di ieri,
è la luna che mi porge un dolce invito:
Abbandona questo giorno ormai finito
E lascia che ti avvolga la mia scia.
Dei tuoi pensieri sia pure quel che sia!
 
Ma che splendido mare questa notte!
E che cielo! E le stelle, un po’ mignotte,
Ci si buttano dentro a capofitto.
Tantissime ne seguo con il dito
Che si adagiano leggere come foglie
Sullo specchio del mare che le accoglie.
 
E lì danzano, danzano, danzano,
ormai non ho pensieri che mi avanzano
né vestiti ad opprimermi la pelle,
scivolo già silenzioso tra le stelle,
solo, lentamente, dolcemente nuoto.
O forse volo, librandomi nel vuoto?
 
V’ingoierò tutte, ne rimarrà nessuna
In questo tiepido, mio, bagno di luna.
[agosto 1998]
[D] Che valore attribuisce alla solitudine?
[R] Un tempo ne avevo terrore ed ero ingordo di amicizie, ora ne sto apprezzando il valore perché mi aiuta a capirmi meglio.

[D] Lei si sente solo?
[R] Assolutamente no!

[D] Diceva Longanesi: “l’amore è l’attesa di una gioia che quando arriva annoia”. Lei è innamorato?
[R] Sono eternamente innamorato.

[D] Quanto contano le cadute nella vita di una persona?
[R] Molto. Con le cadute si impara a bestemmiare.

[D] E’caduto molte volte? E’ più arruttu o più arrettu?
[R] Arruttidus liberatori.

[D] Lei, Tarcisio, ha sempre criticato l’ipocrisia e il malcostume della chiesa. Come si pone oggi rispetto a Papa Francesco e al modo in cui il pontefice ha cambiato la percezione del cristianesimo?
[R] Non può avere credibilità uno che sostiene di essere Dio in terra.

[D]Le piacerebbe incontrarlo?
[R] No. Non ho proprio un cazzo da dirgli.

[D] Se dovesse diventare papa, che nome sceglierebbe?
[R] Per rompere gli schemi mi farei chiamare Luxuria I.

[D] Ha mai sentito la vocazione o praticato la liturgia?
[R] Avevo dieci anni quando mi si presentò l’Arcangelo Gabriele e mi propose di entrare in Seminario. Mi tennero prigioniero per cinque lunghi anni drogandomi di liturgie. Poi venne a trovarmi Satana e mi propose la figa. La scelta fu molto facile.

[D] Eugenio Scalfari sostiene di non essere anticlericale, ma di diventarlo quando incontra un clericale. Lei crede in Dio?
[R] Mi è più facile credere in Pinocchio.

[D] Che giudizio ha della chiesa?
[R] Una masnada di lestofanti, ipocriti, bugiardi…

[D] Le crea disagio condividere il nome con l’arcivescovo Bertone, il cui nome figura nel ricorso presentato alla corte penale internazionale dall’associazione vittime della pedofilia?
[R] Io pensavo fosse un carrozziere. Ti svelerò un segreto, mi hanno chiamato così perché ho un cugino in seconda, se non addirittura in folle, che si chiama Tarcisio. Pensavano così di segnarmi il destino. Fecero i conti senza l’hostess.

[D] Hai paura della morte?
[R] Ho paura del dolore.

[D] Ci pensi mai?
Ci penso certo, ma faccio parte “del gregge di Epicuro”, come con disprezzo si esprime al riguardo la Chiesa. Se ci sono io non ci può essere lei e viceversa. Non ha senso preoccuparsene.

[D] La locuzione cartesiana cogito ergo sum, esprime la certezza che l’uomo ha di se stesso in quanto soggetto pensante. Oggi questa libertà di pensiero, non solo politicamente, è sempre più delegata. La società moderna è passivamente transitata da cogito ergo sum, sede autonoma del pensiero, a ci pensa Cannas. Tra Cartesio e Cannas, Tarcisio come si colloca?
[R] IO? Coito ergo sum. E’ il coito il motore dell’universo e non può essere delegato.

[D] “Conosci Oggy e i maledetti scarafaggi? Sono dei delinquenti ma almeno sono simpatici.” Sai chi ha scritto queste parole?
[R] Le ha scritte il mio doppio su facebook, per alleviare le sofferenze di un’amica virtuale (Giulia Muglia, n.d.r.), costretta a subire quella maiala di Peppa Pig.

[D] Chi è Peppa Pig?
[R] Peppa la maiala, non vedo l’ora che diventi prosciutto.

[D] Perché la conosce?
[R] In verità non la conosco proprio, ma mi sta sulle palle un maiale con gli occhiali.

[D] Viaggia spesso? Esiste una città al mondo in cui tornerebbe volentieri?
[R] Sono l’anti-odissseo, viaggio pochissimo per pigrizia… Sono stato due volte a Parigi.

[D] Lei è molto presente sui social network, e molti la conoscono pur non avendola mai incontrata: come immagina la sua vita senza facebook?
[R ]Scusami un attimo, mi sono arrivati un paio di post.

[D] A proposito di amicizie nate in rete, chi era Mario Neuronio Berni? Che ricordo ha di lui?
[D] Mario l’ho conosciuto proprio su facebook, mi hanno affascinato sia la sua grande ironia, sia la sensibilità che faceva trasparire nei suoi “status” e commenti. Intelligente, ironico, dissacrante. Una persona vera. Mi manca.

[D] Prima di conoscermi avrebbe mai immaginato che un giorno l’avrei intervistata?
[R] A proposito, uscirà sul Times?

[D] Che giudizio dà a quest’intervista?
[R] Un altro incontro che mi arricchisce. Però sei bravo, mi sono messo a nudo senza timore.

[D] La metterà a curriculum?
[R] La custodirò gelosamente.

[D] Per essersi sottoposto a questo colloquio percepirà un simbolico dollaro d’argento pescato dal fondo del sand creek. Come pensa di investirlo?
[R ] Prima farò i miei bisogni ed il resto lo donerò ai poveri.

Grazie, Tarcisio.

[mentre risponde alle domande, Tarcisio non sa come e con quale immagine verrà introdotta l’intervista]