Rutti

Abituati come siamo a esaltare l’autoreferenza di frettolosi interpreti digitali, abbiamo a tal punto smarrito la misura dell’arte da licenziare come stolto egocentrico uno dei più abili e corrosivi autori presenti sulla scena italiana.

Autore di composizioni sopraffine e di scazzi memorabili, ha da solo nobilitato l’ultimo concerto del Primo maggio lanciando strali contro la dittatura della classifica e le emergenti tendenze musicali.

Si chiama Arte, parola stanca, detta da tutti ma che a tutti manca, si chiama Musica, cosa magnifica, che qui confondono con la classifica.

Un’istantanea della mediocrità oggi elevata a paradigma, contro la quale Morgan si schianta, con suicida consapevolezza, a rischio di vilipendere un’istituzione come “Il cielo in una stanza”.

Se penso all’ Arte ne ho abbastanza, Mi ha rotto il cazzo pure “il cielo in una stanza”, Se questa musica per voi è magnifica, Per me è migliore se va in classifica.

Un’ironia tagliente, ruvida, che solo i più tenaci oltranzisti respingono, storditi dalle putrescenti esalazioni del mercato. Tanto qui chi volete che se ne accorga se lui è Mozart oppure Morgan? Che senso ha andare contro tutte e tutti, confondere questa roba col gergo canto di nobili costrutti?

E allora, signore e signori, prendiamoci i suoi rutti.

Si chiama merito, parola ipocrita, se a prevalere qui è la mediocrità, Fanno cultura solo per mettersi in posa, ma quella vera poi è pericolosa.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

La Putin Doll

La Putin Doll è una linea di bambole tutte simili, interscambiabili negli abiti e nei ruoli, commercializzata da Mattel Corporation  e ideata sul modello di una partigiana filorussa. Con accessori vendibili separatamente, è – secondo le contingenze – interscambiale con tratti identitari della politica filopalestinese, filoiraniana, filosiriana. Per venire incontro alla clientela più esigente, non ha…

Sabato antifascista

All’apparenza sembrava un sabato qualunque, di quelli che già profumano di domenica, di sveglie ritardate, di pigrizia pomeridiana. Ma non per tutti. Per Benito era il primo sabato antifascista. Così, dopo essersi lui medesimo dichiarato antifascista, Benito, alleggerito dalle funzioni corporali, si recò in cucina, accese i fornelli e avviò la preparazione del caffè dosato…

Il demone

La beffa più grande che Simone Inzaghi abbia allestito dal suo approdo alla guida dell’Inter, parafrasando Keyser Söze ne I soliti sospetti, è stato convincere il mondo che lui non esistesse. Non esisteva quando, immersa nell’amnio del recente passato, la Juventus richiamava al capezzale Massimiliano Allegri. Non esisteva quando, per allineare i bilanci a più sostenibili…

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Toto Cutugno

Dio! Non chiedermi di elencare le mie meraviglie.
Le riconosci tra le stelle e i soli
tra i vecchi artisti e i camerieri.
Con la chitarra in mano, da italiano fiero,
una spinta ho dato alla malinconia.
Ho cantato il presidente partigiano,
e mamme invecchiate,
e schedine tra le dita.
Ho raccontato di donne sempre meno suore,
con la voce che mi desti, milioni di volte;
ho vissuto la vita della campagna, notti affacciato alla finestra.
Ho cantato in grandi città e superato frontiere,
accompagnato figli lungo cammini confusi.
Ho scritto di amori, del tempo che se ne va;
ho esplorato le emozioni,
i giorni neri spazzati dal vento.
Ti ritrovo dopo averti perduto
nelle domeniche deserte
dove c’è quasi sempre un treno che va,
con vagoni di paure e d’inganni.


(Libero adattamento dei versi di Toto Cutugno all’epitaffio di Scholfield Huxley, Antologia di Spoon River – Edgar Lee Master)

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  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Rutti

Abituati come siamo a esaltare l’autoreferenza di frettolosi interpreti digitali, abbiamo a tal punto smarrito la misura dell’arte da licenziare come stolto egocentrico uno dei più abili e corrosivi autori presenti sulla scena italiana. Autore di composizioni sopraffine e di scazzi memorabili, ha da solo nobilitato l’ultimo concerto del Primo maggio lanciando strali contro la…

Il cane dell’ortolano

Sembrano ispirarsi più alla drammaturgia spagnola che alle sorti della Regione, lacerata da consumate alchimie elettorali, le iniziative che accompagnano la classe politica teresina al voto. Come il cane dell’ortolano, che non mangia né lascia gli altri mangiare, la generosa proposta di nomi e simboli rischia infatti di prosciugare le già aride risorse locali, sottraendo…

Gigi Riva

La storia di Gigi Riva è una storia di calcio in cui il calcio diventa marginale. E’ una storia di gratitudine, di verticalità morale, di passione. Non esiste sardo che, pur non avendo vissuto la sua grandezza sportiva, non lo abbia amato o non abbia almeno un aneddoto da ricordare: la sciarpa di un padre,…

Medicina 33: I sanremesi

Buongiorno e benvenuti a Medicina 33.

Parliamo oggi di una singolare categoria di persone che al principio del mese di febbraio è improvvisamente colta dall’impulso di palesare all’universo la propria indifferenza al Festival di Sanremo. Un disturbo non solo per la convivenza ma anche di salute.

Quando non bastano più gli accorgimenti fai da te e invece è necessario l’intervento del medico?

Dopo un rapporto di anno in anno più conflittuale con la popolare manifestazione canora, Mario (nome di fantasia) evidenzia difficoltà di adattamento ai modelli etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza.

***

Mario: «Fino al 31 gennaio, ogni anno, sono rilassato, sereno, tranquillo, poi divento improvvisamente irascibile, disorientato. Quando si fa sera mi pervade un senso di malessere che non riesco a spiegare, è come se perdessi l’amore verso il prossimo. Provo a ragionare, faccio l’indifferente, fino a che mi accorgo che non è servito a niente. E allora mi irrito, scrivo fiumi di parole sui social, mi vanto di non guardare il Festival e invito i miei contatti a boicottare la manifestazione.»

Prof. Morandi – Reparto di sanremologia, Università Statale di Bologna

L’equipe dell’Università Statale di Bologna guidata dal Prof. Morandi ha osservato per un periodo di quattro anni – limitatamente al mese di febbraio – i cambiamenti di personalità in 74 soggetti di età compresa tra 25 e 70 anni. I riscontri clinici hanno evidenziato nei pazienti un aumento dei disturbi della personalità combinati a manipolazione, impulsività, aggressività.

Il disturbo si manifesta in frequente comorbilità con altri disturbi di personalità, tra cui l’appartenenza a Fratelli d’Italia. La pulsione di prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo, di spezzare le ali del destino, di sbattere la testa mille volte contro il muro le manifestazioni più frequenti.

La terapia cognitiva a medio-lungo termine (da 1 a 2 anni) offre qualche possibilità di miglioramento se associata a un percorso farmacologico con somministrazione controllata di olio di Vessicchio e Blancoterapia.

Dieta consigliata: riso in Blanco.


Bestemmie

C’è un dato che incontrovertibile emerge dalle polemiche di questi giorni: dal caso Ferragni all’affaire Lucarelli, dall’improvvida iniziativa di Fedez al commissariamento delle attività di Alviero Martini. Il dato incontrovertibile è che le bestemmie funzionano, e non vi è persona, impresa o entità che possa dirsi immune. Impermeabile a ogni alchimia moderna, la bestemmia ha conservato…

Alla cena del MES

Alla cena del MES, con due colpi Un operaio il Deputato sparòAlla cena del MES, con due colpi Un deputato la scorta spuntò. E venne Del Mastro che urlò “Che cazzo hai fatto?!”Al Deputato che il colpo sparò.E venne Del Mastro che urlò “Che cazzo hai fatto?!”Al Deputato che lesto negò. Alla cena del MES,…

Scrittori e Pandori [calendario Duemila23]

La cattura e la morte di Matteo Messina Denaro, l’intelligenza artificiale, il complottismo di Red Ronnie, i Generali scrittori, il pandoro di Ferragni. Per la portata del fenomeno e le sue incognite, l’intelligenza artificiale reclama e si aggiudica la copertina dell’anno. Un congegno aberrante o una nuova opportunità? GENNAIO [16 GENNAIO] ‘U siccuDopo trent’anni di…

  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Napoli

Ciao amore di papà, com’è andata?” Il viaggio inizia così, col tassista che riceve la telefonata della figlia contrariata per lo spostamento dell’esame. Ignara di essere in viva voce contesta la motivazione addotta dal docente, che dovendo assistere la mamma non potrà interrogarla prima di novembre. “E che c’entra?! – dice lui – “quello fa o’ professore,mica fa l’infermiere. Mica fa o’ dottore.” Annuiamo.

Napoli, via mezzocannone. La prossimità con l’alloggio, situato nel cuore universitario di Napoli, ci conduce a Piazza San Domenico, dove ci imbattiamo in Polone, il secondo personaggio di questo romanzo partenopeo. Un cartello scritto a mano avverte i passanti: “Ogni duemila anni nasce un genio. Duemila anni avanti cristo, Pitagora. Duemila dopo Cristo, Leonardo. Dal duemila al quattromila, Polone”. Dalla cattedra ricavata adagiando due tavoloni su una fioriera, Polone, genio matematico, lancia la sua quotidiana sfida al mondo. Basta pensare a un numero da 1 a 60. Scorgendomi fotografare la sua postazione, con orgoglio, mi dice: “Quello sono io“.

Attraversando via dei Tribunali, davanti a una bottega che vende pasta a forma di cazzetti e fichette, faccio il primo investimento: la chiave di San Gennaro. “Con questa hai salute, amore e pace“, mi garantisce il pittoresco venditore.

Tra secchiate di detersivo e motorini sfreccianti in spregio alle leggi della fisica, e del codice, una bionda locandiera strilla ai passanti: “Pizza, pasta, pasta, pizza, pizza, pasta… buongiorno signorina, ce lo mangiamo un piatto di pasta?
No, grazie!
E vabbè, sarà per domani.

Giunta la sera, con un’idea della geografia urbana, e la prima pizza archiviata, dirotta il rientro in albergo il Canto di Ciccirinella, un’antica filastrocca dialettale. Al giovane cantante, un portapizze disarcionato dal motorino per esibirsi sul bordostrada, fanno il controcanto due ragazzi seduti sui gradini, un cane e, appena defilato, un istrionico signore gestualmente teatrale.

Risalendo vico San Domenico, dal tavolo di una trattoria, un uomo ascolta una melodia proveniente dal vicino chiostro. Punta il suo dito indice contro Maria Antonietta, chiamandola all’ascolto: “Senti, senti, senti…“, le dice prima di esplodere in un canto appassionato: “Chisto è ‘o paese d’ ‘o sole, chisto è ‘o paese d’ ‘o mare, chisto è ‘o paese addò tutt’ ‘e pparole, sò doce o sò amare, sò sempre parole d’ammore.” Mai visto prima.

Apprezzati il Complesso monumentale di Santa Chiara e la basilica, che conserva la cappella dei Borbone e il feretro di Salvo D’Acquisto, introducendo il secondo giorno, muoviamo alla volta di Pompei, l’antica città seppellita durante l’eruzione del 79. Fra le attrazioni la Basilica, la villa dei misteri, i due anfiteatri, il lupanare. Quest’ultimo, luogo dai romani deputato al piacere sessuale, assaltato dalla curiosità dei visitatori e dallo scherno degli operai della soprintendenza.

Ma torniamo ai giorni nostri. Dopo il tassista, Polone il matematico, la bionda locandiera, gli orchestrali di Ciccirinella, la nuova maschera è un ambulante senegalese da venticinque anni residente a Napoli. Fa la sua comparsa in treno confezionando strampalate teorie sulla natura della pandemia: “Tu ci credi a questa a cosa del virus?… O no‘!”.

Una rottura di coglioni saldata in prima persona da un adolescente, anch’egli con marcate asimmetrie, dal quale pretendeva un cenno di convinta contrarietà alla dittatura sanitaria. Il giovane, impegnato più dall’incastro della mascherina che dalla vulgata complottista del senegalese, non capendo cosa diavolo volesse, replicava: “Ma che vuoi?” E l’altro: “Ma non capisci o non vuoi capire? Tu ci credi a questa cosa del virus, o no?!“. “Ma cosa?!” insisteva il giovane. Lui: “Ma non capisci o non vuoi capire? Tu ci credi a questo Corona virus… o no?! Questa è una dittatora.” Una litania perpetuata per l’intera durata della corsa.

Nel frattempo le stazioni scorrevano rivelando i segni della periferia, il degrado, in armonica convivenza solo nei quartieri spagnoli, dove caotici mercati rionali, murales, palazzine fatiscenti, inghiottono via Toledo, la sua eleganza stilistica, divenendo loro l’attrazione.

Napoli è in quelle strade, è negli occhi della donna che risalendo via Forcella poggia le buste della spesa su un muretto e si è ferma a chiacchierare con noi: “Che ne pensate di Napoli? Vi sta piacendo? E ‘bella, eh?!“.

Lapilli di umanità che cadono sul visitatore declinando l’identificazione retorica della città con l’insicurezza e la maleducazione. Napoli è una città gentile, gioisa, che regala e chiede sorrisi.

E finalmente uno che fa un sorriso!” mi ha detto un venditore ambulante nei pressi di Piazza Plebiscito. “Di dove sei amico mi’? Com’è Napoli?… E non glieli compri un paio di calzini a Candy Candy?


Befañez

I dettagli sono ancora in via di definizione, ma è una questione di ore: quest’anno Babbo Natale dismetterà il tradizionale abito rosso e i rubicondi tratti iconografici per esibire una più sobria casacca di colore grigio: un pregiato capo del brand Laneus, che ridefinisce nello stile e nei colori l’imminente atmosfera natalizia. Una linea più…

L’arte della difesa

E’ davvero istrionica e mai banale la scelta comunicativa di Massimiliano Allegri, l’allenatore più pagato della serie A, con il monte ingaggi più costoso della serie A, artefice di vittorie eclatanti e cadute rovinose. Un impegno logorante, il suo, che assistendo all’indebolimento di consolidati meccanismi feudali, scaltro sposta sugli antagonisti la paura e l’onta del…

La medicina totale

Un giorno, la signora che fa le pulizie al poliambulatorio, presidio sanitario del paese, costruito da uno degli architetti più importanti dell’architettura totale gallurese dell’epoca, scrive una lettera e la indirizza all’Assessore Regionale e al Direttore Generale della ASL della Gallura. Tra le pagine della lettera inserisce una foto. Signori, lo vedete questo ragazzo che…

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Bandiera bianca

Alla fine ha dovuto sventolarla; non da un ponte come cantava in uno dei suoi manifesti artistici, ma dalla sua casa alle pendici dell’Etna, eremo nel quale si era intimamente ritirato, in armonia con il silenzio e la meditazione, affrancato dal vizio, dal quale si affacciava con lo stesso diffidente mistero con il quale la finestra rivelava la sagoma materna di Norman Bates.

Partecipazioni sempre più rare che hanno partorito giudizi sempre più taglienti, intemerate contro il parassitismo senza dignità di cui la storia e la sua produzione artistica erano già sature. Sempre meno indulgente nei confronti di un mondo al quale non sentiva più di appartenere e che aveva oltraggiato in Povera Patria.

Un’aura mistica ne ha permeato la mente e il corpo confondendo il limite tra il genio la pazzia, combinati in una curiosità sperimentale che ha abbracciato tutte le possibili espressioni musicali e culturali. Sperimentale come il suo esordio artistico, nato per caso rispondendo a un annuncio per l’audizione di cantanti non professionisti.

Un artista complesso, irrisolto, ossessionato dalla caducità del tempo e dalla ricerca di quello che perdiamo e non possiamo più riprendere; per noi che ci cambiano capelli, denti e seni, ma siamo solo di passaggio.


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Il tacco Bianco

C’è qualcosa di calviniano nelle città della Puglia, nel bianco lucente che resiste al tempo e alle contaminazioni. E’ bianca Altamura, terra di frontiera tra Puglia e Basilicata, teatro di una vivace contesa con la città di Matera sull’arte del pane. E’ bianca Ostuni, dove dimesse insegne novembrine richiamano la memoria di un’estate felice. E’…

Ogni volta

Ogni volta che esortiamo a non dare importanzaOgni volta che ci rifiutiamo di comprendere uno stato emotivoOgni volta che incoraggiamo imprese impossibiliOgni volta che ci sentiamo invincibiliOgni volta che diciamo: “fregatene!”Ogni volta che umiliamo gli sconfittiOgni volta che facciamo pressione psicologicaOgni volta che deridiamo chi soffre per amoreOgni volta che: “l’hai visto quello?”Ogni volta che…

Senza Peso

E’ un ibrido tra Mal dei Primitive e Mork della serie Tv Mork e Mindy, nato a Buenos Aires, anarco-capitalista, da poche ore è il nuovo presidente dell’Argentina. E’ Javier Milei. Sguardo da folle, capelli arruffati, occhi spiritati, Milei irrompe nei comizi agitando istericamente una motosega, simbolo dei tagli alla casta, insultando i giornalisti e…

L’anno bellissimo

Il presidente del consiglio, da servile garante del governo Movimento Cinquestelle – Lega, ci aveva annunciato un anno bellissimo. Lo conclude da presidente del consiglio del governo Movimento Cinquestelle-Partito Democratico-LEU.

Giuseppe Conte è l’uomo dell’anno.

GENNAIO

[12 Gennaio]  La cattura di Battisti
Catturato in Bolivia a Santa Cruz il pluriassassino Cesare Battisti. Il terrorista  aveva fatto perdere le sue tracce a dicembre dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura. La Bolivia concede l’estradizione in Italia.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/01/16/battisti-a-oristano/]

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FEBBRAIO

[Febbraio] La rivolta del latte
Sardegna, esplode la protesta del latte. I  pastori sardi  lamentano un prezzo troppo basso per il latte ovino e caprino e sversano litri di latte sulle strade sarde.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/02/16/latte-avversato/]

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MARZO

[7 Marzo] Il Comune di Santa Teresa interrompe i rapporti con Musica sulle bocche
Sulla scorta delle accuse di antisemitismo al direttore artistico Enzo Favata, dopo 19 anni la rassegna diretta da Enzo Favata lascia Santa Teresa di Gallura e trasloca a Castelsardo.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/04/06/mossad-sulle-bocche/]

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APRILE

[15 Aprile] Brucia Notre Dame
Un impressionante incendio ha devasta la cattedrale di Notre Dame a Parigi, uno dei simboli della civiltà europea. Le fiamme sono partite da un’impalcatura che abbracciava la cattedrale per lavori di conservazione, provocando la fuoriuscita di una colonna di fumo. Alcuni fedeli hanno raccontato che verso le 19 di lunedì all’interno della cattedrale stavano celebrando messa. Poi il fuoco ha avvolto il tetto e la guglia, fino a farli crollare, intorno alle 20.

Contributo nel blog: [https:

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MAGGIO

[26 maggio] Elezioni europee
Trionfa la Lega di Matteo Salvini, che si attesta sul 34%, male il Movimento cinqueStelle, segnali di ripresa del Partito Democratico.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/05/29/possibili-scemari/]

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GIUGNO

[4 giugno] Lo sterilizzatore
Il consigliere regionale Dario Giagoni, capogruppo Lega Sardegna bonifica, munito di guanti in lattice e strofinaccio, si fa immortalare nell’atto di disinfettare il nuovo ufficio, precedentemente  occupato da Pietro Cocco, capogruppo PD.

“Una bella rinfrescata e pulizia del nuovo ufficio – scrive un Giagoni – per spazzare via il passato e prepararci alle nuove sfide. Le porte del mio nuovo ufficio sono aperte a tutto il popolo sardo”.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/06/07/game-of-cialthrones/]

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LUGLIO

[luglio]
Un’impressionante serie di lutti funesta il mese teresino.

Contributo nel blog: [alessandromuntoni.wordpress.com/2019/08/01/sotto-i-baffi/]

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AGOSTO

[20 agosto] La crisi

A un anno e mezzo dalle elezioni del 4 marzo, cade il governo Conte. Con un duro attacco al ministro dell’interno, Giuseppe Conte rimette il mandato nelle mani del presidente della Repubblica.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/08/21/mojto-e-rosario/]

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SETTEMBRE

[25 settembre] Assolto Marco Cappato
Con una sentenza storica, la Corte Costituzionale ha ritenuto non punibile ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, a determinate condizioni, “chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/09/28/evoluzione/]

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OTTOBRE

[8 ottobre] Il taglio
Presenti 569, votanti 567, astenuti 2, maggioranza 316, favorevoli 553, contrari 14. La camera approva in via definitiva il taglio dei parlamentari.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/10/09/di-mercoledi-14-il-raglio-dei-parlamentari/]

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NOVEMBRE

[14 novembre] Le sardine
Bologna, nasce il movimento delle sardine. In contrapposizione all’inaugurazione della campagna elettorale della Lega, quindicimila persone, armate di sardine di cartone, riempiono Piazza Maggiore. Il fenomeno conosce diverse repliche in tutta Italia.

Contributo nel blog: [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2019/11/27/6000-sardine/]

AAAAAAAAAAAAAA

DICEMBRE

[19 dicembre] Il processo
Luigi Di Maio annuncia  il voto favorevole del M5s al processo Gregoretti contro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona.

Migrants Landing In Port Of Salerno

Mossad sulle bocche

Il corpo della vittima è riverso per terra; a poca distanza, lambita da un mazzo di chiavi, l’arma del delitto: un vinile di Sergio Cammariere. Brandelli di carne martoriata e coaguli di sangue imbrattano la superficie del disco, coprendo l’anno di pubblicazione.

Avevano trascorso una sera come tante: aperitivo, cena, passeggiata in riva al mare. Una serata comune, una delle tante vissute negli ultimi diciotto anni. Poi lui l’aveva accompagnata a casa, si erano baciati sulla guancia, perché sulle bocche c’era già la musica, e si erano salutati.

📌

Sono le prime ore del mattino, l’ispettore Lerner sta uscendo dal panificio con la consueta provvista di cornetti e canestre; si sta dirigendo verso la macchina quando squilla il telefono:

«Ciao Gad, c’è stato un delitto a Santa Teresa.»
«Non sono Gad, sono Eyal…»
«Va bene Eyal, dicevo, prendi il treno e vai a Santa Teresa, c’è stato un omicidio.»
«…»
«Mi hai sentito Gad?»
«Sì, Mark!»
«Non sono Mark!»

Eyal giunse alla stazione del paese con il treno delle 7,40. Non aveva molto tempo e il traffico era lento nell’ora di punta. In dieci minuti raggiunse il luogo del delitto. Facendosi spazio tra orde di curiosi, varcò il perimetro delimitato dalla scientifica, scambiò due chiacchiere con il medico legale e, con un’espressione sdegnosamente impassibile, si approssimò alla vittima, che ancora giaceva per terra col volto coperto. L’assassino l’aveva pugnalata alle spalle e le aveva reciso le labbra con l’estremità del disco.

Il primo convocato per l’identificazione della vittima fu il suo compagno, l’uomo con il quale aveva trascorso le ultime ore. Dalle informazioni raccolte nel vicinato, Eyal aveva appreso che la coppia si comportava in modo strano, ogni due anni, una sorta di convenzione biennale, litigavano, si lasciavano e si riprendevano. A volte se le suonavano di santa ragione, ma finivano sempre a fare l’amore sotto le luci a risparmio energetico installate dal comune.

Fu una giornata arida di indizi e gravida di perplessità. In attesa degli esami della scientifica, Eyal tornò a casa.

«Alexa, accendi la luce!», disse rivolgendosi al suo assistente vocale. E la luce si accese.
«Alexa, cos’ha fatto l’Inter?» L’assistente non rispose.
«Alexa… cos’ha fatto l’Inter?». Silenzio.
«Vabbè! Alexa, accendi la Tv!». L’apparecchio si sintonizzò sul telegiornale della sera, dove un cronista scapigliato e dall’aria compassata parlava del suo ultimo caso.

«Alexa, cosa pensi di questa vicenda?»
«A me sembra una paraculata!»

«In che senso?»
«Nel senso che l’uomo con il quale si frequentava voleva farla fuori da tempo, ma non riusciva a costruirsi un movente.»
«Interessante!»
«L’Inter ha perso!»
«Scusa?!»
«Nel vicinato tutti sapevano che tra i due non c’era armonia, litigavano, avevano spesso incomprensioni.»
«Sì, lo so, ma non sono mai arrivati a una rottura vera e propria! Hanno sempre recuperato il rapporto.»
«L’altra sera in macchina le cose sono andate diversamente, la discussione è stata più animata del solito; hanno finto di baciarsi per depistare un tizio che stava sulle loro tracce da tempo. Sapevano di essere pedinati.»
«Vai avanti?»
«Lei è scesa dalla macchina, ha attraversato il viale e ha aperto la porta; lui ha messo in moto ed è ripartito, ma non è andato via: ha fatto il giro dell’isolato ed entrato dall’ingresso secondario.»
«Un comportamento a dir poco sospetto!»
«Lei lo ha atteso da tergo e gli ha aperto la porta. La discussione si è fatta subito vivace. Si sono accusati a vicenda, deliravano, parlavano di intercettazioni telefoniche, di medioriente, di sionismo… e di Sergio Cammariere. Credo che Sergio sia un agente del Mossad!»

«Che cazzo c’entra Sergio Cammariere col Mossad? E, soprattutto, che cazzo c’entra Sergio con l’omicidio?»
«Sai qual è l’anagramma di Sergio Cammariere?»
«No!»
«Scremiamo, reagire! L’anagramma di Sergio Cammariere è “scremiamo, reagire!”»

«Fammi capire! Stai supponendo che non si sia trattato di un incidente? Qualcuno cercava un pretesto per fare fuori la ragazza? »
«Sai qual è l’anagramma di pretesto?»
«Hai rotto i coglioni, Alexa!»
«Il telefono della ragazza era sotto controllo da tempo; l’hanno intercettata mentre diceva che avrebbe boicottato qualsiasi artista israeliano o sionista. I servizi segreti non hanno gradito.»
«Ha avvisato lui gli israeliani?»
«Non posso affermarlo! Dice di essers
i trovato coinvolto in una questione per lui troppo complessa, ma di certo l’incidente non gli è dispiaciuto.
«Ma lei ha tentato di rimediare?»
«
Ha goffamente insinuato che avessero frainteso una sua conversazione privata, ma ormai era troppo tardi.»
«Che storia pazzesca! Certo, lei è stata ingenua!»
«Il problema per lui sarà sostituirla. Anche se molti ora ne esaltano le qualità, non era così apprezzata, ma la sua presenza si faceva sentire.»
«Pare che fosse una tipa piuttosto chiacchierata, esigente.»
«Scremiamo, reagire… ricordi?»
«E hanno scremato!»

«Alexa, toglimi una curiosità, a te piace la musica Jazz?»
«Bella, per carità, ma come cantano Elio e le storie tese descrivendo la musica balcanica, alla lunga rompe i coglioni!»
«
Alexa, mi sei stata molto utile! Ma adesso basta parlare di lavoro, rilassiamoci, metti un po’ di musica.
«Agli ordini, padrone…»


L’uomo nero

Ha preso la Lega al 4% e ne ha fatto, secondo i sondaggi, il primo partito italiano. Ha bramato l’alleanza con il movimento cinque stelle, ne ha eroso i consensi, ha strumentalizzato il ministero dell’interno per la sua propaganda, è il più social tra i politici italiani, è popolare. E’ populista.

Quando si compirà la sua parabola discendente, non sarà  quello che ha provocato a mancarci, ma quello che avrebbe potuto provocare ancora.

E’ l’uomo copertina.

GENNAIO

[22 Gennaio]  
George Weah giura come presidente della Liberia succedendo a Ellen Johnson Sirleaf.

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FEBBRAIO

[25 Febbraio]
Terremoto di magnitudo 7.5 in Papua Nuova Guinea.

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MARZO

[4 Marzo]
Elezioni politiche in Italia: il Movimento Cinque Stelle è il primo partito italiano.

[contributo nel Blog: [alessandromuntoni.wordpress.com/2018/03/06/lanalisi-del-vuoto/]

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APRILE

[1 Aprile]
Coez.
[contributo nel Blog:  [https://alessandromuntoni.wordpress.com/2018/04/03/coez/]

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MAGGIO

[27 maggio]
Scoppia il caso Savona. Il presidente della repubblica Mattarella si oppone alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’economia.

[contributo nel Blog: alessandromuntoni.wordpress.com/2018/05/28/mattarella/]

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GIUGNO

[14 Giugno]
La demolizione dell’ESIT.

[contributo nel Blog:alessandromuntoni.wordpress.com/2018/06/16/goodbye-esit/]

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LUGLIO

[25 Luglio]
Muore Sergio Marchionne.

[contributo nel Blog: https: [//alessandromuntoni.wordpress.com/2018/07/27/w-litalia/]

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AGOSTO

[14 Agosto]
Genova, ore 11.30: crolla il ponte Morandi.

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SETTEMBRE

[6 Settembre]
George Clooney a Santa Teresa.

[contributo nel Blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2018/09/05/portami-a-santa-teresa-george/]

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OTTOBRE

[15 Ottobre]
Una impegno personale: Auschwitz.
[contributo nel Blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2018/10/23/respiravamo-fumo/]

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NOVEMBRE

[05 Novembre]
Casteldaccia, sicilia, il maltempo stermina due famiglie. Tra le nove vittime due bambini di uno e tre anni e un ragazzo di 15. Un morto a Vicari, due a Cammarata.

[contributo nel Blog: alessandromuntoni.wordpress.com/2018/11/07/lelettore/]

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DICEMBRE

[07 dicembre]
Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre, in una discoteca di Corinaldo, provincia di Ancona, in attesa del concerto del cantante Sfera Ebbasta, perdono la vita sei adolescenti. Un centinaio di feriti.

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E’ solo un addio

E’ solo un addio, quindi non mi lascerò travolgere dalla retorica del musicista che muore sul palco. E non criminalizzerò nemmeno il video che documenta le fasi del malore, precedute da una pudica richiesta di scuse  che, tra il vociare del pubblico disorientato, rimane l’ultimo afflato di quell’ugola gentile.

La spettacolarizzazione della morte, da un punto di vista morale, è certamente deplorevole; ma parimenti  abbietta è l’ipocrisia di chi rigurgita il proprio disappunto dopo aver egli stesso spolpato una ripresa della quale conosceva il contenuto. I moralisti, dimenandosi come belve in cattività, hanno salmodiato la propria dottrina, unta di regole che per natura si contravvengono. La morte non si desidera, ma attrae. Non si potrebbe  spiegare altrimenti, se non con un’ intima pulsione necrofila, la curiosa aggregazione di passanti che sovente popola i luoghi toccati dalla morte, o comunque dalla tragedia. E’ andata così anche per Mango.

Pur essendo interprete di canzoni memorabili, Mango,  ha sempre dosato il successo con parsimonia; e con altrettanta parsimonia è stato abbracciato dal pubblico, prima che il malore lo cogliesse. Alzi la mano chi a la domanda: “chi è il tuo cantante preferito?” abbia mai sentito rispondere Mango. E’ sempre stato discreto. Non ha mai caricato di gravità la sua bravura, non ha mai invaso gli spazi televisivi, all’eccentrismo stilistico degli esordi ha saputo combinare la degna eleganza del tempo che scorre.

Diverse ere geologiche fa, quando adolescente ascoltavo e custodivo le mie musicassette,  mi innamorai di una canzone che Mango  presentò a San Remo, probabilmente era l’edizione del 1985. Il brano  si intitolava “io nascerò” Oggi, inchiostrando queste pagine, mi è tornata in mente. Ricordo che l’ascoltavo nello stereo della macchina di mio padre, e riavvolgevo il nastro a oltranza per non interromperne il piacere. Non c’è quindi da meravigliarsi se a distanza di tanto tempo – proprio oggi certificato dal compimento del mio trentottesimo anno – ricordo ancora il testo. L’ammirazione si è  poi sviluppata riscoprendo qualche successo precedente e i rinnovati capolavori che ci hanno accompagnati prima che l’incanto diventasse disincanto.

Alla ferina logica commerciale post mortem il delicato impegno di rendere giustizia all’uomo, all’artista, alla sua famiglia. Ma non piangete, è solo un addio.

Nota per i profani: “è solo un addio” è il verso iniziale del brano “bella d’estate”