la lotta amata

Se il sonno della ragione genera mostri, cade in queste ore opportuno il caso di Donatella Di Cesare, filosofa e discussa editorialista della vivace agorà d’Italia.

Espressione di una linea intellettuale riuscita nell’impresa di rendere ostile la sinistra anche a chi alla sinistra si sente idealmente affine, Donatella Di Cesare balza agli onori per il nostalgico ultimo saluto alla compagna Luna.

“La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee.”

La compagna Luna era Barbara Balzerani, brigatista, terrorista, criminale. Prese parte a numerosi omicidi, partecipò al rapimento di Aldo Moro. Non si è mai pentita né dissociata. Qualche anno fa commentò sarcastica il quarantesimo anniversario dell’agguato di via Fani.

Diverse vie lastricate di amori, amicizie, sangue. Rivoluzioni sognate e soffocate nella sporca illusione di elevare il proletariato.

Diverse vie. Da una parte quella armata, dall’altra quella accademica. La cattedra  prestata a confuse mistificazioni ideologiche, megafono di farneticanti pacifismi.

Confuse come la sua interprete. Tanto da non prevedere, nella beata sua ingenuità, le conseguenze della pubblica solidarietà a una terrorista.




Classificazione: 1 su 5.
  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Parola di un ipocrita

Indagando la composita sfera di parenti, amici, conoscenti, è raro scorgere persone che abbiano mai fatto ammissione della propria ipocrisia. Il quesito sorge allora spontaneo: se l’ipocrisia è tanto diffusa e radicata, perché ostracizzarla? Perché non annoverarla tra le sane manifestazioni dell’animo umano? Ha davvero senso indignarsi, dissimulare, se nessuno può dirsi immune? Passaggio obbligatorio…

La Putin Doll

La Putin Doll è una linea di bambole tutte simili, interscambiabili negli abiti e nei ruoli, commercializzata da Mattel Corporation  e ideata sul modello di una partigiana filorussa. Con accessori vendibili separatamente, è – secondo le contingenze – interscambiale con tratti identitari della politica filopalestinese, filoiraniana, filosiriana. Per venire incontro alla clientela più esigente, non ha…

Rutti

Abituati come siamo a esaltare l’autoreferenza di frettolosi interpreti digitali, abbiamo a tal punto smarrito la misura dell’arte da licenziare come stolto egocentrico uno dei più abili e corrosivi autori presenti sulla scena italiana. Autore di composizioni sopraffine e di scazzi memorabili, ha da solo nobilitato l’ultimo concerto del Primo maggio lanciando strali contro la…

ambiente Calcio comune Corona virus Costume Di Maio Elezioni Elezioni comunali europa eventi Facebook Giorgia Meloni giornalismo Giuseppe Conte Governo Governo Conte Guerra Inter Internet Intervista isis italia Lega M5S Matteo Salvini Migranti morte Movimento Cinque Stelle musica paesi papa Francesco Parodia PD politica Razzismo Russia Salvini Santa Teresa Gallura Sardegna Serie A società Turismo Ucraina Viaggio voto

Gigi Riva

La storia di Gigi Riva è una storia di calcio in cui il calcio diventa marginale. E’ una storia di gratitudine, di verticalità morale, di passione.

Non esiste sardo che, pur non avendo vissuto la sua grandezza sportiva, non lo abbia amato o non abbia almeno un aneddoto da ricordare: la sciarpa di un padre, l’orecchio di un nonno incollato alla radiolina, una foto, il Cagliari campione d’Italia.

Ha dato gloria eterna alla sua città adottiva, alla Sardegna, all’Italia. E’ ancor oggi il miglior marcatore di sempre in nazionale.

La scelta di non cedere alle lusinghe, di non soffocare l’amore nell’agio di un’esistenza ancora più prestigiosa, espone tuttavia la narrazione ai perigli della retorica, agli eccessi di un amore che per non apparire insufficiente rischia di diventare sconveniente.

Fiero, dignitoso, riservato. Questo era Gigi Riva.

Tonante nei silenzi, nel pudore, nella gravità patriarcale, lascia questa terra orfana del suo figlio prediletto.

Nel soffio del vento, si ode il rombo del tuono.

La Sardegna mi ha dato affetto e continua a darmene. La gente mi è vicino come se ancora andassi in campo a fare gol. E questa per me è una cosa che non ha prezzo. (Gigi Riva)


Classificazione: 1 su 5.
  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

la lotta amata

Se il sonno della ragione genera mostri, cade in queste ore opportuno il caso di Donatella Di Cesare, filosofa e discussa editorialista della vivace agorà d’Italia. Espressione di una linea intellettuale riuscita nell’impresa di rendere ostile la sinistra anche a chi alla sinistra si sente idealmente affine, Donatella Di Cesare balza agli onori per il…

Sinner, il sardo

Ha preso il via nei sinuosi tornanti di Scala di Djokovic, che dalla centoTrentino immette a Sassari, il battesimo elettorale di Ghjuannik Sinner, nella sorpresa generale candidato alla Presidenza della Regione Sardegna. Atterrato a bordo di un Boeing 737-200 nello scalo di Isili, sede della compagnia di bandiera EasyliJet, ha salutato deferente il pubblico distribuendo…

Il cane dell’ortolano

Sembrano ispirarsi più alla drammaturgia spagnola che alle sorti della Regione, lacerata da consumate alchimie elettorali, le iniziative che accompagnano la classe politica teresina al voto. Come il cane dell’ortolano, che non mangia né lascia gli altri mangiare, la generosa proposta di nomi e simboli rischia infatti di prosciugare le già aride risorse locali, sottraendo…

ambiente Calcio comune Corona virus Costume Di Maio Elezioni Elezioni comunali europa eventi Facebook Giorgia Meloni giornalismo Giuseppe Conte Governo Governo Conte Guerra Inter Internet Intervista isis italia Lega M5S Matteo Salvini Migranti morte Movimento Cinque Stelle musica paesi papa Francesco Parodia PD politica Razzismo Russia Salvini Santa Teresa Gallura Sardegna Serie A società Turismo Ucraina Viaggio voto

Il tacco Bianco

C’è qualcosa di calviniano nelle città della Puglia, nel bianco lucente che resiste al tempo e alle contaminazioni.

E’ bianca Altamura, terra di frontiera tra Puglia e Basilicata, teatro di una vivace contesa con la città di Matera sull’arte del pane.

E’ bianca Ostuni, dove dimesse insegne novembrine richiamano la memoria di un’estate felice.

E’ bianca Cisternino, che dal belvedere accoglie gentile i tramonti della Valle d’Itria.

E’ bianca Alberobello, con i tipici trulli e le  meravigliate espressioni dei visitatori.

E’ bianca Locorotondo, la cui sinuosità disvela le sue origini toponomastiche.

E’ bianca Martina Franca, barocca, labirintica, nella fortunosa nostra occasione allestita per le riprese sulla vita di Giacomo Leopardi.

Prosa che storta si  combina con la locale interpretazione del codice della strada.

E’ bianca Monopoli, che dall’arco basso si immerge nel porto vecchio. Le graziose barche blu, le reti adagiate sul molo, l’anziano cantore in cerca di innamorati, dipingono un ritratto che tale sarebbe se non fosse animato dalla stanca quotidianità.

E’ bianca Polignano a mare, alla quale più che il mare fa da contrasto il dipinto blu di Domenico Modugno, celebrato orgoglio cittadino.

A elevarsi, anche per importanza politica è la citta di Bari, la Bari vecchia in particolare, riscattata alla criminalità e trasformata in nobile attrazione del sud.

Effluvi culinari e di bucato si diffondono tenaci nel reticolo cittadino.

Che facete a pranzo, signo’?” Chiede il passante a una signora impegnata nella vendita e nella preparazione del pranzo. “‘U brodo!” risponde lei, deludendone le aspettative. 

Una testimonianza della veracità barese, della sua anima popolare, che si replica nelle botteghe e nelle banchine portuali,  Nderr La’Lanz, dove si assiste alla pratica dell’arricciatura del polpo.

Un romanticismo truce che si stempera nella più innocua e vivace via delle orecchiette, via dell’arco basso. Porte aperte, ventilatori e banchi espositivi offrono ai passanti l’arte delle matrone baresi.

Autentica  prelibatezza della cucina locale – con la rinomata focaccia, le cime di rapa, le fritture e i celebri  panzerotti -,  la città si rivela golosa per il palato ma letale per i parametri cardiovascolari. Il panzerotto in particolare, involucro delle più grasse conoscenze gastronomiche.

Tu devi mangiarlo stracciatella e pomodori secchi; dopo quello solo il buio sta’!“, mi dice Zazà,  fornaio di Bari vecchia.

C’è infine Matera, la Basilicata, prima pietra del viaggio. Alla rinnovata magia dei luoghi, alla roccia che prende forma e si fa città, si oppone l’indegna aggressione dell’architettura rupestre, bonificata e trasformata fino allo snaturamento.

Dove un tempo sorgevano i ricoveri pastorali, le abitazioni contadine raccontate nella denuncia di Levi, si sviluppano oggi locali eleganti e facoltosi,  a loro modo attrazioni per le visite guidate.

Dove un tempo convogliavano i grabiglioni, incubatori di epidemie e infezioni, sorgono oggi raffinati alloggi, saune e orientamenti vocati alla nuova filosofia alberghiera.

La guida tradisce un certo imbarazzo quando gli chiedo se i proprietari delle strutture riqualificate siano Materani.

Per le umiliazioni del passato, o per l’atavica diffidenza verso le istituzioni, l’impressione è che Matera abbia immolato l’identità sull’altare del benessere. “Matera non è Basilicata“, mi risponde un ragazzo sorpreso dal mio interesse per la sua regione.

Percorsi ispirati più ai passaggi cinematografici e delle celebrità che alla storia lucana, scaltri s’intersecano con il negozio dell’amico, l’artigianato dell’amico, il ristorante dell’amico.

Ma dopo tutto, deposta l’onta della nazione, arroventata la fornace della rinascita, cosa volere di più dalla vita?



Classificazione: 1 su 5.
  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Gigi Riva

La storia di Gigi Riva è una storia di calcio in cui il calcio diventa marginale. E’ una storia di gratitudine, di verticalità morale, di passione. Non esiste sardo che, pur non avendo vissuto la sua grandezza sportiva, non lo abbia amato o non abbia almeno un aneddoto da ricordare: la sciarpa di un padre,…

Ballata del Giambruno

Questa è la vera storia del Giambrunoovverosia il cicisbeo presidenziale Una storia traumaturga e noir. Il Giambruno si innamoròPerdutamente e sessualmente di un’avvenente collega Ma scoprì che invece era una serpe, che dico serpe, un Riccio travestito da collega,E da questa unione nacque una creatura e la chiamarono Pietra.Ma una perfida gocciolina Subentrò nell’innaturale famiglia e…

Paraculopatici

Che sul campionato di calcio tirasse una brutta aria, lo si era intuito dal cognome del principale indagato. Che la categoria dei calciatori non brillasse per sobrietà e acume non sorprende. Che Fabrizio Corona si alimentasse di scandali e indignazione popolare, più che palese era scientifico. In attesa che l’inchiesta riveli nuovi profili, che le…

ambiente Calcio comune Corona virus Costume Di Maio Elezioni Elezioni comunali europa eventi Facebook Giorgia Meloni giornalismo Giuseppe Conte Governo Governo Conte Guerra Inter Internet Intervista isis italia Lega M5S Matteo Salvini Migranti morte Movimento Cinque Stelle musica paesi papa Francesco Parodia PD politica Razzismo Russia Salvini Santa Teresa Gallura Sardegna Serie A società Turismo Ucraina Viaggio voto

La sindrome di Calboni

La proposta del Ministro dei Trasporti di sanare piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche, profila per il Governo Meloni il quindicesimo condono in nove mesi.

Fuori da pretestuosi rilievi polemici, che miseramente prosperano nel belpaese sorridente, gli osservatori più critici fanno tuttavia notare che Matteo Salvini, affermando lo stesso principio -il rispetto della legge – chiede sia l’aumento delle multe che il condono per le medesime.

Il disturbo è definito in medicina Sindrome di Calboni: induce il soggetto a sparare balle così mostruose che a quota milleseicento viene poi colto da allucinazioni competitive con gli altri colleghi di governo.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Telepatriota

Dobbiamo essere onesti, lo dobbiamo al governo dei patrioti: se l’estate italiana, insidiata dallo spettro di una catastrofe climatica, è stata superata senza traumi, un merito è da attribuirsi alla collocazione televisiva di Andrea Giambruno, plastico compagno di Giorgia Meloni. Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che hanno i patrioti, da…

All’ombra dei fanciulli in treno

Dell’articolo che tanta indignazione sta costando al giornalista Alain Elkann, colpiscono due aspetti: la pregiudiziale critica del suo pensiero, derubricato a freddo classismo nobiliare; l’imprudenza con la quale il giornalista – al quale non fanno difetto gli strumenti intellettuali – si perde in fuorvianti orpelli che spostano i termini della riflessione. Cronaca di un’ odissea…

Italoistmo

Salvare stralci di stagioneSuonare prima delle sei (forse sì, forse no)A San Teodoro un concertone Da noi cloniamo Casadei (dimmi di sì, dimmi di no) Ho un ballo lento da piazzare così vuol la gioventùA volte ho l’ansia che mi sale (che mi sale)La cosa che mi fa invecchiare mentre Aglientu porta il Blue’sIn piazza…

Mustafà l’olandese

E’ di questi giorni la notizia che Roma manderà novecento tonnellate di rifiuti a settimana a Amsterdam, pagando, sempre a settimana, 180.000 euro.

I rifiuti saranno riciclati come combustibile per il termovalorizzatore cittadino, generando nuova energia per la capitale olandese.

Respirando i fuliginosi paradossi nostrani, le goffe aberrazioni della pubblica amministrazione, l’episodio ha ricordato il maresciallo Girardi a proposito del truffatore Bertarelli Franco, in arte venticello, e del proverbiale cane di Mustafà, che ce l’aveva nel culo e diceva che stava a scopà!


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Unti e presunti

La vera questione, trascurata da autorevoli tribuni , non è la vergata violenza di Penna di veleno, la sua provocazione tonante, l’irruento suo ingresso in una vicenda che, per appartenenza tribale, depone a favore del presunto carnefice o della presunta vittima. La vera questione è che vittima e carnefice sono solo presunti, appesi alle rivelazioni…

la sirenetta, un anno dopo

Estate 2023. Dopo un anno di impegni cinematografici, Ariel riaffiora dalle cristalline acque della Gallura e, posandosi sullo scenico scoglio di Aglientu, svela all’avvenente bagnino Massimiliano la sua fascinazione per il mondo umano e il borgo di Santa Teresa Gallura; teatro in quei giorni di uno scoppiettante calendario di eventi. Seducendolo con l’ammaliante canto, la…

Il Cavaliere

In vita fui il cavaliere di Arcoreda morto me ne andai tra il giubilo e la beatificazionesulla mia pietra hanno inciso le parole: mi consenta! Non provaste dolore, gente a me ostile,quando il feretro attraversò il Duomoper salutare chi i milioni fece di denari e d’amori. Nessuno di voi fu tanto furboda seguire le mie…

Non siamo tutti Minà

Dal momento in cui le agenzie di stampa hanno battuto la notizia della morte di Gianni Minà, commosso corre il ricordo di personaggi della politica e dello spettacolo che al suo microfono hanno rivelato sogni, progetti, paure.

Fu testimone e biografo di Muhammad Alì,  Diego Armando Maradona, Federico Fellini, Robert De Niro, Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Alberto Granado. Memorabile la sua intervista di sedici ore a Fidel Castro.

Anch’io ricordo la mia prima intervista a Dario Giagoni, divenuto nel frattempo Consigliere Regionale e Deputato della Repubblica. Lo intervistai per sedici ore. Un’intervista ripugnante al massimo grado; soprattutto quando mi confessò che Michael Bolton era il suo cantante preferito.

Ricordando un’intervista a Pietro Mennea, Gianni Minà disse. Una volta l’ho intervistato per due ore, poi mi sono accorto di non aver acceso il registratore, e lui mi ha rifatto l’intervista: un uomo d’altri tempi.

Anch’io, Con Dario Giagoni, mi accorsi di non aver acceso il registratore. Lui fu molto gentile, si rese disponibile a ripeterla. Gli diedi appuntamento e non mi presentai.

Non siamo tutti Minà.



  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

I tetti di Tallin

La prima caratteristica della città di Tallin, fiabesca capitale baltica, è la sua definizione geografica. La domanda che sentirete rivolgervi annunciando la destinazione estone sarà: “E dov’è?” Abbinando alle nozioni cartografiche e culturali confuse tavole concettuali, per quanto generoso si riveli l’impegno, non sempre è risolutivo. Tre le parole salvifiche: davanti alla Finlandia. L’Estonia è…

Elogio degli stronzi

È nella natura delle cose, dell’animo umano. Il rispetto dell’avversario, il mutuo conforto, sono sentimenti umanamente nobili, ma sembrano albergare più nella letteratura che nello stanco incedere dell’esistenza. Pochi rudimenti di civiltà calcistica, di appassionata aderenza a una fede, spiegano la profonda distanza che separa il tifo e la sportività. Un allineamento che si realizza,…

Hay coincidencias!

Nel 2023 il percorso europeo dell’Inter è stato di 7 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte. Come nel 2010. Quest’anno l’Everton si è salvato per la terza volta nella sua storia. Nelle precedenti due occasioni, il 1994 e il 1998, sapete chi vinse la Coppa Uefa? Nel 2023 l’Inter ha perso 3-1 con una squadra del…

Normali cretini

E’ passata in queste ore sottotraccia la notizia di un gruppo di deputati uscenti, quasi tutti del Movimento Cinquestelle, che, disossando l’ultimo benefit feudale, hanno fatto emettere a proprio nome biglietti di treni per un valore complessivo di quasi centomila euro.

Un comportamento nefando consumato nel passaggio dal governo Draghi all’insediamento del nuovo parlamento.

Emblematico il caso di un parlamentare piemontese in prima linea nelle battaglie No Tav, che tradendo il consumato eroismo ambientale, suo nutriente ideologico e morale, ha richiesto emissioni per 11.226 euro totali.

Parafrasando D’Annunzio, sarebbero stati normali cretini, ma hanno voluto strafare.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Red Malpelo

Se in questo bizzarro paese – che accantona santi poeti e navigatori a favore di complottisti e perditempo d’ogni forgia – gravita nei deliri che quotidianamente indaghiamo, un indiscusso merito è di Red Ronnie, indefesso tessitore di oscure trame. Già interprete di audaci elucubrazioni sui vaccini e sulla guerra in Ucraina – i cui cieli…

Mustafà l’olandese

E’ di questi giorni la notizia che Roma manderà novecento tonnellate di rifiuti a settimana a Amsterdam, pagando, sempre a settimana, 180.000 euro. I rifiuti saranno riciclati come combustibile per il termovalorizzatore cittadino, generando nuova energia per la capitale olandese. Respirando i fuliginosi paradossi nostrani, le goffe aberrazioni della pubblica amministrazione, l’episodio ha ricordato il…

La quantistica inzaghiana

Nessuna esperienza più dell’ultima stagione di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter, capace di cadute rovinose e risalite prodigiose, può meglio rappresentare la caducità, il principio di incertezza della fisica quantistica. Gloria e tragedia sospese sulla linea del destino. Come il gatto di Schrödinger, esposto al caso, all’arbitrio del veleno, Simone Inzaghi è contemporaneamente vivo e…

Vernice lava bile

Il mondo incantato nel quale Giorgia Meloni aveva promesso di catapultarci, sembra giorno dopo giorno sgretolarsi.

Le accise sul carburante, che molteplici fortune avevano assicurato alla sua parte politica, come un tarlo insidiano le certezze del patriota medio, ancora inebriato dalla gloria elettorale e per questo spoglio di un’ adeguata protezione critica.

Tracce di contaminazione biliare si manifestano risalendo le tappe del consenso e diffondendo nell’elettore l’amarezza tipica delle più insigni fregature. E per chi non solo non si accontentava del contenimento dei costi, ma pretendeva la progressiva abolizione delle accise, sarà impegnativo motivare l’abiurato beneficio introdotto dall’ostile predecessore.

Anche se illustri rappresentanti di questo esecutivo, farneticando iniziative più o meno grottesche, annunciano uno scudo contro le presunte condotte speculative, il meccanismo è comunque semplice: se si abolisce uno sconto di 30 centesimi su un prodotto, quel prodotto poi aumenta di 30 centesimi.

Lo dice la scienza.

Un solco nel quale torrenziali scorrono le contraddizioni di un Governo che oltre all’impennata dei carburante, alla risalita dell’inflazione, col crollo del potere d’acquisto di stipendi e pensioni, dovrà affrancarsi dalla noia migratoria, ulteriore nefanda opportunità elettorale. Significativi in questi termini gli ultimi dati, che rilevano sbarchi dieci volte superiori rispetto al 2022.

Ci vorrebbe insomma una Meloni nuova, riverniciata. Ma non con una vernice normale.

Una vernice lava bile.


Classificazione: 1 su 5.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Plis, visit Santa Teresa

Fondata in the 1808 dal King Vittorio Emanuele first di Savoia e intitolata alla wife Maria Teresa d’Austria, Santa Teresa is one of the most famous località in the north Sardegna; perfect destination for anyone who loves ciattuli as well as the clear blue sea. Eleganti buildings dai pastel colors si alternano walking down National Street.…

Il processo di Norinbear

Introdotto con l’obiettivo di giudicare gli orsi e di reprimere le violenze da questi perpetrate contro le popolazioni civili, il tribunale militare di Norimbear è il risultato di un delicato processo di conciliazione interno al regno animale, scaturito dopo la cattura dell’orsa JJ4. Una delegazione di mammiferi caniformi guidata dall’avvocato Bruno Orso, durante il processo,…

A casin’ ‘e Pompu

Superata la meridiana di Oristano, esplorando le arterie che dalla statale 131 immettono nella Sardegna più remota, silenzioso si rivela un panorama di desolazione, pascoli, terre coltivate. Logori cartelli indicano luoghi il cui nome mi è ignoto o quasi; annunciano distanze illusorie e si contendono i viandanti esaltando le grazie del territorio: il pane, il…

Servitore del popolo [calendario Duemila22]

Da un presidente all’altro. In principio fu Mattarella, rieletto Presidente della Repubblica; vennero poi Zelens’kyj l’aggredito, Putin l’aggressore, Johnson l’esautorato, Biden lo scorreggione, Agnelli l’inquisito.

L’uomo copertina, non potrebbe essere altrimenti, è Volodymyr Zelens’kyj. Politico, attore, regista, sceneggiatore, comico. Sesto Presidente della repubblica Ucraina.

GENNAIO

[29 GENNAIO] Mattarella Bis
Sergio Mattarella è rieletto Presidente della Repubblica Italiana con una maggioranza di 759 voti. Intanto nuove forme di vita esplorano il nostro pianeta.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/01/22/lalieno/

5f7acf6c-4f15-11e8-9a71-b4d79182be98_3f1dfcf3d782a753ba1c1dd27c564a4a-kNUG-U1110705461409QkG-1024x576@LaStampa.it

FEBBRAIO

[24 FEBBRAIO] Slava Ukraini!
24 febbraio: la Russia invade l’Ucraina

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/02/23/lucraina-non-esiste/

MARZO

[MARZO] Effetto Ventura
La nazionale italiana di calcio non si qualifica alla fase finale del mondiale del Qatar.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/03/29/ventura-era-morto/

APRILE

[APRILE] Little Bears
Imperversa nelle televisioni il fenomeno Orsini. Saggista, esperto di strategie militari, di fenomeni terroristici, di sovversione, di strategie di repressione. Almeno così dice.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/04/12/limbonitore/

MAGGIO

[MAGGIO] Nuove ideologie
L’Ealloraismo

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/04/28/ealloraismo/

GIUGNO

[GIUGNO] La fattoria dei cartelli
Santa Teresa Gallura, il paese è orwellianamente invaso dai cartelli pubblicitari.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/06/09/linvasione-dei-cartelli/

LUGLIO

[LUGLIO] La macchietta
Giuseppe Conte è uno che ha avuto ‘na botta de culo, un vacuo narcisisita, un quisque de populo germinato nella goffa ambizione di salvare se e il movimento che illusoriamente guida.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/07/18/statisti-wannabe/

Agosto

[AGOSTO] Gli esperti
Nuove frontiere della conoscenza.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/08/06/livello-successivo/

settembre

[SETTEMBRE] La transizione
Il Ministero della transizione ecologica dirama le linee guida per il contenimento dei consumi.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/09/08/fahrenheit-66/

OTTOBRE

[22OTTOBRE] Giorgia
Entra in carica il Governo Meloni.


Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/10/06/cinegiorgiale/

NOVEMBRE

[NOVEMBRE] La crisi del PD
Enrico Letta  esce di casa per recarsi alla vicina stazione di Brambate a prendere il treno che lo condurrà a lavoro. Ma in quell’ufficio Enrico Letta non arriverà mai.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/11/07/il-caso-pd/

DICEMBRE

[Dicembre] Cosa rischia la Juve?
La procura della  Federcalcio chiede la  revocazione della sentenza con cui la Corte d’appello della FIGC aveva assolto il club bianconero e altre dieci società per il caso plusvalenze. Tra i reati contestati anche il falso in bilancio.

Contributo nel blog: https://alessandromuntoni.wordpress.com/2022/12/08/bar-torino/

Classificazione: 1 su 5.

  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Avevano tutti torto

Avevano torto i Maya, ché avevano profetizzato il tramonto della nostra civiltà. Aveva torto il portavoce della casa discografica ché nel 1962, un anno prima del successo, disse dei Beatles: “La loro musica non funziona e le band che usano chitarre sono fuori moda”. Aveva torto Darryl Zanuck, presidente della 20th Century Fox, a detta del…

Medicina 33: I sanremesi

Buongiorno e benvenuti a Medicina 33. Parliamo oggi di una singolare categoria di persone che al principio del mese di febbraio è improvvisamente colta dall’impulso di palesare all’universo la propria indifferenza al Festival di Sanremo. Un disturbo non solo per la convivenza ma anche di salute. Quando non bastano più gli accorgimenti fai da te…

Lo spifferaio magico

La storia si svolge nel 2023 a Roma. Giovanni Donzelli, ribattezzato dai compaesani lo spifferaio magico per l’abitudine di non custodire le confidenze più intime, si presenta un giorno nella Capitale proponendo di disinfestarla dagli anarchichi e accusando il villaggio dei sinistri di fiancheggiare il terrorismo. Il Borgomastro Delmastro, fratellastro di un biondastro impiastro aduso al…

Le tette di Giulietta

La tragedia di Romeo e Giulietta, nel cui ritratto s’imprigiona l’identità veronese, trionfo di romantico ardore, è un passaggio importante ma non esauriente della bellezza che annovera Verona tra le più importanti città d’Italia. Tanto più quando il romanticismo è esibito da maschi famelici che, assecondando i voleri di mogli fidanzate e amanti, danno sfogo agli istinti più barbari avvinghiando le tette di Giulietta, lucidate – come le corna di Romeo – non dal nobile sentimento ma dalle palpate che quotidianamente ne vìolano la passione e il lutto.

Una devianza nella quale, leggendo la tragedia, non può esimersi da responsabilità lo stesso Shakespeare, quando scrive: “Insegnami a scordarmi di pensare“. Impegno che l’uomo già assolve con lineare coerenza.

Nel ricamo di strade, ponti e piazze, sulle quali eleganti palazzi nobiliari rivelano il candore degli stucchi e severi arredamenti ottocenteschi, scorre impetuoso l’Adige, bussola e anima della città. Movimentando uno spartito nel quale convivono armonici la festa e il silenzio, risale dai quartieri sottoriva il chiacchiericcio impegnato di veronesi e turisti.

Che ore sono? – mi chiede il cameriere della trattoria in cui ci fermiamo per pranzo.
L’una! – rispondo.
All’una qua stanno già bevendo da sette ore. Vedi quelli? – indica un tavolo occupato da quattro uomini-. Quelli sono autentici alcolisti professionisti veronesi. Sono tutti i giorni qua.

D’altronde, se Verona è chiamata la Porta D’Italia, crocevia di traffici e commercio, quella porta basta varcarla e seguire i profumi della Valpolicella, delle carni, del baccalà, perdendosi tra osterie e bistrot.

Ma guarda che qui a Verona non abbiamo nulla di nostro! Noi prendiamo i buoni prodotti dei paesi vicini, ci mettiamo il vino e lo facciamo diventare di Verona. Te l’ho detto che qui sono tutti alcolizzati – insiste il cameriere.

Ordiniamo allora una sbrisolona mantovana. Ma con grappa veronese.

Il resto, stretto nell’abbraccio di fortificazioni che testimoniano un passato glorioso, è un’escursione nella meraviglia. Da Piazza Bra’, dove imperiosa si erge l’Arena, in pochi minuti si raggiunge Piazza della Erbe, cuore del mercato veronese.

Una rotazione a trecentosessanta gradi, dal centro della piazza, immerge lo spettatore in un frastaglio di linee e forme. Opulenza che tra facciate signorili, fontane, scale, torri, trova la massima esaltazione nelle vicine Arche Scaligere. Il sepolcro monumentale che da oltre settecento anni ospita le spoglie delle più importanti personalità del casato dei Della Scala.

La dinastia Della Scala governò la città di Verona per centoventicinque anni, dal 1262 al 1387. Un prestigio che raggiunse l’apice sotto Cangrande, al quale Dante Alighieri – che per suo conto svolse varie missioni diplomatiche – dedicò l’ultima cantica della Divina Commedia.

Conquistatore, politico, amministratore, mecenate, Cangrande diede lustro alla città e alla fazione ghibellina. Un grande uomo, ma niente a che fare con le tette di Giulietta.


Sotto il cielo di Giotto

Una nota a margine, a causa del poco tempo trascorso, merita la città di Padova. Il minimo per un luogo che, sotto l’aura protettrice di Sant’Antonio, ha dato i natali a Tito Livio, Mantegna, ha ospitato Galileo Galilei, che qui insegnò fisica e scienze, custodisce il ciclo pittorico dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni.


Classificazione: 1 su 5.


  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

Normali cretini

E’ passata in queste ore sottotraccia la notizia di un gruppo di deputati uscenti, quasi tutti del Movimento Cinquestelle, che, disossando l’ultimo benefit feudale, hanno fatto emettere a proprio nome biglietti di treni per un valore complessivo di quasi centomila euro. Un comportamento nefando consumato nel passaggio dal governo Draghi all’insediamento del nuovo parlamento. Emblematico il caso di un…

OnlyGuns

OnlyGuns è la nuova piattaforma social ideata dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. Un servizio pensato per creatori di contenuti dalla dubbia moralità che pubblicando materiale online possono guadagnare denaro dagli utenti – chiamati in gergo affiliati – che si iscrivono al canale. L’eccessivo ardore, rispetto alla più popolare OnlyFans, può tuttavia rivelarsi deleterio…

Da Messina a Siracusa

Un capomafia di origini trapanesi se ne va da Palermo perché la scuola fa schifo. E anche la sanità. Uno dei figli: “So l’anatomia del corpo umano  meglio io della professoressa. Ci sono insegnanti di inglese che parlano palermitano stretto per tutta la lezione.” Matteo,  il capomafia, nella vita di tutti i giorni fa il…