Santa Teresa Gallura (Lungòni in gallurese, Lungone in sardo, Lungùn in bonifacino, Lùngoni o Santa Tiresa in corso, Santa Trèisa in piemontese) è un comune di 5.211 abitanti della provincia di Olbia-Tempio.
Il paese si snoda su un promontorio che guarda a Nord la costa meridionale della Corsica da cui è separata dalle Bocche di Bonifacio, distante appena 11 miglia da Capo Pertusato, a Nord-Est l’arcipelago della Maddalena, e ad ovest si affaccia sul Mar di Sardegna.
Anticamente conosciuta col nome di Longosardo (o Longo sardo), era già in periodo romano un porto di notevole importanza per i traffici commerciali e dal quale veniva portato a Roma il granito estratto nei dintorni; queste informazioni la rendono una localizzazione plausibile dell’antica città di Tibula.
Le cave di Capo Testa hanno fornito granito per il Duomo e il Battistero di Pisa e, si racconta, anche per il Pantheon di Roma. Intorno al 1263, tale era l’importanza di Longosardo che lo stesso San Francesco di Assisi, che si trovava in Corsica, si recò a visitarla. Dopo le invasioni saracene, la località passò sotto i giudici di Arborea, che vi costruirono un munitissimo castello del quale restano oggi solo miseri resti. Il maniero fu distrutto dai genovesi che vollero così vendicare l’assedio mosso alla fortezza di Bonifacio (Corsica). Alla distruzione del castello seguì lo spopolamento della borgata. La zona divenne rifugio preferito di corsari, banditi e contrabbandieri.
Un luogo storico di particolare interesse è la Torre di Longosardo (edificata attorno al XVI secolo per ordine del re di Spagna Filippo II) situata sul lembo di roccia più estremo del paese. Quando nel 1720 l’isola passò ai Savoia venne inviato come comandante della torre Francesco Maria Magnon, che capì la necessità di creare un centro abitato nei pressi della fortezza. Il 12 agosto 1808 un decreto di Vittorio Emanuele I diede inizio alla fondazione di Santa Teresa, fu lo stesso re che disegnò la pianta del paese e decise il nome in onore di sua moglie: la regina Maria Teresa d’Asburgo-Este. A 3 km circa dal centro, nasce sotto una pineta secolare la Chiesa del Buoncammino, costruita nel XVII secolo: un luogo di straordinaria quiete e di natura incontaminata.
Di particolare interesse è la batteria Ferrero: ruderi della seconda guerra composti da postazioni di artiglieria, bunker, caserme, miniere a cielo aperto e collegamenti ferroviari costruiti principalmente per il trasporto di materiale bellico e roccia granitica. Di notevole importanza archeologica sono i siti nuragici di Lu Brandali e La Testa risalenti all’età del bronzo.
Meta turistica molto ambita, l’economia del borgo è fondata sulla forte presenza turistica, italiana e straniera. Il porto, che ha acquistato importanza diportistica ma ha di fatto perso la connotazione frontaliera con i trattati di libero scambio europei, assicura con collegamenti giornalieri i traffici turistici e merci per Bonifacio in Corsica.