[Colloquio con Tarcisio Pani]
Tarcisio mi dà appuntamento nei pressi delle cantine Argiolas di Serdiana, alle tre del mattino. Dice che al mattino il cervello è più reattivo; ma si presenta a mezzogiorno e mezzo, ancora in pigiama. Il sole è caldo, il cielo azzurro, quando arriva lui. Alle tre, quando sono arrivato io, c’era buio, faceva freddo e non s’intravedeva un’anima. La massima autorità del governo serdianese, 60 anni, entra, sorride, scorreggia e si accomoda su una poltrona, circondato dalle donne del paese, che sublimano il suo ego dispensandogli fiori e frutta traboccanti da una cornucopia sottratta ai rivali parteollesi.
Tarcisio Pani, serdianese, nato il 14 aprile del 1954 a Siurgus Donigala da babbo Salvatore, contadino, e mamma Maria Teresa, casalinga. A sei anni è in collegio e pensa di farsi prete, ma a otto incontra satana e ne rimane affascinato. A nove diventa segretario della federazione satanica giovanile della trexenta. Frequenta medie e ginnasio in seminario, maturità classica al Siotto. A diciassette anni conosce Angela. Nel ’79 la sposa andando in comune a cavallo di un asino e con due testimoni trovati in piazza. Ricattato moralmente, lo stesso anno, si sposa anche in chiesa. Ama la cucina sarda, adora Tagore e Salgari. Occhi azzurri tra l’ammiccante e il tagliente; sa essere mellifluo e insultante, gli strumenti oratori li conosce tutti. Ha sempre oscillato, dicono, tra la moderazione vellutata e l’oltranzismo violento. Ha molti amici e ignora i nemici; di carattere non è semplice, duro fino all’estremo ma anche timido; spontaneo e chiuso; aggressivo e ingenuo; brusco e cordiale. Alle accuse risponde ragionando, agli insulti querelando. Non è tipo da porgere l’altra guancia.
[D] Buongiorno Tarcisio, grazie per aver accettato il mio invito.
[R] Buongiorno, grazie a te.
[D] Da pochi giorni abbiamo un nuovo presidente della repubblica. Di Mattarella un autore di spinoza.it ha detto: “a confronto, Napolitano era Balotelli”. Le piace Mattarella?
[R] Decisamente no! Confesso che ignoravo chi fosse, mi sono informato su Wikipedia. Un gran pezzo di mattarellum!
[D] La recrudescenza del terrorismo mediorientale ha monopolizzato le prime pagine dei giornali. Rivolgendomi al dipendente Inail, chiedo: anche il ruolo del prigioniero politico è un infortunio sul lavoro?
[R] Solo se viene condannato ai lavori forzati.
[D] Ha tagliato più teste l’Isis o l’Inps?
[R] Senza alcun dubbio l’Inps.
[D] Quanto è importante la comunicazione nel terrorismo moderno?
[R] Quanto la non comunicazione delle tante guerra in atto.
[D] Oltre che un raffinato scrittore e un vorace turista del social network, Tarcisio Pani è un poeta profondo e sensibile. A quale sua poesia si sente più legato?
[R] La mia preferita, e quella che descrive con maggiore intensità un’emozione vissuta, è Bagno di luna.
[D]Ce la recita?
R] Non la ricordo a memoria ma posso fare copia-incolla: bagno di luna.
Cammino avvolto da soffici pensieri
Sui miei sandali è già sabbia di ieri,
è la luna che mi porge un dolce invito:
Abbandona questo giorno ormai finito
E lascia che ti avvolga la mia scia.
Dei tuoi pensieri sia pure quel che sia!
Ma che splendido mare questa notte!
E che cielo! E le stelle, un po’ mignotte,
Ci si buttano dentro a capofitto.
Tantissime ne seguo con il dito
Che si adagiano leggere come foglie
Sullo specchio del mare che le accoglie.
E lì danzano, danzano, danzano,
ormai non ho pensieri che mi avanzano
né vestiti ad opprimermi la pelle,
scivolo già silenzioso tra le stelle,
solo, lentamente, dolcemente nuoto.
O forse volo, librandomi nel vuoto?
V’ingoierò tutte, ne rimarrà nessuna
In questo tiepido, mio, bagno di luna.
[agosto 1998]
[D] Che valore attribuisce alla solitudine?
[R] Un tempo ne avevo terrore ed ero ingordo di amicizie, ora ne sto apprezzando il valore perché mi aiuta a capirmi meglio.
[D] Lei si sente solo?
[R] Assolutamente no!
[D] Diceva Longanesi: “l’amore è l’attesa di una gioia che quando arriva annoia”. Lei è innamorato?
[R] Sono eternamente innamorato.
[D] Quanto contano le cadute nella vita di una persona?
[R] Molto. Con le cadute si impara a bestemmiare.
[D] E’caduto molte volte? E’ più arruttu o più arrettu?
[R] Arruttidus liberatori.
[D] Lei, Tarcisio, ha sempre criticato l’ipocrisia e il malcostume della chiesa. Come si pone oggi rispetto a Papa Francesco e al modo in cui il pontefice ha cambiato la percezione del cristianesimo?
[R] Non può avere credibilità uno che sostiene di essere Dio in terra.
[D]Le piacerebbe incontrarlo?
[R] No. Non ho proprio un cazzo da dirgli.
[D] Se dovesse diventare papa, che nome sceglierebbe?
[R] Per rompere gli schemi mi farei chiamare Luxuria I.
[D] Ha mai sentito la vocazione o praticato la liturgia?
[R] Avevo dieci anni quando mi si presentò l’Arcangelo Gabriele e mi propose di entrare in Seminario. Mi tennero prigioniero per cinque lunghi anni drogandomi di liturgie. Poi venne a trovarmi Satana e mi propose la figa. La scelta fu molto facile.
[D] Eugenio Scalfari sostiene di non essere anticlericale, ma di diventarlo quando incontra un clericale. Lei crede in Dio?
[R] Mi è più facile credere in Pinocchio.
[D] Che giudizio ha della chiesa?
[R] Una masnada di lestofanti, ipocriti, bugiardi…
[D] Le crea disagio condividere il nome con l’arcivescovo Bertone, il cui nome figura nel ricorso presentato alla corte penale internazionale dall’associazione vittime della pedofilia?
[R] Io pensavo fosse un carrozziere. Ti svelerò un segreto, mi hanno chiamato così perché ho un cugino in seconda, se non addirittura in folle, che si chiama Tarcisio. Pensavano così di segnarmi il destino. Fecero i conti senza l’hostess.
[D] Hai paura della morte?
[R] Ho paura del dolore.
[D] Ci pensi mai?
Ci penso certo, ma faccio parte “del gregge di Epicuro”, come con disprezzo si esprime al riguardo la Chiesa. Se ci sono io non ci può essere lei e viceversa. Non ha senso preoccuparsene.
[D] La locuzione cartesiana cogito ergo sum, esprime la certezza che l’uomo ha di se stesso in quanto soggetto pensante. Oggi questa libertà di pensiero, non solo politicamente, è sempre più delegata. La società moderna è passivamente transitata da cogito ergo sum, sede autonoma del pensiero, a ci pensa Cannas. Tra Cartesio e Cannas, Tarcisio come si colloca?
[R] IO? Coito ergo sum. E’ il coito il motore dell’universo e non può essere delegato.
[D] “Conosci Oggy e i maledetti scarafaggi? Sono dei delinquenti ma almeno sono simpatici.” Sai chi ha scritto queste parole?
[R] Le ha scritte il mio doppio su facebook, per alleviare le sofferenze di un’amica virtuale (Giulia Muglia, n.d.r.), costretta a subire quella maiala di Peppa Pig.
[D] Chi è Peppa Pig?
[R] Peppa la maiala, non vedo l’ora che diventi prosciutto.
[D] Perché la conosce?
[R] In verità non la conosco proprio, ma mi sta sulle palle un maiale con gli occhiali.
[D] Viaggia spesso? Esiste una città al mondo in cui tornerebbe volentieri?
[R] Sono l’anti-odissseo, viaggio pochissimo per pigrizia… Sono stato due volte a Parigi.
[D] Lei è molto presente sui social network, e molti la conoscono pur non avendola mai incontrata: come immagina la sua vita senza facebook?
[R ]Scusami un attimo, mi sono arrivati un paio di post.
[D] A proposito di amicizie nate in rete, chi era Mario Neuronio Berni? Che ricordo ha di lui?
[D] Mario l’ho conosciuto proprio su facebook, mi hanno affascinato sia la sua grande ironia, sia la sensibilità che faceva trasparire nei suoi “status” e commenti. Intelligente, ironico, dissacrante. Una persona vera. Mi manca.
[D] Prima di conoscermi avrebbe mai immaginato che un giorno l’avrei intervistata?
[R] A proposito, uscirà sul Times?
[D] Che giudizio dà a quest’intervista?
[R] Un altro incontro che mi arricchisce. Però sei bravo, mi sono messo a nudo senza timore.
[D] La metterà a curriculum?
[R] La custodirò gelosamente.
[D] Per essersi sottoposto a questo colloquio percepirà un simbolico dollaro d’argento pescato dal fondo del sand creek. Come pensa di investirlo?
[R ] Prima farò i miei bisogni ed il resto lo donerò ai poveri.
Grazie, Tarcisio.
[mentre risponde alle domande, Tarcisio non sa come e con quale immagine verrà introdotta l’intervista]