Ha suscitato forte indignazione, nelle ultime ore, l’allusione verosimilmente rivolta al Presidente del Consiglio dall’Ingegner Roberto Salis, padre di Ilaria.

Una definizione che – anche se nelle intenzioni indirizzata al Capo del Governo – non dovrebbe tuttavia indignare, essendo meno volgare dell’epiteto da Lei adottato, presentandosi, nel saluto al Presidente della Regione Campania.

Un espediente retorico con il quale l’Ingegner Salis, uomo dall’eloquio forbito ma deciso, ha provocato un cortocircuito nella maggioranza di governo, poco abituata in due anni di turibolazioni al raggiro colto e brillante.

E non lo ha fatto recitando pantomime o esibendo goffe mimiche facciali, ma esortando l’esecutivo a una più proficua attività diplomatica, rivendicando l’innocenza della figlia.

Come quei figuri che per impressionare i commensali citano sempre la stessa frase, i giannizzeri meloniani ripetono incessanti le parole dell’ingegnere, cogliendo in esse una intenzionale discriminazione fisica.

Invero, a turbare il palazzo, come avrebbe detto il Belli ai sori vassalli bbuggiaroni, è non tanto l’aspetto fisico di Giorgia, quanto la più pungente sua comparazione con la Thatcher, e la più pratica autorità che in un caso analogo avrebbe questa esercitato.

Un’operazione semantica, quella dell’ingegnere, troppa raffinata per essere decodificata dai commentatori a noi più prossimi.

Egli non ha affermato che al governo ci sia il nano mammolo; ha detto che saranno i fatti, le azioni del Governo, a rivelare se nelle istituzioni italiane ci sia una persona come la Thatcher o come il pur rispettabile nano mammolo.

Insomma, ha rimesso alla Presidente il proprio destino, la rottura dell’incantesimo, esortandola a esercitare le sue prerogative, a rivelare se sia più degna di lavorare in uno dei più prestigiosi palazzi italiani o, dall’alba al tramonto, in una miniera dall’altra parte della foresta.

Un incantesimo dal quale dovrà prima o poi destarsi. Poco importa se con un bacio inatteso o con un un braccio teso.

  1. Mia nonna diceva: perché bisticciare per un pallone, non possono dargliene uno a ciuscuno?

  2. Ogni volta che mi sento. In colpa per.unz menzogna.

  3. Un partigiano come Presidente, forse il popolo non se l’è meritato…ma nemmeno Toto Cuttugno.

E se fosse solo un coglione?

Interpretando le reazioni alla nascente riforma costituzionale, ancora una volta, la sinistra sembra trascurare il celebre motto di Gibson, secondo cui prima di dare del fascista a qualcuno, sarebbe doveroso accertarsi che questi non sia solo un coglione. Un indice trascurato dal giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli, capace con la ricamata sua inchiesta di garantire…

Avanti tutti!

Per quanto poco partecipate – in Italia ha votato appena la metà degli aventi diritto -, non sono state elezioni banali. Se la Francia si affretta a ristrutturare l’arco parlamentare, se Germania e Austria dovranno studiare possibili coabitazioni con l’estrema destra, se il Belgio piange lacrime amare, in Italia l’esito elettorale può così sintetizzarsi: L’affermazione…

Papa Frocesco

COMUNICATO DELLA SANTA SEDE Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a froci, finocchi, buchi, gay, uranisti, busoni, checche, culattoni, ricchioni, femminelli, sodomiti, pederasti, lesbiche, tribadi che si siano sentiti offesi. Nella Chiesa c’è spazio per tutti.                …

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